L’adolescenza è quel periodo di passaggio tra l’infanzia e l’età adulta caratterizzata da profondi cambiamenti di tipo psicologico-relazionale. L’adolescenza può essere definita come un’età di confusione, poiché l’adolescente si trova di fronte ad una perturbazione di crescita e di differenziazione del Sè.
Palmonari (2001) ha definito l’età dell’adolescenza come il regno dei contrari, il regno dei conflitti con i genitori, amici e insegnanti. Lo stesso autore ha posto una breve riflessione sul concetto del sé.
Egli sottolinea che in questa transizione il Sè diventa più approfondito, perché il singolo si impegna nella costruzione della propria identità.
Il concetto del Sè è influenzato dalla classe sociale e dall’ambiente in cui il soggetto appartiene. Infatti si è constatato che se in adolescente vive in ambienti deprivati, avrà difficoltà nell’elaborare i diversi aspetti del Sè. La percezione del Sé è in continuo cambiamento e dipende dall’età del singolo.
Per altri autori il concetto del sé è il risultato dell’esperienza vissuta in diversi settori e delle conseguenti auto-valutazioni e auto-percezioni. Il concetto di Sè si forma attraverso l’esperienza con l’ambiente e l’influenza che questo esercita sull’individuo. Il Sè viene considerato come la percezione di sé stessi in una multipla dimensione.
I tipi di sé
La psicologia dice che una persona possiede tre tipi di sé:
- Sè attuale: costituito dalla rappresentazione di se stesso e delle qualità che si ritiene possiedere;
- Sè ideale: si riferisce a come un individuo vorrebbe essere e alle caratteristiche che vorrebbe possedere;
- Sè imperativo: riguarda le caratteristiche che si ritiene di dover possedere e il modo in cui si pensa di doversi comportare.
Il Sè mantiene la coerenza nelle rappresentazioni in relazione alle abilità e alle conoscenze, influenza il modo di interpretare gli eventi in base all’esperienza.
E’ molto importante dunque creare un ambiente consono all’adolescente per potergli garantire il suo benessere psico-fisico e emotivo-relazionale.
La camera da letto proprio per le peculiarità dell’età e della fase del ciclo di vita assume significati importanti. L’adolescente infatti considera questa stanza come uno spazio in cui entrare in relazione con se stesso, è una stanza che dà protezione e ricerca intimità, è un luogo off-limits per i genitori.
Questo ambiente diventa quasi una casa nella casa.
I ragazzi all’interno di questo spazio si sentono grandi e già indipendenti, perchè assaporano sicurezza e attaccamento. Questo luogo dovrebbe esprimere a tutto tondo due aspetti strettamente connessi l’uno all’altro: il primo riguarda la loro personalità e l’altro la loro confusione. Il primo li porta verso il futuro, poiché l’identità è in subbuglio e si sta costruendo pian piano; il secondo invece rappresenta il loro presente, loro si mostrano così “confusi” perchè dentro di loro sentono che emozioni, corpo, sentimenti, relazioni, conflitti sono in movimento.
E’ opportuno coinvolgerli nella scelta degli arredi di questo spazio.
La personalizzazione di questo ambiente dipende da:
ETA’
L’adolescenza può essere suddivisa in prima giovinezza 14/15 anni e 18/19 per le ragazze. 15/16 e 19/20 per i ragazzi, ma osserviamo che già intorno ai 10/11 i ragazzi cambiamenti nei propri gusti, nel carattere e negli aspetti fisici ed psicologici.
Intorno ai 14/15 potrebbero essere ancora “legati” al periodo infantile quindi ricercano ancora oggetti tipici dell’infanzia come i peluche o linee arrotondate. A 18/19 anni invece desiderano evidenziare il loro Sé e soprattutto il loro Io.
AMPIEZZA CAMERA
L’ampiezza dell’ambiente giova nella loro creatività e nella loro possibilità di pianificazione. Il pensiero formale li aiuta a organizzare e a costruire ipotesi circa la predisposizione dello spazio. L’immaginazione è consapevole e attraverso idee e ipotesi si può concretizzare.
GUSTI INDIVIDUALI
Variano in base le esperienze e in base alle proprie emozioni. Infatti potrebbero succedere che nel qui e nell’ora l’adolescente preferisce un colore scuro come il blu, ma in seguito vuole il bianco.
Questo cambiamento repentino di gusto può portare a scontri relazionali con i genitori. Il consiglio è di scegliere colori neutri che permettono libertà d’azione ed eventualmente dipingere una singola parete di un colore diverso, così in futuro potete sempre ri-dipingerla.
COLORI
Se per l’infanzia il colore rosa per le bambine e l’azzurro per i maschietti ha sottolineato quel periodo, in adolescenza i colori si fanno più decisi. Viola, blu, rosso sono quelli più ricercati. Questi colori sono sinonimo di cambiamento.
Ad esempio il rosso è simbolo di amore. L’adolescente ricerca l’amore: basti pensare ai primi innamoramenti; per alcuni rappresenta aggressività. oppure il viola perchè il ragazzo/a si sente frustrato emotivamente: nessuno lo capisce, quindi il viola simboleggia il suo disagio interiore caratteizzato da pianti, da tradimenti amicali, da frustrazioni in genere. Infine il blu perchè espressione di tristezza, ma allo stesso tempo trasmette armonia e calma.
L’adolescenza e la camera da letto vanno a bracetto, per vivere bene è opportuno coinvolgere tenendo a mente le peculiarità della fase.
Articolo a cura di: Virna Tripodo, psicologa psicoterapeuta
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Buongiorno, mi fa piacere sentire il suo interesse verso la psicologia ambientale. A riguardo la invito a visitare la mia pagina fb: case specchio: psicologia dell’abitare, lì potrà trovare altri post sull’argomento.
Rispetto la camera di sua figlia le posso dire che mi sembra da un lato
creativa e dall’altro curiosa. Gli oggetti di locali e stradali potrebbero significare l’importanza di quel determinato luogo per sua figlia. Il gruppo dei pari assume come lei sa molta importanza, forse gli oggetti presi raffigurano il luogo d’incontro del gruppo, un.luogo relazionale significativo a tal punto di portarlo a casa attraverso gli oggetti.
Le foto di film o idoli di cantanti famosi sottolineano il passaggio dall’ infanzia al mondo adulto. Potrebbero comunicare il desiderio di assomigliare all’idolo del momento oppure proprio quell’idolo mi serve per esprimere le mie emozioni. Spesse volte le canzoni come i film sono strumenti usati per esternare il nostro mondo interiore.
Il rimanere in camera come ho scritto rappresenta un luogo sicuro e protetto, certo che bisogna prestare un attenzione particolare se il singolo non esce mai dalla stanza rimanendo al buio, non ha amici, non ha nessuna relazione con l’esterno.
Se vuole capire di più le suggerisco di parlare con sua figlia, cercando di capire la relazione tra sua figlia e l’oggetto (cosa significa x te? Cosa rappresenta x te?, i tuoi amici cosa collezionano?). Sarebbe importante che anche lei come madre, raccontasse attraverso le foto, l’importanza che avevano certe cose o vestiti per lei.
Ad esempio mi ricordo che mia madre quando aveva 17 anni indossava sempre una sciarpina rossa, x lei significava la ribellione (anni 1970). Io stessa a 14 anni avevo Michael Jackson in camera appeso con scritto Love, perché mi piaceva, e i protagonisti di beverly Hills perché immaginavo una storia d’amore come loro.
Ognuno di noi se ripensa alla propria adolescenza ricorderà eventi simili a quelli dei ragazzi d’oggi.
Se vuole un ulteriore confronto successivamente mi può contattare per mail. L’indirizzo lo trovo nel sito psicoadvisor sotto autori Tripodo Virna.
Saluti.
Gentile dottoressa Virna,
sono molto affascinata dalla psicologia ambientale e ho letto tutti i suoi articoli: davveo stimolanti! Purtroppo non si parla malto di questo segmento psicologico ma credo possa essere molto d’aiuto, per capirsi, per migliorarsi e per migliorare il rapporto con gli altri… le scrivo perchè leggendola mi sono posta molte domande. Per iniziare: mia figlia ha una camera tinteggiata di bianco ma ricoperta da locandine di film e ha in bella mostra oggetti presumo rubati da negozi e locali, finanche insegne di bar e cartelli stradali…. Accumla molti oggetti, conserva anche le etichette dei vestiti (ne avrà un migliaio o oltre). Cosa può configurare, a livello psicologico, questa impostazione? Fino a oggi (ha 14 anni) ho lasciato correre perché confrontandomi con le altre mamme sento frasi come “è una fase” “è un’adolescente…” ma se non fosse così? Passa la gran parte di tempo chiusa in camera e quando provo a parlarle lei mi rassicura e dice che tutto va bene…