Tutti, in un momento o in un altro, abbiamo vissuto dei conflitti, con gli amici, la famiglia, i figli, i colleghi (conflitti relazionali) ma anche con noi stessi, in questo caso parliamo di conflitto interiore. I conflitti nascono quando non siamo in grado di articolare la nostra prospettiva rispetto alle opinioni degli altri e non siamo disposti a cedere e ci nascondiamo dietro le nostre convinzioni come se si trattasse di un muro.
Infatti, nella realtà la causa più comune dei conflitti non si trova nella differenza nel criterio di giudizio o nelle motivazioni, ma nell’incapacità di trovare un punto in comune, nel rifiuto di cedere. Ovviamente, queste posizioni producono incomprensioni, delusioni e dure lotte.
Come si genera un conflitto interiore?
Un conflitto interiore può derivare ad esempio da una nostra “Credenza limitante” riguardo a noi stessi, alla nostra identità, a alle nostre capacità, a ciò che secondo noi possiamo o non possiamo fare, dire o non dire, riuscire o non riuscire, ecc.
Convinzioni limitanti
Se abbiamo una credenza limitante, questa potrà generare un conflitto interiore perché ad esempio se noi vogliamo fare un mestiere che ci piace ma che secondo noi non è adatto a noi o non siamo in grado di riuscirci, ecco che si crea un conflitto: “ci provo o no? Ne vale la pena?” Se sono convinto di non farcela perché dovrei provare? Però quell’attività mi appassiona vorrei tanto riuscirci, e allora ci provo o no?
Questi sono alcuni esempi di come le nostre credenze limitanti ci impediscono a breve o a lungo termine di realizzare un nostro desiderio, di raggiungere un obiettivo, di mettere in pratica un progetto, ecc.
Paura del cambiamento
Un’ altra causa dei conflitti potrebbe derivare dalla Paura di un Cambiamento, quindi ad esempio se ci capita un’occasione in cui abbiamo la possibilità di cambiare casa, lavoro, città, attività, di metterci in società con qualcuno, ecc, se noi abbiamo paura di fare un Cambiamento e cerchiamo di tenerci stretti la nostra zona di confort, ecco che si crea un conflitto:
- Mi piacerebbe cambiare lavoro ma se poi perdo questo che ho?
- Vorrei cambiare casa ma se poi non riesco pagare le rate per 20 anni?
- Vorrei troncare la mia relazione ma mi sentirei sola, e allora?
La generalizzazione
Un’altra causa dei conflitti è il fenomeno della generalizzazione, in pratica quando generalizziamo le esperienze negative del passato (ad esempio quando non siamo riusciti in qualcosa, quando non abbiamo realizzato un progetto, ecc) e le riportiamo nel presente, quando ci si ripresenta oggi una situazione simile, tendiamo a farci influenzare dalle esperienze negative del passato generalizzandole, come se dovesse essere sempre così, come se dovessimo sempre fallire. Per esempio:
- “Non ho superato l’esame, forse non è il caso riprovarci
- “Il mio ragazzo mi ha lasciato, non troverò più l’amore”
E’ fondamentale percepire una difficoltà in un modo nuovo, diverso, dobbiamo vedere una situazione problematica da un punto di vista superiore, dobbiamo considerare qualcosa che non abbiamo ancora considerato, aprire la nostra mente iniziando a “Pensare” in modo diverso da come facciamo di solito.
Questo ci consente di crescere, di evolverci, di prendere coscienza del fatto che ogni soluzione per i nostri conflitti e per le nostre difficoltà risiede dentro di noi, dobbiamo solo guardarci dentro e trovarle.
Per riuscire in questo dobbiamo dunque abbandonare le nostre convinzioni limitanti su noi stessi, che ci bloccano, e non ci permettono di agire come vorremmo, dobbiamo abbandonare degli schemi di pensiero vecchi, non adeguati alle nuove richieste, dobbiamo superare la zona di confort, cioè quella zona psicologica a cui siamo legati da tanto tempo e che non ci permette di fare un cambiamento, di migliorare, di evolverci.
Dobbiamo gestire meglio i nostri stati d’animo, infatti quando vogliamo risolvere un conflitto da uno stato d’animo negativo (come la rabbia, la tristezza, la delusione, l’angoscia)non riusciamo a trovare le Soluzioni perché l’emozione negativa ci limita.
Strategie per imparare a risolvere i conflitti relazionali
Riconoscere e valorizzare gli aspetti che sono importanti per l’altro
Quando siamo in presenza di un conflitto è essenziale saper distinguere ciò che ha causato questa contraddizione. Non stiamo parlando del problema di fondo, ma della discrepanza che ci impedisce di trovare un accordo. Una volta identificata la vera causa del conflitto, è necessario cercare di capire cos’è importante per l’altra persona. Si deve fare in modo di metterci al suo posto almeno per un minuto, cercando di assumere la sua prospettiva ed i suoi valori. Solo in questo modo si potrà comprendere la portata del problema.
Tenere sotto controllo le emozioni
Le emozioni sono una spada a doppio taglio, perché a volte, soprattutto quando ci troviamo di fronte a un conflitto, ci giocano dei brutti scherzi prendendo il sopravvento e facendoci dire o fare cose inappropriate. Quindi, per trasformare un conflitto in un’opportunità è essenziale imparare a gestire le emozioni. Naturalmente, non è sempre facile prendere il controllo delle emozioni e molto spesso, è meglio rimandare la conversazione, spiegando all’altra persona che, al momento, non siamo nella posizione migliore per risolvere il conflitto e che è meglio rimandare la questione fino a quando la potremo affrontare con la mente più rilassata. Allo stesso modo, se notate che il vostro interlocutore è troppo esaltato, fateglielo notare e chiedetegli di rinviare la conversazione.
Mostrare un atteggiamento positivo e aperto a diverse soluzioni
Spesso le persone si chiudono nelle loro posizioni e non vogliono sentir parlare di alternative rispetto a quelle che propongono. Questo atteggiamento difensivo serve solo a fare in modo che il vostro interlocutore si rinchiuda anche lui in un bunker. Come risultato non ci sarà nessun progresso. Pertanto, è meglio affrontare un conflitto con una mente aperta, disposta al dialogo e, soprattutto, con l’obiettivo di raggiungere una soluzione soddisfacente per entrambi. Alla fine, questo atteggiamento si rifletterà nelle vostre azioni e nelle parole e farà sì che tutto fluisca più facilmente.
Massimizzare l’empatia
Non basta comprendere razionalmente l’altro, è importante anche capire le sue motivazioni e sentimenti, in particolare quando si tratta di un conflitto con una persona a cui siamo legati sentimentalmente. Andare indietro nel tempo e ricordare le sue esperienze di vita sicuramente vi aiuterà a capire il motivo per cui prova questi sentimenti. Naturalmente, è anche importante essere in grado di suscitare empatia. Chiedete all’altra persona di mettersi al vostro posto e spiegategli come vi sentite.
Essere proattivi
Non decidere è peggio di qualsiasi cattiva decisione. I conflitti interpersonali generano di solito un carico di emozioni che hanno delle conseguenze a livello personale e sociale. Quindi, evitarli non è quasi mai la soluzione migliore, in quanto porterà solo preoccupazioni e stress. Dopo aver soppesato i pro ei contro, decidetevi ad affrontare il problema. Forse non lo risolverete subito ma almeno inizierete a fare i primi passi per trovare un’alternativa.
Viviamo immersi nella conflittualità e non siamo liberi di scegliere ciò che ci succede, ma sicuramente siamo liberi di scegliere come relazionarci con ciò che ci accade individuando sempre nuove modalità relazionali, praticabili, efficaci, soddisfacenti e realisticamente sostenibili. Tutti noi oggi siamo chiamati ad essere dei moderni “alchimisti”, capaci di prendere il conflitto – spesso doloroso, pesante, oscuro, qualcosa di cui liberarsi – per trasformarlo in qualcosa di altro, notevolmente più prezioso.
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E’ vero.. quello che ci succede è frutto delle nostre scelte… ci siamo illusi che altre persone ci capissero, ci diano quell’affetto che tutti meritiamo.. la famosa empatia..che ci rende così simili e limitati.. Beh.. mettiamoci bene in testa che alcune persone non sono capaci di amare.. ci provano , con mezzi che non hanno niente a che fare con l’amore.. La nostra vita è breve.. i rimpianti.. i rimorsi servono a chi non ha avuto il coraggio di cambiare.. accettare se stesso, non egoisticamente.. ma consapevolmente, con tranquillità e tanta pazienza..Da questo si inizia a perdonarsi.. a rinascere, trovare
un ‘altra strada..che è sempre la più semplice la più chiara .. Buona vita