Di cosa soffri? Interpretazione psicosomatica dei malesseri più comuni

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor
Un dolore fisico può turbare la nostra mente; ma allo stesso tempo un pensiero, che può risultare pesante, ridondante, per la nostra mente, può ripercuotersi sul nostro corpo. Queste manifestazioni, vengono racchiuse in un’unica parola, che in psicologia viene definita PSICOSOMATICA O SOMATIZZAZIONE.

Ma cos’è la Somatizzazione?

Come definizione la Somatizzazione è “Un disturbo psichico caratterizzato da una forte presenza di sintomi fisici (somatici), che causano un malessere significativo e/o interferiscono con le attività di tutti i giorni”.Il nostro corpo, ci invia dei segnali d’allarme quando percepisce una difficoltà che apparentemente può sembrare sia stata affrontata, ma che internamente e realmente è stata assorbita in maniera sbagliata dall’attività corpo-mente.

La varietà dei modelli interpretativi consente solo in modo approssimativo di elencare e classificare le malattie e i disturbi psicosomatici. In ogni caso le malattie che storicamente sono state sempre interpretate come psicosomatiche sono l’ipertensione arteriosa, l’asma bronchiale, la colite ulcerosa, l’ulcera gastro-duodenale e l’eczema. Tuttavia, ultimamente questo elenco si è andato via via infoltendo.

NOTA BENE: per il trattamento dei disturbi psicosomatici è necessario prima di tutto escludere qualsiasi causa di natura organica. 

Linguaggio psicosomatico degli organi e delle malattie

Esaminiamo, brevemente, il linguaggio simbolico di alcuni organi: ovvero, ogni sintomo un messaggio…

Dolori articolari

Le persone che soffrono di dolori articolari sono quasi sempre molto esigenti nei confronti di se stessi o della propria cerchia. A volte appaiono agli altri come molto flessibili, ma la loro docilità è dettata dalla paura e da una sensazione di impotenza di fronte a figure autoritarie. Sono presenti in queste persone sentimenti di collera e da un senso di rivolta, tenuti entrambi sotto silenzio, ma inevitabilmente espressi dal corpo per mezzo di questo particolare disagio.

Reumatismi

Il corpo sembra “congelato”, chiudersi in un vera e propria camicia di forza. Essi possono essere la spia inequivocabile di un drammatico disagio sperimentato dal soggetto, ovvero difficoltà di adeguarsi ad una situazione vissuta come problematica. La difficoltà di movimento diventa allora una limitazione auto-imposta. I dolori possono nascere anche dalla paura per il futuro: equilibrio e stabilità sono modificati le preoccupazioni, allora, prendono il sopravvento.

Mal di schiena

II nostro corpo, sotto l’effetto di una umiliazione, tende a “piegarsi” o meglio a “ripiegarsi” su noi stessi. La schiena ricurvata segue frequentemente profondi disagi affettivi: la sofferenza ci “piega” (fardelli troppo pesanti da portare).

Cervicale

Chi soffre ripetutamente di questo particolare dolore tende ad essere dominato da un’attività riflessiva esagerata e da una grande ostinazione. Segnali, questi, che rivelano una scarsa cedevolezza nei confronti delle proprie emozioni, del desiderio di lasciarsi andare, di abbandonarsi. Questi tipi di sofferenza si legano frequentemente a un eccessivo dominio del “mondo” della testa (razionale) sugli istinti.

Apparato respiratorio

Le vie respiratorie sono le vie di comunicazione (scambio tra l’ambiente interno e l’ambiente esterno), dove entra la vita, che verrà poi distribuita dal sangue in tutto l’organismo. Le malattie degli organi della respirazione traducono gli scambi con l’ambiente circostante per quel che riguarda il nostro bisogno di “aria”, spazio e autonomia. Ci possono segnalare un’assenza di gusto per la vita, la perdita di desiderio di continuare a vivere, o anche un senso di colpa devastante.

Asma

Il rifiuto di prendere contatto con qualcuno (o qualcosa) attraverso il respiro, si esprime mediante uno spasmo respiratorio (il polmone ha una superficie interna di circa 70 metri quadrati: è il maggior organo di contatto). I modi di dire, che hanno a che fare con l’aria e la respirazione, spiegano esattamente questo concetto: “si è a corto d’aria o non si può più respirare liberamente”.

In questo modo inevitabilmente tocchiamo il tema della libertà e della limitazione (si comincia la vita con un respiro, terminiamo con l’ultimo). L’asmatico, quindi, utilizza i propri sintomi per esercitare un dominio sul mondo circostante. Se uno fatica a respirare si spaventa; e tutte le forti emozioni “mozzano il fiato”.

Quando si supera una situazione difficile la prima cosa che facciamo è respirare profondamente e, soprattutto, liberamente. Anche in questa patologia si presenta il tema della dipendenza. Un bisogno di trattenere dentro di sé un nutrimento sottile” (aria), rimandando al mondo neonatale, quando respiro, cibo e amore materno erano tutt’uno.

Allergie

Con l’esperienza allergica sperimentiamo una vera e propria strategia difensiva nei confronti di sostanze esterne vissute in modo estremamente pericolose e problematiche (le sostanze richiamano alla memoria eventi, atteggiamenti, ricordi carichi di conflittualità); collegamento con qualcosa che non accettiamo e che risveglia una emotività traumatica.

Può essere interpretata come un timore inconscio del soggetto di venire in contatto con sostanze “non conosciute” che potrebbero modificarlo (allergie primaverili: resistenza al cambiamento ciclico della vita). Spesso gli individui che presentano questo disagio sono abitudinari, tendenzialmente rigidi e poco tolleranti. La rabbia e l’eccitazione sono sentimenti che l’allergico teme particolarmente e che, naturalmente, ritiene pericolosi. Esprimono una modalità di “sfogo” a una vita sempre più “compressa” tra lo stress da un lato e un’emotività spenta, soffocata e razionalizzata dall’altro.

Laraingite

E’ un modo di soffocare la comunicazione quando dobbiamo parlare con qualcuno che è vissuto come l’autorità.

Apparato circolatorio

Le patologie significative dell’apparato circolatorio sono collegate a un’insufficiente “circolazione” di amore e gioia nella nostra esistenza.

Cuore

Riguarda tutti gli sforzi che facciamo per riuscire a vivere e ad essere felici. Le emozioni, infatti, hanno un effetto sfavorevole sul suo buon funzionamento. Ogni volta che sperimentiamo un’emozione, creamo un blocco nella zona del plesso solare. Ecco dunque che il cuore ci viene in soccorso, pompando sempre più forte per far circolare l’energia (paura: l’energia si blocca, il cuore pompa fortissimo, si comincia a respirare rapidamente). Tutte le emozioni, quindi, persino una gioia eccessiva possono colpire il cuore e causare malattie. La pace, la serenità, la gioia di vivere, ci garantiscono un cuore in perfetta salute.

Tachicardia

E’ un’improvvisa accelerazione del ritmo cardiaco: emozioni che in qualche modo cercano di emergere di esprimersi, in pratica risalire a galla.

Ipertensione

L’eterno conflitto ragione – sentimento non sempre si realizza a livello fisiologico a “costo zero”. Tenere sotto controllo gli impulsi e i sentimenti determina un notevole aumento dei valori pressori. Gli ipertesi hanno la tendenza a inibire le reazioni di collera: anche se a volte si  lasciano andare a scoppi d’ira, riescono a mantenere sempre un certo grado di controllo e quando si lasciano andare a comportamenti illeciti sono presi da profondi sensi di colpa e grande ansietà. Difficilmente nel rapporto c’è un reale coinvolgimento e abbandono. Controllano continuamente la realtà circostante, sono ambiziosi e particolarmente competitivi.

Stomaco

I suoi problemi, naturalmente secondo la visione psicosomatica, riguarda situazioni che non sono state “digerite”, idee, alimenti o situazioni che rifiutiamo, situazioni che troviamo ingiuste o che ci mandano in collera. Una preoccupazione che è rimasta sullo stomaco, una grossa perdita di gioia.

La persona che presenta questi disturbi deve imparare a prendere coscienza dei propri sentimenti, ad elaborare consapevolmente le proprie impressioni e sensazioni. Essa, inoltre, o non esprime la propria aggressività o mostra un’aggressività esasperata. Lo stomaco assorbe tutte le impressioni che vengono dall’esterno, accoglie cioè quello che deve essere “digerito”.

Gastrite

Collegata alla collera perché non ci sentiamo rispettati o apprezzati per quanto valiamo. Il nervosismo e i disagi emotivi sono spesso responsabili. Il famoso “bruciore allo stomaco” parla della presenza di un fuoco che brucia all’interno, ma che non si esprime mai sotto forma di rabbia e ribellione (rabbia inespressa).

Ulcera

Esprime la collera nei confronti di un evento che abbiamo trovato ingiusto, ma davanti al quale ci siamo sentiti impotenti perché non riusciamo a cambiare assolutamente nulla. La collera, pertanto, relativa a questa situazione continua a irritarci tutte le volte che si torna sull’argomento (ci rode all’interno – l’acido cloridrico – fino a determinare rancore e astio).

Fegato

I suoi problemi sono determinati da inquietudini, da preoccupazioni oppure da un rifiuto ad adattarsi. Si “blocca” per qualcosa che è sempre troppo: troppo grasso, troppo cibo, troppo alcool, ecc. Nell’ammalarsi, esso mostra che l’uomo ingerisce più di quanto possa elaborare, indica smoderatezza, eccessivi desideri espansionistici e ideali troppo alti. Attraverso il fegato malato si impara la moderazione, la tranquillità, la rinuncia (bere, cibo, sesso, ecc.).

Cistite

E’ un disagio a livello di coppia che si manifesta proprio nei momenti in cui si è sotto pressione (rapporto sessuale particolarmente problematico). Frustrazione, delusione e collera possono manifestarsi con cistiti.

Stipsi

Collegata al fatto di trattenersi. Si trattiene per paura di disturbare, per paura di non piacere a qualcuno (mi criticherà, mi rimproverà, ecc.). I soggetti che soffrono di stitichezza sono chiusi, controllati, molto formali, avari e gelosi di ciò che posseggono. Offrono sempre un’immagine “pulita” caratterizzata da grandi ideali e particolare rettitudine.

Diarrea

I fattori emozionali anche qui giocano un ruolo fondamentale nel “trasformare” il colon in organo irritabile (si scaricano le tensioni a livello intestinale: diventa bersaglio di fattori psichici). Pazienti con colon irritabile (la personalità): meticolosità, pignoleria e, soprattutto, amore per l’ordine. Facilità al pianto, senso di stanchezza, insonnia, palpitazioni e depressione.

L’esperienza diarroica non dolorosa (rilasciamento completo del colon) indicherebbe depressione, sfiducia, senso di incapacità nell’affrontare il problema. Nella pancia, comunque, “giacciono” le nostre emozioni più antiche. L’espressione “mal di pancia” viene usato indifferentemente sia per il disagio fisico sia per evocare qualcosa che non sopportiamo.

Pelle brufolosa

Denota un rifiuto della nostra personalità. Ci troviamo brutti, stupidi e cattivi, ecc.; (sul corpo): può tradurre il desiderio di non venire toccati, che ci lascino stare.

Acne sul corpo

Se è distribuito sulla schiena può indicare di volersi imporre una quantità di responsabilità, per paura, naturalmente, di venire rifiutati. Se non siamo in grado di assumercele, ecco che ci rifiutiamo da soli. A volte assumono un ruolo di “salvatore” nei confronti di qualcuno che ha assunto un ruolo di vittima. Non riuscire quindi ad aiutare l’altro induce a rifiutare se stessi.

Vitiligine

Può essere collegata alla vergogna, a un proprio comportamento sessuale.

Orticaria

Molto spesso è collegata ad una situazione invivibile e che non si può più sopportare, che ci pizzica (brucia) ma a cui non riusciamo trovare una soluzione soddisfacente. Forte tendenza ad atteggiamenti passivi nei contatti umani, scarsa tolleranza all’ansia; elevata vulnerabilità nei rapporti sentimentali ed insicurezza nel comportamento.

Eczema

Molto spesso è collegata alla paura, all’insicurezza, all’ansia e all’incertezza. Il punto in cui si manifesta sarà importante per comprendere il suo significato. La lesione può subentrare in seguito a un improvviso aumento dell’afflusso di sangue in determinate zone del corpo: ad es. se il soggetto in questione è un tipo cui il sangue “va alla testa” si potrà verificare un eczema al volto o al cuoio capelluto; quando prudono le mani o si teme il contatto fisico ed emotivo con gli altri, saranno interessate le mani.

L’emotività ha di solito più spazio nella vita di chi è affetto di eczemi acuti rispetto a chi soffre di psoriasi, ma si tratta di emotività dalle tinte “trasgressive”, interpretate magari come violente e pericolose. Molte altre malattie della pelle, oltre a quelle sopra descritte, hanno correlazioni psicosomatiche come ad es.: acne, lichen cronico, rosacea, alopecia areata e alopecia diffusa.

Psoriasi

Vengono colpite, in genere, persone ipersensibili che hanno un gran bisogno dell’amore degli altri. Sono terrorizzate di venire ferite da una o più persone del loro ambiente, oppure si sentono obbligate a soddisfare le aspettative, cosa che provoca inevitabilmente irritazione. La localizzazione è importante: se si manifesta nel braccio possiamo supporre che sia in relazione con il lavoro (o attività); nelle mani, invece, indicherà una certa insicurezza nel compito che stiamo realizzando.

La psoriasi pare abbia una base ereditaria ma il decorso della malattia appare influenzato da una componente emotiva. Alcune situazioni non specifiche di stress, quali la perdita dell’oggetto reale o immaginario o una minaccia alla salute o alla sicurezza sembrano coincidere spesso con un deterioramento della condizione. Si è anche osservato che i pazienti affetti da psoriasi amano mettersi in mostra in un modo o nell’altro.

Cefalea

Dietro al mal di testa troviamo spesso un individuo con un grande orgoglio e mania di perfezione. La testa rappresenta “l’alto”, il corpo esprime il “basso” (pensiero – sentimento). Quindi, chi accentra troppo l’attenzione nella zona della testa, cioè chi accetta e vive soltanto ciò che è razionale, ragionevole e logico, perde ben presto il suo “rapporto con la parte bassa”.

Far emergere le emozioni inespresse significa guarire?

“Non esiste un singolo tipo di persona che sviluppa un disturbo psicosomatico. Può succedere a chiunque. È però vero che alcune persone sono più inclini  rispetto ad altre. Ad esempio, le persone che soffrono di ansia o depressione hanno maggiori probabilità di esserne colpite. Tuttavia, tutti siamo vulnerabili e con i trigger e gli stressor giusti, chiunque di noi potrebbe esserne interessato” (Suzanne O’Sullivan, primario di neurologia Hospital for Neurology and Neurosurgery di Londra)

In conclusione si può affermare che le malattie somatiche sono quelle che più strettamente realizzano uno dei meccanismi difensivi più arcaici con cui si attua una espressione diretta del disagio psichico attraverso il corpo. In queste malattie l’ansia, la sofferenza, le emozioni troppo dolorose per poter essere vissute e sentite, trovano una via di scarico immediata nel soma (il disturbo). Non sono presenti espressioni simboliche capaci di mentalizzare il disagio psicologico e le emozioni, pur essendo presenti, non vengono percepite.

In genere, le persone maggiormente predisposte a somatizzare un malessere difficilmente riferiscono sentimenti quali rabbia, paura, delusione, scontentezza, insoddisfazione. Spesso, hanno difficoltà a far venire alla luce qualsiasi emozione negativa Tendono, infatti, a tener lontani contenuti psichici inaccettabili, a costo di distruggere il proprio corpo. In questo senso, una persona incapace di accedere al suo mondo emotivo, potrebbe non percepire rabbia, frustrazione o stress per una difficile condizione sentimentale, sociale o lavorativa.

Abbiate cura del vostro corpo, e se non sapete come farlo, non esitate a chiedere aiuto. Il terapeuta può aiutarvi ad alleggerire il carico delle vostre preoccupazioni!