Hai tanti sogni e aspirazioni ma questi sono vaghi e confusi: un mese vuoi aprire un bar a Cuba, il mese dopo pensi di riprendere l’università, il mese dopo ancora hai già abbandonato l’idea di continuare gli studi e sogni una carriera nel mondo dello spettacolo. Detesti la noia, la routine, l’eccesso di responsabilità, le banalità e sogni una vita avventurosa, libera, piena di amicizie, di amore e di divertimento, ma non riesci a concretizzare le tue aspirazioni e ti limiti a vivere alla giornata senza fare alcun progetto (serio) per il futuro.
Intanto gli anni passano e la tua vita rimane quella di sempre: abiti con i tuoi genitori dai quali dipendi economicamente, fai qualche lavoretto giusto per pagarti i tuoi sfizi… E intanto sogni che un giorno succederà qualcosa, la tua situazione si sbloccherà e il mondo capirà finalmente quello che vali? Se ti sei riconosciuto in questo ritratto, sei in buona compagnia: a causa dei cambiamenti sociali e della precarietà del mondo del lavoro, questa condizione riguarda un numero crescente di giovani.
Eterni Adolescenti
Alcune persone hanno per la loro vita dei desideri e delle mete ambiziose, ma non si limitano a sognare. Sanno che realizzare i propri sogni non richiede solo coraggio, talento, creatività e una buona dose di fortuna: sanno che per ottenere quello che vogliono dovranno pagare un prezzo e sono disposti a farlo. Sono consapevoli, infatti, che per realizzare le proprie aspirazioni bisogna avere autodisciplina, spirito di sacrificio, capacità di perseverare quando le cose si fanno difficili , oltre che una buona capacità di pianificazione.
Tutte qualità che nel eterno adolescente sono scarsamente sviluppate. Quando l’eterno adolescente sogna qualcosa, vede solo i lati positivi del suo progetto: per esempio, se desidera aprire un attività in proprio, immagina di essere più libero rispetto ad un lavoratore dipendente, di guadagnare di più, e di poter avere un maggiore prestigio sociale. Mentre, non riesce a valutare che il suo progetto richiede un impegno molto maggiore rispetto ad un normale lavoro, ritmi lavorativi più duri, e quindi per qualche anno meno libertà e meno guadagni.
Spesso, nei progetti “dell’adolescente cronico” c’è un elemento di fuga dalla realtà : si privilegiano certe carriere ( per esempio, carriere artistiche o nel mondo dello spettacolo) , non tanto per amore dell’arte, ma quanto per un desiderio di distinguersi dalla massa e di scegliere un ambito lavorativo in cui non valgono le solite regole di un normale lavoro. Si è attratti da un certo tipo di carriera perché si immagina che si sarà esonerati dalle regole, dall’obbligo di essere puntuali, di vestirsi in un certo modo, di fare la gavetta, di obbedire agli ordini di un capo. In altre parole, si sogna di poter fare quello che si vuole, come lo si vuole e , nel migliore dei casi, di ottenere in breve tempo, grandi soddisfazioni e facili guadagni.
Ma quando il sogno si scontra con i limiti della realtà e ci accorge che le cose non sono così facili e piacevoli come si riteneva dovessero essere, si abbandona il progetto e si riparte verso un altro sogno.
Perché non riesco a capire quello che voglio?
In questo paragrafo, esporrò brevemente alcune cause psicologiche e sociologiche che possono essere alla base di un adolescenza prolungata. Ovviamente, si tratta di un tema complesso che non è possibile affrontare in modo esauriente in un articoletto. Ricordo anche che il disagio psicologico ha molte cause che dipendono dalla storia individuale e quindi non è sempre possibile generalizzare…
La paura di prendere la decisione sbagliata…
Rispetto ad un tempo, la nostra società ci offre molteplici possibilità di autorealizzazione personale: possiamo decidere dove abitare, che cosa studiare, che lavoro fare, se sposarsi, se avere dei figli, quanti figli avere e quando. Ma allo stesso tempo, questa pluralità di scelte può generare ansia : diventa difficile capire fra le molte alternative possibili qual è la più adatta a noi. Molte persone faticano a prendere una direzione nella vita perché sanno che scegliere una strada vuol dire rinunciare ad un altra e hanno paura di perdersi qualcosa di bello o di non aver fatto la scelta migliore possibile. Questo atteggiamento è particolarmente evidente nelle persone che passano da una relazione sentimentale all’altra: si chiedono se devono cercare di costruire qualcosa con l’attuale partner o cercare un partner migliore.
Molte persone non fanno delle scelte ben precise né in campo sentimentale né in campo lavorativo perché desiderano inconsciamente lasciarsi tutte le porte aperte, sia per paura di fare la scelta sbagliata sia per avere una via di fuga nel caso la situazione diventasse difficile o noiosa.
L’incapacità di fare i conti con i propri limiti
La difficoltà di fare delle scelte definitive sia in campo professionale che in campo sentimentale si basa sull’ incapacità di tollerare i limiti. Un atteggiamento psicologico diffuso nella nostra società: una società dominata dal mito che ciascuno sia l’artefice del suo destino e che se una persona si impegna abbastanza, può raggiungere nella vita qualsiasi traguardo si sia prefissato , non importa quanto ambizioso possa essere.
Sin da bambini, ci viene comunicato il messaggio che se lo vogliamo veramente, possiamo diventare quello che desideriamo : il presidente della repubblica, un personaggio dello spettacolo ricco e famoso, un calciatore della serie a, lo scopritore del vaccino contro il cancro, una donna bellissima ed eternamente giovane.
Ad una persona giovane, la vita sembra offrire illimitate possibilità. Ma questo ventaglio di scelte è più teorico che reale: di fatto l’università è diventata una fabbrica di disoccupati, il mondo del lavoro è sempre più esigente e competitivo, emergere è sempre più difficile. Molte persone scelgono delle carriere impegnative, facendo i conti più con i loro desideri che con le possibilità del mondo del lavoro e con le loro reali capacità personali.
Questo tipo di persona si orienta verso professioni straordinarie con capacità solo ordinarie. In alcuni casi ci può essere anche il talento, quello che manca è l’autodisciplina, la capacità di perseverare quando le cose sono difficili, la capacità di sacrificarsi per ottenere i propri obiettivi. Ma soprattutto manca la capacità di mediare fra le propri desideri che vengono considerati prioritari e la realtà.
La paura di fallire
Chi si pone degli obiettivi troppo ambiziosi rispetto alle sue reali capacità e chi invece vive alla giornata, non ponendosi nessun obiettivo sono spesso accomunati dalla paura del fallimento. Chi punta troppo in alto, può avere la scusa di non esserci riuscito: dopotutto quanti riescono a diventare veline, calciatori, personaggi dello spettacolo, scrittori di successo, magistrati?
Chi invece non riesce a capire quello che vuole e quindi non intraprende nessuna iniziativa, evita il pericolo di poter fallire. Dopotutto, è meglio pensare di non aver avuto il coraggio di fare quello che si voleva, che averlo avuto e scoprire che le proprie capacità non sono così grandi come quelle che si pensava di avere. A volte, passare da un progetto ad un altro, non portandone a termine nessuno ( e quindi fallendo nella vita) può essere un modo inconscio di ribellarsi alle aspettative eccessive di un genitore.
Come trovare la propria strada nella vita
Non è facile uscire da uno stato di immobilismo. Molte persone rimandano delle scelte nel timore di sbagliare, ma non si rendono conto che non scegliere significa già fare una scelta. Il nostro futuro è quello che ci costruiamo con le scelte che facciamo tutti i giorni.
Detto in altre parole: se hai superato i 30 anni, vivi con i tuoi genitori, non hai mai avuto un esperienza lavorativa significativa, ma ti accontenti di lavoretti senza sforzarti seriamente di raggiungere l’indipendenza economica, il tuo futuro rischia di essere difficile.
Se hai 34-35 anni, nessuna esperienza lavorativa decente, nessun legame sentimentale importante e nessuna idea di che cosa fare della tua vita, potresti aver bisogno di aiuto professionale per uscire dalla tua situazione. Nel prossimo paragrafo troverai alcuni consigli utili.
Prendi la responsabilità della tua vita
Molte persone che non riescono a trovare la propria strada nella vita, hanno un atteggiamento un po’ fatalista nei confronti della loro esistenza: sentono che un giorno, all’improvviso, tutto cambierà e finalmente avranno il successo che meritano. Intanto vivacchiano, sognando il giorno in cui le loro sorti si ribalteranno. Ma nella vita le cose bisogna conquistarsele giorno per giorno. E quello che sarà il nostro domani , lo costruiamo oggi con le nostre scelte. In altre parole, se vuoi che i tuoi sogni si realizzino: datti da fare!
Traduci i tuoi sogni in progetti
Ti senti soffocare al pensiero di trascorrere tutta la tua vita in un ufficio? Il tuo sogno è quello di diventare un cantante rock, uno scrittore o qualunque altra cosa ? E sei sicuro che nella vita vuoi fare proprio quello? Allora, non limitarti a sognarlo: cerca di tradurre il tuo sogno in un progetto.
Chiediti: che abilità ci vogliono per raggiungere il mio obiettivo? Quali abilità possiedo già e quali invece dovrei migliorare o acquisire ex-novo? Che passi devo fare per diventare un cantante (es, suonare nei locali, dare dei concerti gratuiti, fare pubblicità su un sito, far sentire un CD ad un impresario, ecc)?
E’ importante stendere un progetto nel modo più concreto e dettagliato possibile: contemplando costi, passi da fare e scadenze. E’ di fondamentale importanza darsi una data di scadenza entro la quale sfondare e se non ci si riesce entro il termine prefissato, ripiegare su qualcosa di più concreto. Se tutti i tuoi tentativi non hanno avuto successo, devi avere il coraggio di ammettere che forse hai scelto una strada troppo difficile o comunque non adatta a te.
Fai progetti a lunga scadenza
L’eterno adolescente vive alla giornata, senza pensare al futuro, in armonia con una società caratterizzata da una sempre maggiore instabilità. Non sapendo che cosa fare della sua vita, si lascia trasportare dalla corrente: è iscritto all’università ma dà solo uno o due esami all’anno, fa qualche lavoretto, tenta fiaccamente di fondare nel mondo dello spettacolo o della musica.
Purtroppo, però, gli anni passano ed è facile ritrovarsi a 30 anni senza aver concluso niente, con tutte le conseguenze che questa condizione comporta.
Sii realistico
La vita non offre illimitate opportunità: ci sono vincoli temporali, economici, legati al mondo del lavoro, di cui tener conto. Molte persone rifiutano un lavoro perché non perfettamente è in linea con le loro aspettative ( per esempio, è lontano da casa) o ambiscono a carriere che con il loro curriculum vitae potranno difficilmente ottenere.
Tutto bene se una persona ha molte opportunità professionali fra cui scegliere, ma in caso contrario, bisogna imparare ad accontentarsi, cercando però, di migliorare la propria posizione. E’importante avere un lavoro che ti piaccia, ma è ancora più importante avere un lavoro che ti consenta di mantenerti !
Non aspettare di sentirti pronto per prenderti le tue responsabilità
Alcune persone non hanno la minima idea di che cosa fare della loro vita. E così rimandano nell’attesa di avere una specie di illuminazione che consenta loro di capire quale strada intraprendere. Mentre alcuni individui sanno sin da bambini che cosa vogliono fare nella loro vita, altri lo scoprono strada facendo.
In altre parole, capirai meglio quali sono le tue attitudini e qual è il lavoro più adatto a te, mettendoti alla prova piuttosto che rinchiudendoti nella tua camera a pensare.
Questo può voler dire accettare un lavoro che ti piaccia abbastanza, anche se non sei sicuro che sia la tua vocazione. E se vieni da un lungo periodo di inattività, in alcuni casi, accettare un lavoro qualsiasi può essere un modo per rientrare nel mercato del lavoro.
Vera aspirazione o desiderio di fuggire dalla realtà?
Chiediti se nel tuo desiderio di intraprendere certe strade, la tua motivazione principale non sia quella sfuggire alla tua situazione attuale.
Non sempre incominciare da capo, buttandosi in un progetto completamente diverso, è la soluzione migliore: a volte, si trova la propria strada nella vita, cercando la continuità e imparando a valorizzare le abilità apprese in passato. Inoltre, un progetto, pur essendo buono, può non essere adatto alla fase della vita che si sta vivendo.
Se ti è piaciuto questo articolo puoi seguirci sulla Pagina Ufficiale di Psicoadvisor, sul mio account personale o nel nostro gruppo Dentro la Psiche. Puoi anche iscriverti alla nostra newsletter. Puoi leggere altri miei articoli cliccando su *questa pagina*.
Sulla vita sentimentale può darsi ci siano responsabilità ma sul lavoro non sono d’accordo. Viviamo nell’epoca della precarietà e dei contratti a termine.. non trovo giusto penalizzare così una persona adulta che non ha un lavoro vero e che si arrangia come può. Non si può ricondurre il valore di una persona solo al lavoro che fa perché altrimenti avremmo valore a tempo determinato.