• I Nostri Aforismi
  • Libri consigliati
No Result
View All Result
Psicoadvisor
  • Collabora con Noi
  • Autori
  • Iscriviti alla Newsletter di Psicoadvisor
  • Libri consigliati
  • Test Psicologici
  • Collabora con Noi
  • Autori
  • Iscriviti alla Newsletter di Psicoadvisor
  • Libri consigliati
  • Test Psicologici
No Result
View All Result
Psicoadvisor
No Result
View All Result
Home Disturbi Psicologici Disturbi di Personalità

Il labile confine tra amore e guerra nella dipendenza affettiva

Enrico Maria Secci by Enrico Maria Secci
in Disturbi di Personalità
0
Condividi su FacebookCondividi su Twitter
dipendenza affettiva
Illustrazione: www.scoopwhoop.com

Persino un bambino riconosce istintivamente la differenza tra amore e guerra, perché si tratta di due opposti fondamentali, archetipici, che definiscono polarità emotive e modalità di relazione da cui dipende la sopravvivenza dell’essere umano. L’amore è riconoscimento, protezione, dedizione; è dialogo, contatto, spontaneità, cooperazione e complementarietà dinamica. La guerra è disconoscimento, sopraffazione, sfruttamento; è violenza, distacco, strategia, contrapposizione e simmetria rigida.

La vita sta all’amore come la guerra sta alla morte. Eppure, un’equazione così elementare sul piano conscio, diventa un enigma nell’inconscio, nella dipendenza affettiva diventa incomprensibile. Nella dipendenza affettiva la differenza tra amore e guerra si attenua nel cuore e nella mente più spesso di quanto si creda.

Amore e guerra possono alternarsi, sovrapporsi e mescolarsi soprattutto nell’ambito insospettabile delle relazioni sentimentali, che siamo abituati a pensare come un territorio pacifico, il luogo che con una certa imprudenza consideriamo a priori il più sicuro di tutti.

Amore e guerra si fondono e si confondono nella dipendenza affettiva: come l’incontro tra l’acqua di un placido lago e la lava incandescente di un vulcano furioso producono esplosioni devastanti e vapori mefitici, terribili ustioni e catastrofi emotive.

L’amore distruttivo

Nell’irriducibile complessità delle relazioni interpersonali non è raro che l’amore e la guerra si uniscano in un’alchimia abbacinante e distruttiva, tale che gli amanti si trasformino a propria insaputa in strateghi sofisticati, in spie indefesse o in antagonisti perversi.

Consciamente vogliono l’amore, inconsciamente desiderano solo il potere. Il potere di sottrarsi all’impegno della relazione ogni qualvolta gli parva e gli piaccia, il potere di chiamare l’altro a sé e quello di respingerlo quando non ne hanno più voglia, quando “chiede troppo” e, soprattutto, quando l’altro ha dato tanto ed è arrivato il momento di ricambiare.

Questo primato del potere sull’amore e la priorità del possesso sulla reciprocità che così spesso caratterizzano le storie di dipendenza affettiva si concretizzano in azioni, espressioni e comportamenti più vicini all’arte militare che alla comunicazione amorosa.

Silenzi strategici, omissioni, menzogne, controlli incrociati, cavalli di Troia, molestie verbali, negoziazioni, patti traditi, amici, parenti o figli trasformati in ambasciatori o prigionieri di battaglia. Nelle trincee del mal d’amore, ad un certo punto, non resta nient’altro che la guerra. Una competizione snervante congegnata per mantenere la relazione disfunzionale, e non certo per risolverla, e questo è ciò che spesso la coppia ignora.

L’idealizzazione e la guerra amorosa. Per ciascun partner ciò che trasforma l’amore in guerra è l’incapacità di superare l’idealizzazione reciproca, che é una fisiologica tappa dell’innamoramento, e accettare che l’altro e la relazione intrapresa non gratifichino le aspettative iniziali ma possano addirittura frustrarle gravemente e di continuo.

Così, aggrappati a un’ideale che li intrappola, i due si adoperano per negare la realtà del disastro, dell’innamoramento che non diventerà amore ma guerra … e allora guerra sia.

L’inseguimento della “verità”. Il drammaturgo greco Eschilo scrisse quattro secoli Avanti Cristo che “in guerra la verità è la prima vittima”. Infatti, nel fuoco incrociato del mal d’amore, dove la ricerca della “verità” diventa l’ossessione, la colpa ed il ricatto affettivo uniche monete di scambio, la rabbia è la sola energia che anima il rapporto e che lo sospende in una sorta di morte vivente incline a protrarsi teoricamente all’infinito, e comunque, sino alla consunzione dell’uno o dell’altro.

La ricerca della verità coincide con la ricerca di un colpevole

Nella dipendenza affettiva la ricerca della “verità” coincide con la ricerca di un colpevole. Ci si domanda sino all’ossessione chi saccheggi e distrugga l’occasione di un grande amore e si conclude con puntualità di essere i soli colpevoli, di meritare lo sdegno del partner in quanto profondamente e dolorosamente sbagliati. Questa è poi anche la versione dell’altro, che giustifica il proprio egoismo e rivendica il suo predominio attraverso la svalutazione e l’ambivalenza comunicativa.

Di qui il gioco al massacro si trasforma nel martirio dell’abbandono e del ritorno, nel tradimento e nel falso perdono della riconciliazione. Una via crucis che. oltrepassato il confine tra salute e malattia, ha il suo corteo di sintomi: insonnia, angoscia, ansia, depressione, anoressia o bulimia.

La prostrazione psicologica della “vittima” diventa allora un altro elemento che convalida la “verità” della dipendenza affettiva: ha sbagliato tutto, non vale nulla, nessuno mai la vorrà. Infatti è malata, infatti è pazza, le dice l’amato.

Ed è una di quelle “verità” che segnano la sconfitta, ma non interrompono la guerra del finto amore. Perché a questo punto il conflitto con l’altro viene interiorizzato, e si diventa implacabili nemici di se stessi.

La lente del trauma emotivo

Le conseguenze della guerra sentimentale. Ci sono uomini e donne che perdono il rispetto di sé, che si isolano, che sono capaci di punirsi da soli e a lungo, anche quando il partner o la partner escono di scena. Persone che si accusano, che si trattano senza alcun riguardo e che rileggono tutta la propria esistenza attraverso la lente opaca e deformante del trauma emotivo, senza mai mettere davvero in discussione l’errore fondamentale: aver scambiato la guerra per l’amore e, soprattutto, di averlo fatto in due.

Perché non si è mai dipendenti affettivi da soli, non si è mai i soli colpevoli e, dove c’è una “vittima” c’è sempre un carnefice, a propria volta vittima del disamore che chiama amore.

Per sopravvivere alla dipendenza affettiva e ritrovare se stessi è basilare accorgersi di essere complici e co-autori di un immenso alibi alla vita e alla ricerca dell’autenticità, del benessere, dell’equilibrio, della cura, di quel sentimento di amore incondizionato che può legarci agli altri in piena pace ed armonia. Bisogna iniziare a riconoscere che l’amore autentico non ha nulla a che vedere con la guerra e deporre le armi. Bisogna liberare le mani per farsi una carezza e, poi, prendere una penna e scrivere da capo il proprio vocabolario emotivo. Riscrivere con lucidità, consapevolezza e dolcezza la propria definizione del verbo Amare.

A cura di  Enrico Maria Secci, Blog Therapy, Psicologo psicoterapeuta

Se ti è piaciuto questo articolo puoi seguirci sulla Pagina Ufficiale di Psicoadvisor o nel nostro gruppo Dentro la Psiche. Puoi anche iscriverti alla nostra newsletter. Puoi leggere altri miei articoli cliccando su *questa pagina*.
Previous Post

Asessualità: il mancato interesse per il sesso

Next Post

Pistantrofobia, la paura di fidarsi dell'altro

Enrico Maria Secci

Enrico Maria Secci

Psicologo, psicoterapeuta e autore di libri

Related Posts

L’esatto opposto del narcisista: l’ecoista
Disturbi di Personalità

L’esatto opposto del narcisista: l’ecoista

by Anna De Simone
16 Gennaio 2019
narcisista chi è
Disturbi di Personalità

La dura vita del narcisista (e di chi gli sta accanto)

by Lucia Cavallo
17 Dicembre 2018
Vivere una relazione d’amore tossica, riflessioni dello psicoterapeuta
Disturbi di Personalità

Vivere una relazione d’amore tossica, riflessioni dello psicoterapeuta

by Annalisa Barbier
23 Gennaio 2019
come ferire un narcisista
Disturbi di Personalità

Come ferire un narcisista

by Anna De Simone
8 Novembre 2018
Next Post
Pistantrofobia, la paura di fidarsi dell’altro

Pistantrofobia, la paura di fidarsi dell'altro

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Rubrica sulla depressione

  • Depressione bipolare: sintomi e caratteristiche
  • Depressione reattiva: sintomi e trattamento
  • Depressione mascherata: 10 sintomi tipici
  • Depressione psicotica, sintomi e terapia
  • Come aiutare una persona depressa? Quello che non dobbiamo fare e dire

Libri consigliati


“Quaderno d’esercizi per trasformare la propria collera in energia positiva“
Leggi l’estratto gratuitoLa rabbia ha una cattiva reputazione, è spesso associata a violenza e aggressività ma anche questa emozione può avere risvolti positivi. La rabbia può essere canalizzata per far rispettare i propri diritti e apportare cambiamenti intorno a noi.




“Dire basta alla dipendenza affettiva. Imparare a credere in se stessi“
La dipendenza affettiva presenta una terribile limitazione, l’incapacità di essere davvero felice, arginata solo da un rimedio: l’altro.




“Ho mangiato abbastanza. Come ho perso 60 kg con la meditazione“

Un libro dedicato a coloro che non riescono a perdere peso, che falliscono qualsiasi dieta. Un libro per cambiare prospettiva e capire che per risolvere il problema dei chili di troppo bisogna cambiare radicalmente il punto di vista su di sé e sul mondo.

  • Disturbi Psicologici
  • Essere genitore
  • Profili psicologici
  • Psicologia
  • Psicosomatica
  • Test Psicologici
Sedi Facoltà di Psicologia in Italia

© 2019 Psicoadvisor. Tutti i diritti riservati. Un progetto di Ana Maria Sepe ©2014 - 2019 e' vietata la ripubblicazione, anche parziale, dei contenuti pubblicati

No Result
View All Result

© 2019 Psicoadvisor. Tutti i diritti riservati. Un progetto di Ana Maria Sepe ©2014 - 2019 e' vietata la ripubblicazione, anche parziale, dei contenuti pubblicati

This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish.Accept Read More
Privacy & Cookies Policy