Se ti capita di stare giù di tono e non sapere il perché e, magari, non riuscire a spiegare neanche poi così bene come ti senti, probabilmente soffri di alessitimia.
L’alessitimia o alexitimia, a- dal greco «mancanza», lexis «parola» e thymos «emozione», dunque: «mancanza di parole per [esprimere] emozioni» è un deficit molto serio che riguarda, in misura diversa, molte persone… soprattutto chi soffre d’ansia.
Perché l’alessitimia è comune tra chi soffre d’ansia?
L’ansia ti avvisa di qualcosa, è una sorta di allert che viene a galla quando dentro di te ci sono emozioni che non riesci ad accettare/elaborare. La mancata elaborazione delle emozioni è tipica dell’alessitimia.
Chi soffre di alexitimia ha difficoltà a identificare e riconoscere i propri stati d’animo così come gli stati emotivi altrui. Insomma, l’alexitimia per molti versi si trova al polo opposto dell’empatia.
Chi ne soffre, non riuscendo a connettersi con la propria (e l’altrui) sfera emotiva tende a a razionalizzare tutto.
L’incapacità di riconoscere le proprie emozioni collabisce con la mancata possibilità di verbalizzarle, ed è anche logico: colui che non riesce a riconosce uno stato emotivo, come potrebbe essere capace di spiegarlo al prossimo?
Alessitimia: definizione
Wikipedia descrive l’alessitimia come un disturbo ma in realtà non si tratta di un disturbo “propriamente detto” perché non è citato nel Manuale diagnostico. Estrapolando e modificando la definizione data da wikipedia, posso dire che l’alessitimia è:
un deficit della consapevolezza emotiva che comporta l’incapacità sia di riconoscere sia di descrivere verbalmente gli stati emotivi propri e altrui.
Sintomi
Dopo averti spiegato il significato del termine, passiamo a quelli che sono i sintomi tipici di questo deficit.
I sintomi chiave includono:
- l’incapacità di verbalizzare le proprie emozioni,
- difficoltà nel riconoscere le emozioni degli altri,
- fantasia limitata e/o rigidità mentale,
- approccio impacciato con i bambini,
- difficoltà nel reagire alle emozioni altrui,
- scarsa empatia,
- schemi di pensiero estremamente logici.
Nei casi più conclamati, l’alessitimia porta ulteriori sintomi quali:
- confusione generalizzata quando si parla si sensazioni, con difficoltà nel discriminare le sensazioni fisiche (sintomi somatici) da quelli emotivi.
- Impassibilità quando un caro prova angoscia o dolore.
- Confusione diffusa e difficoltà nel capire cosa può dargli piacere.
- Difficoltà nel prendere decisioni.
- Risposte emotive inadeguate al contesto.
Chi soffre di alexitimia, quando eccessivamente provato dallo stress o da un evento traumatico (una separazione, un lutto, la perdita del lavoro…) potrebbe reagire in un modo piuttosto “insolito”: non provando nulla! Questo fenomeno si può descrivere come un appiattimento emotivo che si manifesta come meccanismo di auto-difesa in chi proprio non è abituato a tollerare le emozioni.
Perché tra i sintomi è annoverata anche una difficoltà nell’approccio con i bambini?
Ciò è spiegato dagli schemi rigidi e dalla mancanza di immaginazione che rende più difficile l’interazione con i bambini. Questo impaccio è tipico anche in chi ha subito abusi durante l’infanzia ma in questo caso le cause sono differenti.
E’ un disturbo mentale?
No. Come premesso, non è annoverato nel DSM-5, tuttavia può essere visto come sintomo in diversi disturbi. E’ spesso annoverato come sintomo nella sindrome di Asperger. Può essere un tratto di diversi disturbi di personalità come il narcisismo, la personalità anti-sociale, l’ossessivo-compulsivo… Può trattarsi anche di un deficit a sé, non connesso ad alcun disturbo di personalità!
Alessitimia: cause
Dopo aver visto significato, definizione e sintomi, passiamo alle possibili cause che hanno indotto l’insorgenza di tale deficit.
Si possono distinguere cause organiche o psicologiche. Tra le cause organica (biologiche) posso segnalare un problema neurologico noto come TBI (lesione traumatica cerebrale) ma che dà sintomi ben più tangibili dell’alexitimia (confusione generale, mal di testa costante, offuscamenti improvvisi della vista, intolleranza al suono e alla luce…). Anche bassi livelli di serotonina sono stati correlati a tale deficit.
La serotonina è un neurotrasmettitore che contribuisce, in modo significativo, a regolare l’umore, l’apprendimento e la memoria. E’ coinvolto nel sistema di ricompensa e la sua carenza è tipica in chi soffre di depressione. Probabilmente è per questo motivo che si sente spesso parlare di alessitimia e depressione, soprattutto in un contesto di depressione mascherata.
Analfabetismo emotivo
Le cause più comuni non sono fisiologiche, piuttosto vi è una matrice meramente psicologica. Si parla di analfabetismo emotivo. Fin da bambino, chi ha subito un ammutinamento emotivo sarà portato a negare le proprie emozioni senza accoglierle e riconoscerle.
E’ chiaro che l’educazione emotiva che hai ricevuto da piccolo ti consente di “digerire” più o meno bene le emozioni che sperimenti. Una buona educazione emotiva ti consentirà di usare le emozioni come la bussola per muoverti nella vita. Ti consentirà di fare scelte sempre nel rispetto del tuoi bisogni primari.
Altre cause psicologiche possono riguardare: abusi, abbandoni e altre esperienze traumatiche subite nella prima infanzia. Tali esperienze traumatiche pesano di più se vengono ignorate dai familiari di chi le ha subite, perché chi le ha subite non riuscirà a riconoscersi come vittima e non riuscirà a dare, in autonomia, la giusta dimensione alle forti emozioni provate. L’alessitimia è tipica anche in quegli adulti che da bambini hanno subito il neglet, che cos’è? Te ne ho parlato in questo articolo.
Quali altri disturbi sono correlati all’alessitimia?
Ti ho detto che esiste un connubio tra alessitimia e depressione, così come c’è una forte correlazione con l’ansia e diversi disturbi. In sintesi, i disturbi associati sono:
- Abuso di sostanze
- Disturbi alimentari
- Depressione
- Stati dissociativi
- Disturbo post traumatico da stress
- Ansia sociale
- Ansia generalizzata
- Attacchi di panico
- Disturbi dello spettro autistico (Aspenger)
- Disturbi psicosomatici
Chi soffre di alessitimia può percepirsi come diverso dagli altri ma questa è una diretta conseguenza della mancanza di empatia. Ti spiego: se tu non sei in grado di riconoscere in te stesso determinate emozioni, come potrai riconoscerle negli altri per individuare similitudini?
La mancanza di una risposta emotiva adeguata innesca dei meccanismi di coping inappropriati! Ciò significa che se soffri di alexitimia rischi di finire come un cane che rincorre la sua coda perché non riconoscendo la causa dei tuoi disagi non saprai come affrontarli!
L’alexitimia ha un forte impatto sulle relazioni: è il contrario dell’empatia
Se l’empatia crea intimità e contatto, l’alessitimia crea incomprensioni e distanze. Sì, l’alessitimia può essere descritta come il contrario dell’empatia.
La bassa consapevolezza emotiva getta una cortina di fumo anche sui sentimenti. Purtroppo, chi è alessitimico potrebbe sviluppare un disturbo di dipendenza affettiva, attuare meccanismi tipici del passivo-aggressivo o del prevaricatore.
Da un punto di vista sociale, l’alessitimico potrebbe essere portato a instaurare relazioni superficiali, con un aumento di “percezione della solitudine” anche dopo un matrimonio o l’arrivo dei figli! Questo perché, l’analfabetismo emotivo induce una limitata capacità di relazionarsi con il prossimo. L’alessitimico tenderà, quindi, a stringere solo poche relazioni definite “sicure”, soprattutto quando tale deficit è correlato ad ansia sociale o ansia generalizzata.
Per compensare le mancanze emotivo/sociali, l’alessitimico tende a dare un’importanza smisurata agli oggetti. Se soffri di alessitimia, probabilmente i tuoi amici ti avranno dato del “robot” almeno due o tre volte nella vita!
Terapia
La terapia non è solo consigliata ma ritenuta indispensabile per il recupero emotivo dell’alessitimico. In altre parole, in caso di alessitimia, la psicoterapia è immancabile! La terapia può sfruttare tecniche di consapevolezza, mirate ad aumentare l’intelligenza emotiva e la capacità introspettiva. Nel trattamento dell’alessitimia, possono tornare utili anche le tecniche di arte-terapia e la terapia di gruppo per un confronto diretto guidato da un supervisore esperto.
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