Esiste un collegamento stretto tra intestino e cervello? Certo, l’intestino infatti, è comunemente considerato un secondo cervello in quanto risiedono oltre cento milioni di neuroni che gestiscono le attività intestinali attraverso il sistema nervoso vegetativo.
Queste due strutture rimangono ampiamente collegate per tutta la vita
Per questa ragione alcune sostanze ormonali prodotte sotto stimolo nervoso dalle ghiandole endocrine, vanno ad agire su entrambi gli organi.
Lo stress e le emozioni negative incidono dunque sullo stomaco e sull’intestino: tutto ciò che succede a livello cerebrale tende a ripercuotersi sulla funzionalità intestinale. A predominare tra i neurotrasmettitori nel rapporto tra primo e secondo cervello è sicuramente la serotonina, una molecola nota per il suo legame con la depressione e che al 95% viene prodotta dalle cellule dell’intestino.
In caso di infiammazione intestinale si innesca,a livello cerebrale, un forte deficit della molecola con conseguente depressione.
“Infiammazione, alterazione intestinale e depressione possono quindi essere manifestazioni dello stesso processo”
Oltre che con il primo cervello, il secondo cervello è in collegamento con il resto dell’organismo anche attraverso il sistema immunitario.
La costruzione della microflora intestinale inizia al momento del parto, quando il neonato viene a contatto con la flora batterica materna per poi proseguire nel corso dell’allattamento al seno. Successivamente la flora del nostro intestino viene continuamente a contatto con microorganismi ingeriti attraverso il cibo. Al terzo anno di vita la flora batterica si insedia pienamente e incomincia a manifestare la propria ostilità.
Quando si verifica un’alterazione del ph interno, batteri salutari come lattobacilli e bifidobatteri diminuiscono e quelli nocivi come il Bacillus Coli, aumentano.
Quali sono le cause della distruzione dei bifido batteri?
Ad alterare questo delicato equilibrio possono essere numerosi fattori, ma i più importanti sono l’alimentazione scorretta, repentini cambiamenti di dieta, uso di antibiotici e lo stress.
In questo contesto un ruolo chiave è svolto dai probiotici, specifici ceppi di microorganismi, in particolar modo lactobacilli e bifidobatteri capaci di colonizzare la flora intestinale con effetti positivi sulla salute a favore del sistema immunitario.
Sembra inoltre che i probiotici non aumentino solamente la risposta immunitaria ma promuovano la tolleranza.
I bifido batteri sono probiotici che si trovano nell’intestino tenue degli adulti in buona salute e dei bambini allattati al seno. Questi batteri possono fisiologicamente diminuire con l’età o quando lo stato di salute inizia a declinare.
Come prendersi cura del proprio intestino
Avrete dunque capito come avere un intestino in forma sia di fondamentale importanza per la nostra salute. Ecco allora 5 semplici consigli per prendersene cura:
1) Alimentarsi bene
La prima regola fondamentale è seguire un’alimentazione sana ed equilibrata che varia con il variare delle stagioni e che è ricca di fibre e alimenti prebiotici (ovvero quelli di cui si alimentano i batteri buoni del nostro intestino). Queste sostanze per noi indigeribili permettono il regolare transito intestinale e vanno consumate ogni giorno attraverso frutta, verdura, legumi e cereali integrali. Da limitare invece al massimo gli zuccheri raffinati e il sale.
2) Acqua
Anche idratarsi bene è fondamentale per il benessere dell’intestino e non solo. Dimenticando di bere rendiamo molto più difficile la situazione all’interno di questo organo e di conseguenza andare in bagno sarà sempre più difficoltoso fino a far comparire la stipsi.
3) Probiotici
Come abbiamo già accennato, i probiotici (chiamati anche fermenti lattici) sono batteri buoni, molto utili nei casi in cui a causa dell’assunzione di antibiotici, di una dieta sregolata o della comparsa di problematiche intestinali, vi sia uno squilibrio della flora batterica intestinale.
La loro assunzione permette di ripristinare tutte le regolari funzioni dell’intestino, ecco perché ve ne sono di diverse specie e in varie formulazioni in farmacia ed erboristeria che andrebbero valutate caso per caso.
4) Attività fisica
L’attività fisica fa bene a tutto il nostro corpo, intestino compreso, sia a livello fisico, dato che migliora la circolazione, il metabolismo e stimola la regolare motilità intestinale, sia a livello mentale dato che permette di scaricare le tensioni e lo stress accumulato.
5) Tecniche di rilassamento
Dato che l’intestino, collegato al cervello, è un luogo dove è molto facile avvertire problemi e tensioni a causa di emozioni e stress, niente di meglio che prendersene cura riposando a sufficienza e magari utilizzando, se si conoscono, tecniche di rilassamento come possono essere la respirazione profonda o lo yoga.
Illustrazione: icmodus.net
Se ti è piaciuto questo articolo puoi seguirci sulla Pagina Ufficiale di Psicoadvisor, sul mio account personale o nel nostro gruppo Dentro la Psiche. Puoi anche iscriverti alla nostra newsletter. Puoi leggere altri miei articoli cliccando su *questa pagina*.