L’eccesso di pulizia fa male ai bambini: lasciamo che si sporchino

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor
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L’infanzia non è fatta solo di giochi tranquilli e “al sicuro” fra le mura domestiche, ma anche di esperienze e libertà che portano i bambini a sperimentare il più possibile.

Un tempo era normale che i bambini avessero le mani sporche, le unghie un pò nere, giocassero per terra, in mezzo ai campi e alla polvere e si lavassero le mani giusto prima di andare a tavola.  Per alcune mamme di oggi, invece, il bambino deve essere lindo come appena uscito dalla vasca da bagno in ogni momento della giornata: non si gioca per terra, non ci si sporca, non si raccoglie niente dal pavimento…

I bambini hanno bisogno di muoversi, esplorare, vivere avventure, scoprire nuovi mondi … E mentre lo fanno è normale che si agitino e si sporchino. Infatti, non è qualcosa di negativo e tantomeno patologico, è sinonimo di un bambino sano e felice.

Sporcarsi è divertente e stimola l’apprendimento

Quando gli adulti vedono un bambino con le mani e gli abiti pieni di sporcizia o cibo, pensano che non dovrebbe comportarsi così e forse si chiedono: “come fanno dei genitori a permettere che il loro figlio faccia qualcosa del genere? Non gli hanno insegnato le buone maniere!”

Alla maggior parte delle persone non passa per la mente che quel bambino sta esplorando e imparando, che sta conoscendo il mondo intorno a lui attraverso i sensi. Non pensano che i bambini non imparano solo guardando ma anche toccando e odorando, e che l’apprendimento è una delle esperienze più arricchenti che possono vivere nella loro infanzia.

Quando i bambini hanno la possibilità di giocare con acqua, sabbia, terra, vernice, gelatina o farina, imparano attraverso il tatto, e le sensazioni che provano sono molto piacevoli dato che tutto è una scoperta emozionante che stimola le loro connessioni neurali. Lasciare che si sporchino permette loro di sperimentare con materiali e sostanze differenti. Questi giochi, in cui non ci sono regole e un modo “giusto” per giocare, stimolano la naturale curiosità dei bambini e li aiutano a sviluppare un atteggiamento più aperto verso l’esperienza.

Infatti, uno studio condotto presso la De Montfort University ha rivelato che i bambini ai quali viene permesso di giocare con il cibo sviluppano un atteggiamento più aperto verso i nuovi sapori, così terminano seguendo una dieta più varia. Inoltre, gli psicologi dell’Università dell’Iowa hanno anche scoperto che “giocare” con il cibo ha un effetto positivo sull’apprendimento. Questi ricercatori hanno esaminato 72 bambini e hanno scoperto che all’età di 16 mesi, i bambini ai quali veniva permesso di toccare, odorare e anche buttare i cibi, imparavano prima le parole relative a tali alimenti e le loro proprietà.

In realtà, è stato osservato che i bambini piccoli possono identificare abbastanza facilmente gli oggetti solidi, ad esempio una tazza o una mela, perché le dimensioni e la forma non variano. Tuttavia, i liquidi e le sostanze pastose o appiccicose sono più difficili da identificare. Ma quando ai bambini veniva permesso giocare con queste sostanze, imparavano a riconoscerle e nominarle prima degli altri.

I bambini che crescono in ambienti più puliti si ammalano di più

Giocare con terra, sabbia, fango e animali non è solo utile per lo sviluppo cognitivo ed emotivo dei bambini, ma è anche sano. Gli scienziati hanno dimostrato che la frase che dicevano tutte le nonne: “lascia che mangi della terra perchè sviluppi le difese” è corretta, mentre l’igiene eccessiva è dannosa.

Naturalmente, nessun genitore vuole che i figli si ammalino, ma passare qualche minuto in più con i vestiti macchiati di vernice, le scarpe sporche di terra o le mani piene di pasta, non è la fine del mondo. Al contrario, è probabile che i bambini si sentano più felici e il loro sistema immunitario si attivi.

Infatti, non è sorprendente che negli ultimi anni siano aumentate esponenzialmente le malattie autoimmuni, le allergie e altre malattie legate al sistema immunitario, in particolare nei paesi occidentali. Gli scienziati si chiedono se questi problemi sorgono perché i bambini non sono più esposti a molti agenti patogeni, così che il sistema immunitario non matura completamente e diventa iper-reattivo.

Questa teoria è conosciuta come “ipotesi igienica”, e afferma che crescere in ambienti troppo puliti, come ad esempio nelle case di città in cui non vi è nessun animale domestico e pochissimi microrganismi, interferisce con la maturazione dei meccanismi di difesa naturali, aumentando il rischio di ammalarsi. Ora, uno studio condotto da un team di scienziati internazionale ha confermato questa ipotesi.

Questi ricercatori hanno analizzato il microbiota intestinale, vale a dire, le comunità di microrganismi che vivono nel tratto digestivo di 222 bambini che sono nati e vivono in Finlandia, Estonia (dove le malattie del sistema immunitario ad esordio precoce sono frequenti) e Carelia (una repubblica della Federazione Russa, dove i disturbi legati al sistema immunitario sono meno comuni).

Gli scienziati hanno analizzato le abitudini alimentari, la salute ei costumi di questi bambini durante i loro primi 36 mesi di vita. Si è così scoperto che nel microbiota dei bambini di Finlandia e Estonia predominavano i batteroidi, mentre i bambini russi mostravano più bifidobatteri.

I ricercatori dicono che la presenza di batteroidi nel tratto digerente umano è un fenomeno recente, legato allo stile di vita occidentale, e che questi batteri, invece di attivare la risposta immunitaria, la riducono. Infatti, si è riscontrato che il microbiota composto per lo più da batteroidi era più “silenzioso”, cioè meno attivo dal punto di vista immunitario.

Pertanto, l’eccesso d’igiene, diretto a proteggere i bambini, in realtà ha l’effetto opposto e fa sì che si ammalino più spesso, promuovendo l’insorgere di malattie.

Esplorare l’ambiente

Vale la pena ricordare che ad alcuni bambini può risultare sgradevole il contatto con alcune sostanze. Ad esempio, alcuni bambini possono sentirsi a disagio a toccare fango o sabbia. Non si dovrebbe forzarli ma lasciarli esplorare al proprio ritmo e scegliere il modo in cui preferiscono giocare. Naturalmente, non si deve cadere nell’eccesso di esporre i bambini a rischi inutili o lasciargli insozzare la casa ogni volta che lo desiderano. È possibile stabilire tempi e luoghi per tali giochi.

La cosa più importante è che i genitori capiscano che lasciare che i bambini corrano liberi ed esplorino l’ambiente è salutare per il loro sviluppo psico-fisico. Non dobbiamo imprigionare i bambini nel mondo degli adulti, ma promuoverne il gioco libero, la loro capacità di meravigliarsi e lasciarli liberi di esplorare il loro ambiente attraverso i cinque sensi, se lo desiderano.

Certo, non tutti possono disporre di uno spazio in cui è possibile mettere in pratica queste considerazioni ma, laddove possibile, è bene approfittarne e lasciare che tuo figlio si sporchi un po’ di più. Del resto, sono momenti che tutti ricordiamo con gioia e spensieratezza. È probabile che ci sarà da lavare qualche panno in più, o da curare qualche piccola ferita da gioco, ma la salute di tuo figlio, in prospettiva, ti ringrazierà. Senza contare che stare all’esterno lo aiuterà a non trascorrere troppe ore con gadget e dispositivi tecnologici – tutt’altro che salutari – nonché a mantenersi in forma e a socializzare meglio, in maniera del tutto naturale.

A cura di Ana Maria Sepe, psicoanalista
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