Essere sottomessi emotivamente: come capirlo

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor


E’ semplice capire quando qualcuno ha superato un limite fisico ma è altrettanto facile quando veniamo sottomessi emotivamente? I limiti psicologici sono più sottili ed è spesso più complicato rendersi conto che qualcuno li sta superando.  Ad ogni modo, il problema principale è che la maggior parte di noi non è consapevole dei propri limiti a livello emotivo così trova difficile determinare con precisione quando qualcuno ha superato la linea.

Per evitare un problema tendiamo a soprassedere all’incidente, il che significa che ampliamo i nostri limiti, a volte andando ben oltre a quanto sarebbe raccomandabile.

In effetti, il rapporto dominante-dominato è spesso piuttosto complesso. In ogni caso, si tratta di una dipendenza forte, anche per chi ha il ruolo del dominatore: chi sottomette, infatti, vive la perdita del controllo come una minaccia, per sé e per la coppia, anche se dall’esterno può dare l’impressione di essere più libero.

Perché ci si lascia sottomettere? 

Il concetto è molto complesso e ogni coppia è un caso specifico ma ci sono comunque degli elementi comuni. Le persone sottomesse cercano spesso un ritorno all’infanzia, protezione e sicurezza. Chi le domina, invece, ha paura dell’abbandono, della separazione, e a volte nasconde il desiderio di essere sottomesso a sua volta.
In generale, si dice che gli uomini siano dominatori e le donne sottomesse. Capita, ma non è la regola, soprattutto in una società in continua evoluzione come la nostra. Tutto dipende dal proprio vissuto, dal proprio profilo psicologico e dalle dinamiche che si instaurano all’interno della coppia.

Essere sottomessi emotivamente, campanelli d’allarme

Molti individui (sia donne che uomini), con modalità diverse, assumono atteggiamenti che rimandano alla necessità di essere sempre disponibili, gentili, accondiscendenti, garbate, consolatorie, evitanti rispetto al dire di no. Molti infatti hanno enormi difficoltà a dire di no: pensano che dire di no significhi deludere e finiscono così per evitare ogni forma di conflitto e per anteporre i bisogni degli altri ai propri.

Tuttavia, vi sono dei momenti nei quali dobbiamo far valere i nostri diritti, altrimenti, in caso contrario, si rischia di finire sottomessi a livello emotivo. Il primo passo consiste nell’imparare a riconoscere quando qualcuno sta superando i nostri limiti.

Giustificare il pessimo comportamento della persona

Uno dei segni che qualcuno potrebbe aver superato i nostri limiti sono le scuse utilizzate per giustificare il suo pessimo comportamento. Questo è un problema molto comune nelle relazioni, soprattutto quando è coinvolta la violenza, sia essa fisica o psicologica. La giustificazione tipica è di solito questa: “Lui è molto buono con me, mi tratta male solo perché ha dei problemi sul lavoro.” O quando si passa sopra ad uno scherzo che ci ha ferito profondamente perché, in fondo, quella persona “ci ama”.

La verità è che anche se siamo sicuri che l’altra persona ci ami, la violenza e altri comportamenti che ci causano dei danni non sono ammessi e non dovrebbero mai venire giustificati. Dobbiamo stare molto attenti, perché i confini tra la comprensione e la sottomissione sono molto sottili. Così la prossima volta che si tenta di capire perché una persona si comporta in un certo modo, assicuriamoci che non stiamo inventando una scusa per evitare un argomento e sentirci bene con noi stessi.

Assumersi la colpa per le cose che vanno male

Se ci incolpiamo costantemente di tutte le cose che vanno male, sia a casa che sul lavoro, è molto probabile che ci sia qualcuno nella nostra vita che sta violando i nostri limiti. Assumerci la responsabilità delle nostre azioni è un atto lodevole, ma non posiamo farci carico delle responsabilità altrui perché se lo facciamo non risolveremo mai il problema, al contrario, contribuiremo a renderlo più serio.

Ad esempio, se un collega si è appropriato del successo del progetto che avete realizzato insieme, non dovete pensare che sia colpa vostra perché non siete stati capaci di difendere il progetto in fase di presentazione. Forse è vero che avete delle difficoltà a parlare in pubblico, ma questo non significa che non abbiate lavorato duramente per arrivare a quel punto e il vostro sforzo dovrebbe essere riconosciuto. Pertanto, quella persona sta invadendo il vostro spazio appropriandosi di un merito che è anche vostro. Non sentitevi in​​colpa, lottate per tutto ciò che vi corrisponde.

Dubitare delle decisioni prese dopo aver ascoltato le opinioni altrui

Se dopo avere preso una decisione cominciate a dubitare quando ascoltate l’opinione di un’altra persona, è probabile che un amico, un collega o un familiare, stia cercando di interferire nei vostri affari. Vale la pena ricordare che quando siamo a un bivio, è normale che ci consultiamo con le altre persone e chiediamo il loro giudizio. A volte un punto di vista diverso può farci cambiare idea e non c’è nulla di sbagliato in questo. In realtà, è un processo di arricchimento.

Tuttavia, ci sono dei momenti in cui le persone cercano di manipolarci una volta che abbiamo preso una decisione. L’esempio classico sono i genitori che sostengono di supportare incondizionatamente loro figlio, ma in seguito discutono continuamente la sua decisione cercando di convincerlo a cambiare rotta.

Le nostre opinioni non vengono tenute in conto

Se avete spesso la sensazione che le vostre opinioni, i desideri e le preferenze, non siano tenuti in dovuta considerazione, è probabile che qualcuno stia superando i vostri limiti. Nei rapporti interpersonali è necessario negoziare continuamente le decisioni. Anche se non si è quasi mai consapevoli di ciò, il fatto è che passiamo gran parte della giornata cercando di raggiungere degli accordi. Alcuni possono sembrare banali, come la scelta del ristorante o del film che si vedrà, mentre altri sono più importanti, come l’acquisto della casa o la decisione di avere un figlio.

In un rapporto equilibrato, ognuna delle parti deve sforzarsi di soddisfare l’altro trovando una via di mezzo che soddisfi entrambi. Tuttavia, ci sono dei momenti in cui una persona impone il proprio giudizio e non tiene conto delle opinioni e delle preferenze degli altri. Quando si arriva a quel punto, vi è una chiara violazione dei vostri diritti personali.

Vi sentite “piccoli”

Nei casi più estremi, quando la persona ha sopportato per diversi anni che gli altri violino i suoi limiti, può arrivare a provare la sensazione di non essere nessuno, come se il proprio “io” si sfumasse. In realtà, questo è esattamente ciò che accade. Il punto è che i nostri limiti psicologici non servono solo ad indicare alle persone in che modo possono rapportarsi a noi, ma determinano anche la nostra personalità; cioè, ci identificano e ci differenziano dagli altri. Pertanto, è normale che le persone che non sono in grado di fissare dei limiti sani soffrano dei danni alla propria autostima, sperimentano come il loro ventaglio di interessi va lentamente riducendosi e infine, si sentono perse.

Non date a nessuno il potere di farvi sottomettere o ribellarvi. Sottomissione e ribellione, entrambe le cose, danno all’altra persona un potere su di voi. Quando si è veramente liberi si è consapevoli del fatto che si può fare tutto ciò che si sceglie di fare, in ogni momento della propria vita. Marshall Rosenberg

Cosa fare quando qualcuno ha superato i nostri limiti?

Quando si diventa consapevoli del fatto che i vostri limiti sono stati violati si dovrebbe parlarne chiaramente. Esprimere ciò che si pensa e come ci si sente, chiarire la propria posizione per fare in modo che la situazione non si ripeta in futuro. Certo, non vale la pena di arrabbiarsi o farne un dramma, ma è sufficiente utilizzare un tono rilassato ma deciso. Il concetto essenziale che si vuole comunicare è che non si è disposti a fare dei compromessi su alcuni punti.

A cura di Ana Maria Sepe, psicoanalista
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2 commenti su “Essere sottomessi emotivamente: come capirlo”

  1. Prova a iniziare una discussione con lui su un tema a proposito del quale hai le idee molto chiare…. tipo etica, politica, femminismo, lavoro etc…. o qualsiasi altro argomento. Basta che sia qualcosa a cui tieni veramente tanto e che definisce la tua identità. Se non rispetta le tue posizioni chiediti rinuncio alle mie idee o a lui?”

  2. Mi ritrovo nella terza situazione, in cui il mio ragazzo mi fa sentire in colpa, quando io prendo una decisione e poi sento il suo punto di vista, cioè mi fa sentire come se io da sola non fossi in grado di decidere la cosa giusta e avessi bisogno per forza delle sue dritte e dei suoi consigli per prendere una decisione.. Non solo mi sento privata ormai del mio “io” il quale non riesce a venire fuori in queste situazioni, ma se provo a farlo venire fuori (scegliendo da me qualcosa e restando ferma su quella volontà) inizia a venire fuori una situazione che non riesco a reggere e dalla quale vorrei scappare.. Ora la mia domanda è: Se quando mi trovo da sola con lui e provo a fare questo lavoro di chiarire la situazione e sento un rifiuto al cambiamento, che mi fa venire voglia di non essere lì con lui a discutere e liberarmene per sempre, cosa vuol dire? È una cosa positiva o al contrario nociva?

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