Coronavirus: comportamenti funzionali e disfunzionali

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

Abbiamo ricevuto davvero tanti apprezzamenti per la nostra guida su come proteggersi dal coronavirus a 360° e insieme ai nostri lettori abbiamo deciso di realizzare un secondo speciale dedicato a quello che sembra essere un caso di isteria di massa.

Un’isteria che, per certi versi, è del tutto giustificata, non lo è esclusivamente per i reali pericoli legati al virus ma per come l’intera vicenda viene gestita.

Noi italiani non siamo abituati a vedere un’intera città messa in quarantena. Siamo il primo paese d’occidente con il maggior numero di contagi da coronavirus. Ricercatori, scienziati e autorità hanno le idee confuse sulla storia epidemiologica del contagio italiano…. Allora come potrebbe sentirsi tutelato il cittadino? Proveremo a dirtelo noi: il cittadino può sentirsi più tutelato puntando sulle sue risorse e seguendo TG e testate con occhi critici.

La sanità è una questione collettiva

Siamo abituati a pensare alla salute come una questione individuale “io mi prendo cura di me stesso, faccio le analisi, mangio sano, curo la mia igiene…”. Quando c’è una pandemia in atto la situazione cambia, la salute non è più una questione individuale e ognuno è tenuto a fare la sua parte. Ecco che qui scattano quelle buone norme igienico-sanitarie che, in realtà, andrebbero rispettato 365 giorni all’anno… ma che in questo periodo diventano davvero indispensabili.

Ognuno, salvaguardando se stesso e proteggendosi, protegge l’intera comunità. Ognuno, rispettando la quarantena e le linee guida delle autorità, protegge l’intero sistema.

Il coronavirus spacca l’Italia in due e l’equilibrio cade nell’oblio

Leggendo i vostri commenti su Facebook e confrontandomi con le persone che mi circondano, ho notato che le vie di mezzo sono una merce rarissima.

L’equilibrio sembra essere sprofondato in un abisso ed è difficile da riportare a galla. Molte persone si chiudono a riccio e non hanno voglia di alcun confronto. Altre sparano a zero sfruttando gli stereotipi più disparati (esempio: un filippino a Roma è stato aggredito e picchiato).

Il caso coronavirus è affrontato in due modi estremi, due polarità opposte: con il più superficiale distacco o con panico e paranoia.

Da un lato c’è chi vive questo periodo come se nulla fosse cambiato, fa commenti sprezzati sulle autorità e grida alla speculazione. Dall’altro c’è chi non esce di casa, fa scorte alimentari e vive in funzione del presunto contagio.

In entrambi i casi si verificano degli errori comportamentali… ma è del tutto comprensibile assistere a questi comportamenti. La gente non è matta come qualche Media sibillino afferma. Se le persone non sono adeguatamente in-formate sull’argomento, è chiaro che nel caos mediatico non si sa bene come muoversi!

Stiamo assistendo agli effetti della confusione mediatica. Per non incorrere in malintesi chiariamo che le testate fanno il loro lavoro dando voce agli esperti di turno, ma è altrettanto chiaro che le informazioni diffuse hanno ripercussioni sui cittadini, soprattutto quando le autorità non fanno fronte unito.

La confusione mediatica

Il Corriere riporta le parole della Macrobiologa Maria Rita Gismondo che equipara il coronavirus all’influenza stagionale (senza però parlare della proporzione tra mortalità e contagi, cioè del tasso di letalità). L’ordine dei Biologi italiani si mette contro l’Organizzazione Mondiale della Sanità affermando che questa emergenza è un falso allarme.

L’OMS afferma che la situazione è critica e deve prendere provvedimenti per gestire i contagi in Italia così da prevenire altri focolai in Europa. Il Premier Conte accusa le strutture ospedaliere di poca efficacia… Le Regioni colpite accusano il Governo di inefficacia…!

E’ chiaro che il cittadino che assiste a tutto questo è disorientato, le persone più sensibili si dissociano del tutto oppure si fanno prendere dal panico…. e cosa fanno i media? Accusano i cittadini di essere troppo “allarmisti” senza considerare l’intero contesto! 🙂

La situazione è paradossale.

In questo scenario apocalittico proviamo a fare un po’ di chiarezza.

Premesso che le autorità stanno facendo il possibile (e stanno mostrando anche dei limiti), che i media fanno il loro lavoro e che anche il cittadino deve fare la sua parte, cioè mantenere i nervi saldi perché e puntare sulle proprie risorse. Il cittadino è l’unico che può salvare se stesso da questo caos mediatico e anche dal coronavirus!

Coronavirus: comportamenti funzionali e disfunzionali

E’ sbagliato:

  • Far finta che non sta succedendo nulla
    Ignorare il problema non lo risolverà. Pensare che si tratta solo di un complotto ti esporrà a rischi che potresti prevenire con facili accorgimenti.
  • Accusare indiscriminatamente tutte le autorità e incolpare a catena cittadini e istituzioni
    Fomentando rabbia e colpa, la situazione può solo peggiorare. Non è in questo momento critico che bisogna ricercare carnefici, colpevoli e responsabili.
  • Non uscire più di casa 
    Se vedi il cornavirus come una “scusa” per stare in casa a vedere serie TV su Netflix o per occuparti di arretrati, che ben venga… Se invece hai messo in stand-by la tua intera vita, non fai altro che fomentare i tuoi livelli d’ansia.
  • Essere paranoici su contaminazioni e contagio
    Se uno sconosciuto ti passa accanto o ti urta, non lasciarti suggestionare.
  • Saccheggiare i supermercati 
    Non siamo dinanzi a una carestia alimentare, questo comportamento fa solo alzare i prezzi delle materie prime. Se vuoi farlo, privilegia l’acquisto dalle piccole botteghe senza prendere d’assalto la grande distribuzione alimentare, almeno così aiuti l’economia locale e hai un impatto minore sul prezzo delle materie prime della GDA!

E’ saggio:

  • Proseguire la propria vita incorporando le buone norme per la prevenzione del contagio
  • Indossare il respiratore (mascherina) a scopo precauzionale
  • Evitare il contatto pelle-pelle (bacetti, strette di mano, abbracci…)
  • Mantenere una distanza di sicurezza dagli altri quando si è in coda o in luoghi relativamente affollati
  • Nutrirsi con alimenti cucinati da sé
  • Evitare luoghi affollati
  • Non usare antibiotici se non prescritti esplicitamente dal proprio medico di fiducia
  • Favorire un ricambio d’aria in casa
  • Evitare gli sbalzi di temperatura
  • Curare le proprie difese immunitarie

Precauzioni per le persone che vogliono essere molto scrupolose:

  • Cambiare calzature prima di entrare in casa
  • Cambiarsi d’abito dopo essere stati in un luogo affollato

Atteggiamenti saggi per le persone a rischio o per chi è a contatto con persone a rischio (immunodepressi, anziani, diabetici, cardiopatici…):

  • Indossare sempre il respiratore (mascherina)
  • Seguire tutte le precauzioni viste in precedenza
  • Arieggiare più spesso i locali facendo attenzione a mantenere gli ambienti caldi

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