Lo spazio è qualcosa di fisico, costruito o non, circoscritto e ben delimitato da confini chiari.
Lo spazio in psicologia a seconda delle diverse teorie viene definito in modo diverso.
Lo spazio in psicologia
La psicoanalisi, in particolare Winnicott osserva e descrive lo spazio in termini di simbolismo e di oggetti trasazionali. Gli oggetti transazionali servono e aiutano il bambino ad esplorare il mondo. L’esperienza appresa aiuta il piccolo a separare la realtà interna dalla realtà esterna. La realtà interna è il nostro Io, mentre quella esterna è il non-me, ossia l’ambiente intorno a lui. L’oggetto transazionale è strettamente connesso al concetto di simbolismo.
Lo spazio in questa lettura acquisisce un valore di relazione e di esplorazione. Il simbolismo così come descritto da Winicott assume significati variopinti a seconda della fascia d’età e a seconda dell’oggetto in questione. Ad esempio il pupazzo di peluche per il bambino può rappresentare il suo piccolo, o la madre. Ma ciò che è importante non è tanto il valore, ma la realtà. Il simbolismo permette di distinguere l’interno dall’esterno, il reale dalla fantasia. E’ un gioco dove l’individuo può conoscere il suo ambiente, e accettare le differenze e le somiglianze. Lo spazio dunque dovrebbe essere secondo Winicott un luogo dove si fanno esperienze soddisfando i propri bisogni soggettivi.
La scuola russa di Vygotskij pensa allo spazio come crescita continua e sostanziale. Ogni oggetto e ogni nostra parola sono stimoli di crescita. Lo spazio deve permettere di sviluppare significati e sensi. L’autore lo paragona ad una scuola, una palestra d’apprendimento: tanto più lo spazio è stimolante tanto più io riesco ad apprendere.
Il gioco relazionale nello spazio permette di far emergere le proprie esigenze, i nostri desideri, la nostra immaginazione. Ciò che è importante secondo questo concetto di spazio sono le azioni, il movimento, l’uso del singolo oggetto. Ad esempio un semplice pezzo di legno potrebbe diventare un cavallo oppure una bambola. Ogni azione che si mette in atto è determinata dal pensiero e non dagli oggetti.
L’approccio sistemico non ha ancora descritto chiaramente che cosa è uno spazio, ma partendo dal concetto di Bateson, la mappa non è il territorio, possiamo dedurre che lo spazio sia qualcosa di circoscritto inserito in contesto più ampio. La mappa è un piccolo luogo dove poter fare le nostre prime esperienze di crescita, di relazione, di apprendimento. Il territorio invece è qualcosa di più ampio dove tutto quello che abbiamo acquisito nella mappa, lo possiamo trasferire per esplorare nuove terre. Il territorio permette di sviluppare la nostra immaginazione, i nostri sogni.
La funzione dello spazio in base alle fasce d’età
Secondo queste teorie possiamo suddividere lo spazio in fasce d’età. Lo spazio deve essere uno strumento per:
INFANZIA
- crescere
- conoscere
- apprendere
- giocare
Ogni bambino ha bisogno di avere un luogo e oggetti che favoriscano la crescita e lo sviluppo cognitivo, relazionale ed emotivo.
ADOLESCENZA
- condividere esperienze tra amici
- intimità
- identità
L’adolescente ha bisogno di ritrovare un ambiente che gli permette di stare sia in relazione con se stesso sia in relazione con gli altri. Egli ha bisogno di costruirsi la propria identità; l’ambiente dovrebbe aiutarlo per colmare il senso di vuoto e di confusione interiore peculiare della fascia d’età.
ADULTO
- intimità individuale e di coppia
- confine tra dentro e fuori
- stare ed essere
- responsabilità
Nell’età adulta lo spazio diventa un luogo dove poter stare ed essere. I confini dello spazio permettono di delimitare il dentro e il fuori, e aumenta il concetto di responsabilità del proprio luogo.
ANZIANO
- protezione
- sicurezza
- certezza
- compensare le fragilità
L’anziano per le caratteristiche della fascia d’età ricerca un ambiente il più possibile protesico, dove poter muoversi in libertà. Un ambiente che gli permetta di avere la certezza di poter soddisfare i propri bisogni e necessità.
Lo spazio dunque per la psicologia, indipendentemente dalla corrente di pensiero è molto di più di un luogo fisico, è un ambiente creativo ed espressivo, che favorisce lo sviluppo e la crescita.
Articolo a cura di: Virna Tripodo, psicologa psicoterapeuta
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Buonasera, volevo solo far notare che ci sono due errori di stampa riferiti al termine trasazionale e transazionale, invece di transizionale. Grazie per l’articolo!