E’ vero, vivere una relazione amorosa con un narcisista ti deruba l’anima e per recuperarla dovrai faticare non poco. E’ altrettanto vero che non è affatto piacevole essere un narcisista e in questa pagina ti spiegherò il perché.
I narcisisti sono troppo spesso rappresentati come esseri attraenti, acuti, sicuri di sé, fieri, altezzosi e manipolativi. Questi tratti narcisistici sono reali ma non sono le uniche caratteristiche di questo disturbo. Altre caratteristiche narcisistiche altrettanto ricorrenti sono vaghe sensazioni di vuoto, noia e anestesia emozionale.
Chiariamo subito una cosa: il narcisista manipola perché non conosce altri mezzi comunicativi. Durante la sua infanzia, il narcisista è cresciuto imparando a comunicare così: sfruttando sensi di colpa, sminuendo il prossimo e addirittura cambiando le carte in tavola pur di non ammettere un errore. Non conosce altre strade.
I fantasmi inconsci del passato: l’infanzia del narcisista
I fantasmi inconsci dell’infanzia del narcisista lavorano nel presente determinando una serie di atteggiamenti disfunzionali.
La ferita narcisistica generata durante l’infanzia (che lavora a livello inconscio in età adulta) riguarda soprattutto un mancato riconoscimento da parte della figura di riferimento. Un mancato riconoscimento ai suoi bisogni, alla sua affettività, alle sue conquiste o generalmente al suo “esserci” come persona.
Questo mancato riconoscimento innesca uno stato di rabbia che lavora perennemente in background; in altre parole, la rabbia nel narcisista è sempre presente anche se può essere più o meno esplicitata.
Il narcisista pur sentendosi migliore degli altri, non riuscirà mai a vivere all’altezza delle sue aspettative perché in qualche modo si sabota. Il suo autosabotaggio emotivo lo rende schiavo di un desiderio inespresso e mai appagato:
anche in età adulta, il narcisista non riuscirà a ottenere quel sano riconoscimento che tanto gli è mancato durante l’infanzia.
La conseguenza si traduce come incessante e famelica ricerca di diffuse conferme. Ciò non solo porta ad un perpetuo malessere interno (senso di vuoto) ma al contempo genera conseguenze significative in diverse sfere della vita.
Il narcisista avendo subito (con continuità) incomprensione dei propri bisogni in età precoce, si mette costantemente a dura prova in età adulta. La percezione di sé e dell’altro viene vissuta e guidata da esperienze molto forti.
La risposta rabbiosa, la percezione di grandiosità, l’eccessiva svalutazione dell’altro, l‘incapacità di comprendere l’altro, il senso di vergogna, l’incapacità di comprendere se stesso… sono indici di un continuo malessere interno.
E’ proprio per l’estenuante ricerca di “diffuse conferme” che il narcisista non ha la capacità di confrontarsi (per questo sminuisce e denigra il prossimo) e non riesce a tollerare le sconfitte senza cadere in un abisso senza fine.
Invalidazione narcisistica
Le azioni del narcisista si basano su fantasie grandiose e non sulle emozioni. Per questo motivo, i narcisisti non riescono a dare senso alle esperienze. Dovrebbero essere le emozioni e la profonda conoscenza di sé a guidarci verso determinate scelte. Nel narcisista questo manca perché non è in contatto con gli stati più profondi del sé.
Per capire a pieno la difficoltà del narcisista pensa per un attimo di star vivendo un momento di intesa difficoltà e di aver bisogno di cure. Tu, percepisci il malessere e la difficoltà… ti attivi e chiedi aiuto, chi ti affianca riceve una richiesta chiara e proverà a soddisfarti.
Nella tua stessa situazione, un narcisista non riesce ad agire in modo così funzionale perché non riesce ad accedere ai suoi stati più interni. Il narcisista, quindi, non sarà in grado di comunicare agli altri lo stato di bisogno, entrerà in relazione guidato da un’inespressa aspettativa di cure; anzi, non solo il narcisista non lo comunicherà ma con tutta probabilità darà segnali verbali discordanti. Dall’altro lato, difficilmente chi affianca un narcisista riuscirà a soddisfare quell’aspettativa inespressa. La mancata soddisfazione del bisogno celato lascerà il narcisista preda di una frustrazione della quale non riconosce la causa.
Sicuramente sai bene che i narcisisti usano il prossimo come fonte di gratificazione… ciò che non sai è che usano il prossimo (anche!) per l’incapacità che hanno nel prendere le decisioni. Sì, hai capito bene, sei tu a scegliere per lui, anche se non lo sai.
Il narcisista usa il prossimo per ottenere gratificazione e “nutrimento narcisistico”. Il suo sentirsi “SPECIALE” gli garantisce una sorta di diritto al controllo sugli altri che, se affetti da un tratto di dipendenza, finiranno per compiacerlo e assecondarlo in tutto e per tutto. Il compito del dipendente è facilitare la vita del narcisista, tra le sue mansioni vi è anche quella di svolgere i processi decisionali: i narcisisti non sanno scegliere e per questo utilizzano il prossimo per validare ogni scelta.
Vuoto emotivo: nessuna emozione, nessun piacere, niente di niente
“Nessuno è così vuoto come coloro che sono pieni di se”
(Andrew Jackson)
Il narcisista non conosce affatto se stesso. Il suo problema di fondo riguarda un’ideale dell’Io troppo elevato che diventa impossibile raggiungere. In questo confronto angosciante, il narcisista comincia a compensare il vuoto narcisistico occupandosi di ciò che “idealmente vorrebbe essere” anziché di “ciò che è” o “di ciò di cui ha bisogno“, questo perché non ha la minima idea di chi che è e tanto meno di ciò che gli serve per stare bene con sé stesso.
Il vuoto narcisistico può essere spiegato come un deficit di identificazione di emozioni, scopi e desideri. Il narcisista non riesce a riconoscere le sue emozioni perché durante la sua infanzia ha subito una costante invalidazione. Le emozioni inespresse restano assopite in età adulta, così il narcisista perde l’unica molla trainante che ci spinge a capire ciò di cui abbiamo realmente bisogno, le emozioni.
Il narcisista può sentirsi diverso, quasi come un alieno sulla terra
Poiché il narcisista non riesce accedere ai suoi stati più interiori (ai suoi reali desideri e aspettative), si percepisce come diverso: se il soggetto non riconosce le emozioni, i desideri propri e non ha la capacità di capire le prospettive dell’altro (mancanza di empatia), come potrà scorgere tratti in comune?
La molla trainante del narcisista consiste in una scala di valori che egli stesso ha realizzato arbitrariamente, una scala di valori che non fa altro che alimentare quel senso di vuoto che saltuariamente si ripresenta. Per approfondire questo tema ti rimando all’articolo Narciso racconta il suo dolore.
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