Il sano egoismo è diverso dall’opportunismo

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor
sano egoismo
Ricorda: puoi stare bene ed essere felice senza necessariamente ferire gli altri.

L’egoismo sembra essere distribuito in modo del tutto impari: c’è chi ne ha troppo e c’è chi ne è del tutto sprovvisto. Come spesso accade nella vita, alcune cose diventano insane solo quando sono portate all’esagerazione. Lo shopping è bello, ma quando si raggiungono livelli eccessivi si parla di shopping compulsivo. Il sesso è un’attività piacevole, ma quando la sua ricerca diventa spasmodica si parla di dipendenza sessuale, stesso discorso per cibo, alcol e attività fisica.

Se quando si parla di comportamenti tangibili il discorso “dell’eccesso” sembra essere chiaro, quando parliamo di concetti più astratti cogliere le differenze diviene più complicato. Il motivo? Per chi non ha familiarità con determinati temi, il confine tra ciò che è sano e ciò che non lo è sembra essere estremamente sfumato. In realtà questo confine è ben chiaro. Qualche precisazione in più va fatta per quei significati che nel gergo comune hanno solo una connotazione negativa, proprio come l’egoismo.

Per capire meglio, partiamo dalle definizioni di egoismo tratte dall’Oxford Dictionary.

1) “Atteggiamento che implica la subordinazione dell’altrui volontà e degli altrui valori alla propria personalità;”

2) “Amore eccessivo ed esclusivo di sé stesso o valutazione esagerata delle proprie prerogative, che porta alla ricerca permanente del proprio vantaggio, alla subordinazione delle altrui esigenze alle proprie e alla esclusione del prossimo dal godimento dei beni posseduti.

Proviamo ora a definire il “sano egoismo“, perché chiariamolo subito, se davanti a questo sostantivo è stato aggiunto l’aggettivo “sano” un motivo c’è. Il sano egoismo può essere definito:

1) “Atteggiamento che scandisce bene i confini tra sé e l’altro con l’intento di far valere le proprie emozioni, bisogni e opinioni senza tuttavia offendere né screditare i valori e la personalità altrui;

2) “Amore di sé associato a una valutazione egosintonica delle proprie prerogative che conduce alla ricerca di relazioni paritetiche, fatte di uguali diritti e stima reciproca.”

Avere un sano egoismo significa pensare e agire al bene proprio senza la necessità di sottrarre nulla al prossimo. Quindi il sano egoismo esiste e non fa male a nessuno, anzi, aiuta a vivere meglio.

I martiri e l’altruismo

Nonostante questa premessa, sono certa che molti continueranno a considerare il “sano egoismo” come una scusa per far del male agli altri senza dover fare i conti con i sensi di colpa. Questo accade perché non si riesce a vedere il grosso confine tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.

Il termine “sano egoismo” per molte persone resterà un ossimoro, un controsenso… ma non lo è affatto. Fin da bambini, ci è stato insegnato che essere egoisti è un male, che è importante essere altruisti e mettere sempre gli altri davanti a sé.

I martiri sono l’esempio estremo di altruismo. L’altruismo estremo porta all’annullamento e alla negazione del sé. Ecco che una cosa buona come l’altruismo, presa nella sua forma più estrema, diventa garanzia di malessere. In modo diametralmente opposto, una cosa “negativa” come l’egoismo può portare a qualcosa di buono. Una particolare forma di egoismo, infatti, può avere un impatto positivo su sé e su chi ci circonda.

Il sano egoismo è un’attitudine nutrita dalla volontà di rispettare se stessi ed è alimentata dalla nostra capacità di amare. Ecco un altro luogo comune verissimo: solo chi è in grado di accettare e amare se stesso potrà amare il prossimo.

Il sano egoismo

Negli ultimi anni, il concetto di sano egoismo si è fatto spazio in psicologia affiancandosi al tema della “cura di sé”  e dell’Amor proprio. Essere concentrati su se stessi, coltivare una buona autostima e amarsi non è da egoisti, ne’ tantomeno l’effetto di una società in cui regna sovrano l’individualismo.

Affermare che è necessario costruire un’identità personale completa e stare bene con se stessi non ha nulla di egoistico. L’amor proprio incorpora il concetto di sano egoismo e va a integrare complessità interne ed esterne: ciò significa che il sano egoismo non ignora l’importanza dell’altruismo e delle relazioni.

Il sano egoismo, così come l’amor proprio, favoriscono sia la stima di sé che un profondo rispetto dell’altro. Qualsiasi processo di crescita necessita del confronto con l’altro e delle relazioni, quindi anche nel concetto di sano egoismo non vi è un individualismo assolutistico. Coltivare un sano egoismo ci consente di muoverci nel mondo in modo sicuro, ci consente di stringere legami funzionali e di scandire confini ben definiti.

Un egoismo sano ci dà molteplici vantaggi.

Da un punto di vista relazionale

L’egoismo sano ci pone su un livello di reciprocità perché sviluppando una sana autostima non sentiamo il bisogno di sopraffare l’altro ne’, tantomeno, ci sentiamo inferiori.

Il sano egoismo disinnesca sul nascere qualsiasi tentativo di manipolazione, quindi rappresenta una sorta di tutela personaleSe cerco la reciprocità e voglio essere stimata nei rapporti (e quindi sono pronta a dare stima) sarò portata a stringere relazioni solo con chi, a sua volta, vuole concedermi la sua stima.

Sistema di valori

Il sano egoismo ci aiuta a scandire le nostre priorità sulla base di ciò che vogliamo per noi stessi. Questo ti sembra egoistico? Ok, allora riflettici: al tuo migliore amico, non augureresti il meglio dalla vita? Bene… allora perché non dovresti desiderare lo stesso anche per te? 🙂 Ecco, il sano egoismo è in realtà una forma di altruismo auto-centrata. Ciò che auguri alle persone che ti stanno più a cuore, lo speri anche per te stesso e ti adoperi per ottenerlo.

Quando si entra nella dimensione del sano egoismo più che per “imposizioni” (devo fare…, devo dire…) si impara a muoversi per bisogni e desideri (voglio fare…, voglio dire…). Certo, i doveri concreti non spariranno, ma si acquisirà il buon senso di pensare anche a se stessi.

Il proprio benessere diviene il fulcro fondamentale della vita. In questo frangente è necessario ricordare una sacrosanta verità: se stai bene con te stesso e sei soddisfatto della tua vita, sarai anche più proiettato verso il prossimo.

N.B.: non è una banalità, studi e osservazioni empiriche in Psicologia Sociale hanno evidenziato che le persone con una buona autostima sono più coinvolte in gesti altruistici e comportamenti pro-sociali.

Ti fa assumere le tue responsabilità

Nella vita non possiamo aspettare che siano gli altri a salvarci, dobbiamo provvedere in modo autonomo a prenderci cura di noi stessi. 

Il sano egoismo inizia con il riconoscimento dei propri bisogni e valori, inizia con la profonda conoscenza della propria identità personale. Non solo dobbiamo conoscerci profondamente ma anche accettarci e quindi legittimare i nostri bisogni.  Conoscersi significa anche comprendere ciò che è sotto il nostro controllo e ciò che prescindere dalla nostra responsabilità.

Il mondo è pieno di persone insoddisfatte pronte a scaricare la colpa del proprio malessere sul prossimo. Spesso è vero, attraversiamo situazioni avverse, incrociamo persone “tossiche” che possono ferirci, ma sta a noi districarci e perseguire la via del benessere.

Confini sani

I confini possono essere definiti come quei limiti che impostiamo ogni volta che entriamo in relazione con altre persone. Quei limiti che ci indicano ciò che riteniamo accettabile e inaccettabile nei loro comportamenti nei nostri confronti.

I confini sono un’essenziale forma di cura di sé e i limiti che imponi agli altri fanno capire che anche tu meriti il tuo spazio. Molte persone sono portate ad accettare tutto, adattarsi a ogni forma di trattamento, dire sempre “sì”. Se non l’hai ancora fatto, impara a distinguere i “” desiderati dai “” affermati come forme di dovere appreso. Inizia ad esercitare il tuo diritto al “no“. Inizia ad esercitare il tuo diritto alla cura di sé.

Se credi che il sano egoismo non faccia per te perché possa cozzare con la tua naturale attitudine ai sensi di colpa, leggi l’articolo dedicato alle “frasi che innescano senso di colpa patologico“.

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