Quando il parere degli altri è legge: come smettere di cercare sempre l’approvazione

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

In un’occasione Steve Jobs disse, “non lasciate che il rumore delle opinioni altrui zittisca la vostra voce interiore”. Una frase saggia, facile da capire, ma difficile da mettere in pratica dato che noi amiamo compiacere o sentirci lusingati. Tutti in un determinato momento della vita, abbiamo sentito il bisogno di ricevere l’approvazione degli altri. Questa necessità di ricevere approvazione non è qualcosa di negativo, a patto che non cresca in maniera sproporzionata al punto che il proprio benessere personale dipenda esclusivamente da quello che pensano gli altri. Un problema che a volte sperimentiamo senza rendercene conto, che ci impedisce, ovviamente, di avanzare.

Da dove nasce il bisogno di approvazione?

Prima di analizzare il bisogno patologico di ricevere approvazione è importante capire da dove proviene questa dipendenza. Dobbiamo ricordare che siamo esseri sociali, che costruiamo la nostra persona attraverso i rapporti con gli altri e che quindi, è logico che la valutazione degli altri incida sulla percezione che abbiamo di noi stessi. Ad esempio, una madre che dice sempre a suo figlio che non serve a nulla, che è un incapace e che non realizzerà mai niente di buono nella vita, produrrà probabilmente un adulto con una bassa autostima e un senso distorto di sé, un adulto al quale potrebbe essere perennemente necessaria l’approvazione degli altri per convalidare il suo ego.

La nostra immagine è formata da feedback che riceviamo costantemente dagli altri, quindi è normale che in alcune circostanze abbiamo bisogno di approvazione sociale; questo ci fa sentire più sicuri, ci rassicura che stiamo andando nella giusta direzione. Inoltre, se siamo onesti, tutti noi amiamo essere applauditi e ricevere parole di lode e apprezzamento, ci fa sentire bene. Tuttavia, quando sottoponiamo tutte le nostre decisioni e i comportamenti al giudizio degli altri, allora abbiamo un problema.

Dipendenza  del giudizio altrui…un piccolo racconto per riflettere

Nel momento in cui diventiamo dipendenti dal giudizio degli altri è come se stessimo consegnando le redini della nostra vita. Ciò significa che quando qualcuno ci approva siamo euforici ma quando veniamo disapprovati la nostra vita va a pezzi, ci sentiamo sprofondare perché abbiamo messo nelle mani di altri il nostro valore emozionale. Per rendere il concetto più comprensibile vi racconto una fiaba:

“Un gattone anziano vide un gattino che rincorreva la sua coda e gli domandò: «come mai corri dietro alla tua coda?» Il gattino gli rispose:«ho sentito dire che la cosa migliore per un gatto è la felicità, e che la felicità è la mia coda. Ecco perché rincorro la mia coda, quando l’avrò afferrata, avrò la felicità.» «Caro» disse il gattone «anch’io ho concluso che la felicità sta nella mia coda, ma ho notato che, ogni volta che mi metto a rincorrerla, essa mi sfugge, mentre quando faccio altre cose, mi viene dietro ovunque vado e quando non la cerco, me la trovo davanti al naso.»

Ovviamente, il bisogno di ricevere approvazione è qualcosa che si costruisce giorno dopo giorno, non è qualcosa che si presenta dalla sera alla mattina. Di solito inizia con il semplice sottomettersi alle regole, perché è più facile essere d’accordo con ciò che gli altri ci impongono piuttosto che far valere la nostra opinione. Così sacrifichiamo il nostro vero io, poi arriva il momento in cui le opinioni che gli altri hanno di noi divengono più importanti di ciò che pensiamo.

Per accorgerci se stiamo dipendendo troppo dal riconoscimento degli altri, possiamo notare quanto spesso pensiamo «Cosa penseranno gli altri se faccio questo?», e porci domande come «Se fossi solo, se non ci fosse nessuno a giudicarmi, come mi comporterei? Cosa sceglierei? Che cosa farei?», «Sto facendo questa cosa perché è importante per me o per piacere agli altri?». Intanto possiamo essere tutti più vigili sui tanti modi poco appariscenti in cui cancelliamo noi stessi per sentirci approvati. Ecco i segnali premonitori:

Essere troppo cordiali quando non siamo d’accordo con le opinioni degli altri

Non sto dicendo che quando non siamo d’accordo con qualcuno dovremmo adottare un comportamento violento e far prevalere il nostro parere a tutti i costi, ma è normale metterci un poco di passione nel difendere il nostro punto di vista.

Non dire mai di no

Se non si può dire di no e si sacrificano costantemente le proprie esigenze a quelle degli altri, è probabile che alla base vi sia la necessità di ricevere approvazione.

Cambiare modo di pensare per cercare di essere amichevoli e simpatici

Vale la pena ricordare che cambiare idea non è solo normale, ma è anche un segnale di intelligenza e flessibilità, ma solo quando gli argomenti dell’altro ci hanno convinto.

Sentirsi tristi o in difficoltà quando gli altri non approvano le nostre idee e comportamenti

Ovviamente, quando non incontriamo alcun sostegno non saremo felici, ma se la tristezza che proviamo è sproporzionata probabilmente alla base c’è la necessità di ricevere approvazione.

Come sbarazzarsi del bisogno patologico di ricevere approvazione?

Le persone hanno opinioni, valori, gusti molto soggettivi e sarà impossibile avere l’approvazione e l’apprezzamento di tutti quelli che incontriamo. Inoltre, gli altri non ci conoscono come noi conosciamo noi stessi. Infine, teniamo conto che la maggior parte delle persone è più interessata ad avere riconoscimenti, che a darne agli altri. Per tutti questi motivi, diventa quindi molto rischioso basare il nostro benessere, la nostra autostima, la nostra felicità sull’approvazione degli altri. E il bisogno di approvazione si combatte cambiando le convinzioni che lo sostengono:

Comprendere che non potrai mai accontentare tutti

Ogni persona è unica, ha i suoi gusti e le proprie preferenze così che non possiamo sempre trovare abbastanza punti di convergenza, non possiamo essere sempre apprezzati, soprattutto, non dobbiamo avere sempre questa aspettativa.

Io sono importante tanto quanto gli altri

La nostra opinione è importante perché, dopo tutto, chi ci conosce meglio di noi? Le persone possono criticarci o darci consigli, ma siamo noi che prendiamo le decisioni.

Bisognerebbe divenire consapevoli che non sono i giudizi altrui a determinare il nostro valore o la nostra amabilità

Normalmente chi ha costantemente bisogno di ricevere approvazione confonde il suo “io” con i suoi comportamenti. Cioè, il fatto che ci siamo sbagliati nel fare qualcosa non significa che siamo degli incapaci o persone poco intelligenti, significa semplicemente che abbiamo commesso un errore. Essere diversi non significa essere migliori o peggiori degli altri.

La ricerca di approvazione nasconde il proprio bisogno di essere visti, amati, rassicurati, presi sul serio. Inizia tu a prenderti sul serio e prova a rivolgere tutta l’attenzione che ora focalizzi sugli altri verso ciò che per te ha valore. Non si tratta di attendere buoni risultati o credere nei propri obiettivi. L’autentico successo è la forza che viene nel guardarsi allo specchio e sapere di aver ascoltato, per la prima volta, la propria voce.

A cura di Ana Maria Sepe, psicologo
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