A volte, l’unica barriera che ci impedisce di andare avanti e raggiungere i nostri obiettivi siamo noi stessi, o meglio, la nostra mente. È molto semplice: se non controlliamo la nostra mente questa finirà per controllarci. Non c’è bisogno di dire altro.
Ad un certo punto della vita, nel quale tutti arriviamo prima o poi, la mente e le credenze tossiche che contiene, si trasformano in una prigione che limita il nostro potenziale e la nostra prospettiva…mi riferisco in pratica ai blocchi mentali!
Cosa sono i blocchi mentali?
I blocchi mentali sono l’esercito
delle abitudini negative che fungono da guardiani del cambiamento positivo. Vi capita qualche volta di voler fare una cosa ma di sentirvi scoraggiati dopo neanche due secondi? Magari sentendo una vocina che vi sussurrava 1000 difficoltà logistiche che vi avrebbero impedito di farla? Ecco un blocco mentale!
Il nostro subconscio non ama il cambiamento, non solo perché è la sua natura quella di agire su base, per così dire, algoritmica, ma anche perché sulla strada del cambiamento si pongono veri e propri guardiani dello status quo e questi guardiani sono, appunto, “l’esercito personale” dell’abitudine che vogliamo sconfiggere.
Che si fa allora?
Detto banalmente: è necessario spezzare questo circolo vizioso di abitudini negative ripetute giorno dopo giorno, anno dopo anno e che, letteralmente, ci costringono a vivere una vita limitata e ben al di sotto delle nostre grandi potenzialità, e far entrare nuovi pensieri, nuove idee, nuovi comportamenti; ma, questa volta, costruttivi, positivi e salutari e che ben presto daranno vita a nuove abitudini, scelte da noi ed in modo consapevole
Ogni volta che crediamo che esista solo un modo per fare le cose, ci stiamo ponendo dei limiti. Ogni volta che accettiamo ciecamente la tradizione, ci chiudiamo alla novità. Ogni volta che pensiamo in termini di perdita e fallimento, ci poniamo un blocco mentale. E la cosa peggiore tra tutte è che facciamo queste cose giorno dopo giorno, senza rendercene conto.
Per fortuna, il semplice fatto di individuare questi limiti che poniamo a noi stessi, riduce il loro potere e apre la nostra mente, permettendoci di adottare una prospettiva più ampia e ricca.
Vi siete mai sentiti così?
- Penso che ci sia qualcosa di sbagliato in me
- Sono ansioso/a anche in situazioni in cui non dovrei esserlo
- Le mie relazioni sono un disastro e di solito mi innamoro della persona sbagliata;
- Quando sono in gruppo mi sento sempre inadeguato/a e ho sempre quella sensazione di inferiorità;
- Nonostante i miei sforzi, sperimento sempre una sensazione di delusione e mi senti insoddisfatto/a;
- Penso che nessuno mi capisca e che sono l’unico/a al mondo a vivere certe sensazioni.
Se queste affermazioni vi appartengono, vuol dire che state vivendo un blocco psicologico. Quando finiamo in una trappola psicologica ci sembra di non vedere una via d’uscita…..e alla fine l’emozione che non volevate provare e di cui avevate tanta paura, eccola spuntare di nuovo. Non la voglio e me la ritrovo nuovamente…..più tentiamo di evitare quel dolore e più ne rimaniamo vittime.
Vivere in una trappola significa avere sempre la sensazione che qualcosa di vitale ci sfugga, di non essere pienamente padroni della propria vita, spesso bloccati all’interno di modi ripetitivi di pensare, di sentire, di comportarsi e di relazionarsi con se stessi e gli altri, tali da compromettere importanti aree de funzionamento affettivo, lavorativo e sociale.
La voce che senti nella tua mente: di chi è?
A prima vista può sembrare quasi una follia. Tuttavia, spesso questa voce che risuona nella nostra mente, soprattutto quando è denigrante o accusatoria, non proviene dal nostro “io”. In realtà, sono le voci di diverse persone significative con le quali ci siamo relazionati nel corso della nostra vita, soprattutto durante l’infanzia e l’adolescenza.
Infatti, se prestiamo attenzione ad alcune delle frasi che diciamo a noi stessi quando viene attivato questo dialogo interiore, ci rendiamoconto che queste frasi non ci appartengono e, se scaviamo nel nostro passato, incontreremo il legittimo proprietario. Possono essere i nostri genitori, un insegnante o addirittura quel bambino a scuola che ci rendeva la vita impossibile.
Queste frasi, che probabilmente lacerarono la nostra autostima, sono rimaste nella nostra memoria e, con il passare del tempo, le abbiamo fatte nostre, ma in realtà non ci appartengono, sono la prospettiva che gli altri avevano di un “io” che non esiste più e che probabilmente non è mai esistito.
Quando iniziate a prestare attenzione a questo dialogo interiore, vi renderete conto che molte delle vostre convinzioni tossiche provengono da pensieri che vi hanno inculcato altre persone. Ma non dovete continuare a porvi il limite, al contrario, dovete imparare a eliminare queste credenze e a camminare in modo sicuro sulle vostre gambe.
Blocchi mentali più comuni che ci impediscono di avanzare
Anche se può sembrare un controsenso, il fatto è che non desideriamo sempre avanzare. A volte ci sentiamo comodi nel luogo in cui ci troviamo, abbiamo paura dell’ignoto, preferiamo non muoverci. Ma non lo riconosciamo. E per impedirci di avanzare, ci trasformiamo nel nostro peggior nemico, ci poniamo il limite di proposito.
Alcune delle credenze più dannose che coltiviamo nella nostra mente, forse senza rendercene conto, sono:
“Non è il momento giusto”
Procrastinare è un problema serio che può farci perdere delle opportunità uniche. Rinviare continuamente i nostri sogni farà in modo che arriveremo alla fine senza averli realizzati. E quel che è peggio: ci recrimineremo per aver perso l’occasione.
In realtà, dietro alla convinzione che non è il momento giusto si nasconde solo mancanza di motivazione o paura. Quello che succede è che abbiamo paura di lasciare la nostra zona di comfort, perché non sappiamo cosa incontreremo fuori. Come risultato, preferiamo ingannarci dicendoci che non è il momento giusto.
Tuttavia, la vita comporta sempre un certo grado d’incertezza, non possiamo mai essere sicuri al 100%, dobbiamo essere disposti ad assumerci almeno un minimo di rischio. Ricordate che quando avete un motivo per combattere incontrerete i mezzi lungo la strada. Avete solo bisogno di osare e fare il primo passo.
“Non me la sento”
La società ci ha fatto credere che se non siamo abbastanza bravi in qualcosa, è meglio non provare nemmeno. Tuttavia, questo cammino serve solo a chiudere molte porte, non lascia spazio all’apprendimento e alla crescita. Se non ci impegniamo in nuovi progetti, non riusciremo mai a migliorare.
La verità è che nessuno è nato preparato, quelli che oggi sono esperti in qualche settore, ieri non lo erano. Ciò che li rende diversi è il tempo e lo sforzo che hanno dedicato a questa passione. Dopo tutto, dobbiamo ricordare che il genio è costituito dall’1% di talento e dal 99% di perseveranza.
In ogni caso, per godere della maggior parte delle cose della vita non è necessario farle in modo perfetto. Il perfezionismo non è altro che una barriera che ci mantiene girando in tondo, impedendoci di avanzare. Preoccupatevi di godere di ciò che avete, e non nascondetevi dietro al perfezionismo, perché con la pratica, anche i risultati miglioreranno.
“Sicuramente fallirò”
Henry Ford, uno degli imprenditori di maggior successo di tutti i tempi, affermava: “Sia che pensi che puoi, come se pensi che non puoi, in entrambi i casi hai ragione”. Il punto è che la tua mente è il tuo migliore alleato o, il tuo peggior nemico.
Naturalmente, una dose di negatività strategica può essere conveniente, dato che ci aiuta a prepararci per lo scenario peggiore. Ma pensare in anticipo che fallirete implica adottare un atteggiamento disfattista che non vi condurrà sulla buona strada, ma consumerà poco a poco la vostra motivazione.
Non si tratta di assumere un atteggiamento positivista ad oltranza, che servirebbe a poco. Ma se iniziate un progetto pensando che fallirete, non arriverete molto lontano. Ricordate che la speranza è il nostro motore più potente. Non siamo in balia di un destino crudele, siamo noi gli artefici della nostra vita. Facciamo pace col passato per vivere un nuovo presente.
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