Crescere in una famiglia disfunzionale

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L \\\'Autore di questo articolo è uno psicologo o psicoterapeuta.

Una disfunzione è un’anomalia nel funzionamento, un elemento disfunzionale, quindi, non corrisponde al compito per cui è preposto. Quando questo aggettivo è applicato alla famiglia, avviene la stessa cosa: una famiglia disfunzionale non è in grado di svolgere le proprie funzioni.

Una famiglia è molto più che un gruppo di persone; è un sistema dinamico e flessibile di relazioni che deve sopperire alle necessità materiali, sociali, culturali, spirituali e affettive dei membri che la compongono.

In una famiglia funzionale, queste condizioni vengono tutte soddisfatte. Se sorge un conflitto o una crisi, i membri si completano, si sostengono e cercano una soluzione. L’obiettivo è raggiungere il pieno sviluppo e, in sostanza, essere felici. Le dinamiche di una famiglia disfunzionale sono invece diverse.

Come riconoscere una famiglia disfunzionale?

In una famiglia disfunzionale è possibile trovare le seguenti situazioni. La presenza di una di queste anomalie è sempre un campanello d’allarme; talvolta una famiglia in apparenza funzionale potrebbe trarre beneficio dalla terapia.

Dipendenza e manipolazione emotiva

La dipendenza emotiva limita la crescita e lo sviluppo personale. Un genitore iperprotettivo genera insicurezza e dipendenza nei figli. In alcuni casi uno dei due genitori è tanto immaturo da essere manipolato e sottomesso dall’altro.

Violenza domestica

Uno dei genitori esercita un dominio assoluto e autoritario, mentre il resto della famiglia accetta di essere sottomesso. È presente l’abuso fisico, verbale o sessuale, situazione in genere negata dall’altro genitore o dai figli. I figli considerano la violenza come un fatto normale.

Troppo autoritari o troppo permissivi

I limiti che regolano la convivenza familiare potrebbero essere inflessibili e impedire ai membri della famiglia di esprimere la propria personalità. Possono, al contrario, essere troppo blandi, in quest’ultimo caso viene a mancare il rispetto; inoltre i bambini non creano legami di appartenenza nei confronti della famiglia.

Problemi di comunicazione

Famiglia disfunzionale, genitori litigano davanti al bambino
I membri della famiglia non si sentono liberi di esprimere i propri sentimenti e pensieri. Si reprimono o usano messaggi indiretti che generano ulteriori problemi. I bambini mettono in atto comportamenti difensivi e hanno paura di esprimere quanto vivono in casa.

Assenza di empatia

Poiché non vengono soddisfatte i bisogni di base di accettazione e amore, i membri della famiglia non provano empatia tra loro. Non vi è tolleranza o sensibilità, e si tende a colpevolizzarsi in modo reciproco. Alcuni bambini sono e si sentono rifiutati o trattati in modo ingiusto.

Pregiudizi di genere

I genitori mostrano preferenza per i figli o per le figlie. caricandoli di troppe responsabilità; negano l’educazione e l’affetto ai figli di sesso opposto. I genitori vogliono imporre il proprio orientamento sessuale ai figli, che sia eterosessuale oppure omosessuale.

Comportamenti inappropriati

Viene accettata l’umiliazione, il disprezzo, la mancanza di rispetto. Sono considerati normali atti come il tradimento, la promiscuità o l’incesto.

Conflitti

I genitori hanno un rapporto eternamente conflittuale, sia quando sono separati sia quando dovrebbero separarsi, ma non lo fanno. Il conflitto tra coniugi impedisce loro di accudire a dovere i figli.

Isolamento

Quatto giovani giocano con la playstation
I bambini non passano il proprio tempo con la famiglia estesa: i nonni, i cugini o gli zii; non frequentano neanche altre famiglie dove sono presenti bambini di età simile. I genitori non favoriscono l’amicizia dei figli con i coetanei.

Assenza

I genitori non sono presenti perché sempre impegnati con il lavoro o dipendenti da alcol, droga o gioco. Non hanno tempo da dedicare alla famiglia e per condividere interessi comuni.

Troppe responsabilità

I bambini sono obbligati ad assumersi troppe responsabilità per la propria età: lavoro, cura dei fratellini pur essendo loro stessi ancora piccoli.

Famiglia disfunzionale: quali conseguenze sui figli?

I bambini che crescono in una famiglia disfunzionale potrebbero sviluppare uno dei seguenti comportamenti:

Ribellione. Si oppongono a qualsiasi forma di autorità: genitori, insegnanti, polizia.
Poiché i familiari tendono a farli sentire colpevoli, sviluppano un profondo senso di colpa; questo, a sua volta, li rende facilmente vittime degli altri. Assumono il ruolo di genitore, crescono troppo in fretta e perdono la propria infanzia.
Sono timidi e silenziosi perché imparano a nascondere e reprimere le proprie emozioni.

La loro autostima è ferita. Sono opportunisti e manipolatori. Sfruttano le debolezze altrui per ottenere quello che vogliono.

Gli effetti sono irreversibili?

Senza dubbio l’ambiente familiare segna la vita futura dei figli. I primi sei anni di vita del bambino sono cruciali sotto questo aspetto. Ma è anche vero che qualunque bambino potrà decidere di essere un adulto diverso, malgrado il vissuto familiare.

4 commenti su “Crescere in una famiglia disfunzionale”

  1. Ciao Sara,
    mi hai posto delle domande davvero difficili!
    In teoria ciò che puoi fare dipende dal contesto familiare in cui vivi, e non conoscendolo è impossibile “decifrare”. Generalizzando, quando si vive in una famiglia disfunzionale si finisce per scontrarsi sempre sugli stessi muri che non possono essere infranti ne’ cambiati… Così, quasi inevitabilmente si ricorre a un distacco terapeutico, che non necessariamente deve essere drastico quanto una rottura. Il “distacco terapeutico” non è “mettere delle distanze extra” ma semplicemente rivendicare ciò che doveva già spettarti come diritto, cioè imparare a mettere le giuste distanze con “gli altri” e riappropriarti dei tuoi spazi (parlo di confini psicologici). Questo passaggio è di fondamentale importanza perché chi è cresciuto in una famiglia disfunzionale, quasi sicuramente non ha chiaro il concetto di “confini”.
    Ti consiglio la lettura di questi articoli:
    https://psicoadvisor.com/limportanza-di-costruire-confini-sani-15283.html
    https://psicoadvisor.com/correggere-modelli-disfunzionali-appresi-nellinfanzia-10230.html

    Mi spiace non essere stata più specifica, ma le dinamiche che si possono innescare in una famiglia sono tantissime. Ogni famiglia è un universo a sé.

    Provo solo a risponderti: ” Ci sono degli esercizi, delle tecniche che possano aiutare a gestire dei genitori disfunzionali senza che alcuna delle parti continui a subire un danno?”
    Purtroppo qualsiasi cosa farai, se ti sottrai da un contesto disfunzionale, molto probabilmente i tuoi genitori lo percepiranno come “danno” semplicemente perché stai rompendo degli schemi che si sono fissati nel corso degli anni. In una famiglia disfunzionale tu figlia, sarai sempre figlia! I tuoi genitori faticheranno a vederti come adulta, come persona a sé, e avranno sempre delle aspettative che si rifanno a qualcosa che appartiene solo a loro… Ecco perché è importante ridefinire ruoli e confini.

    Buona fortuna! 🙂

  2. Buongiorno Anna,
    grazie per l’articolo, l’ho trovato molto utile. Ho una domanda: una volta presa coscienza di essere cresciuti in un ambiente disfunzionale e averne individuato le precise dinamiche.. come ci si comporta? Come si può agire per “correggere” le disfunzionalità che affettano la vita anche da adulti? In particolare: una volta compreso gli errori dei propri genitori ma anche il fatto che sono stati commessi non per reale volontà di far male ma per mancanza di strumenti emotivi e psicologici e culturali che li potessero evitare… Come si esce dal tunnel senza necessariamente dover attuare una rottura definitiva con la famiglia? Ci sono degli esercizi, delle tecniche che possano aiutare a gestire dei genitori disfunzionali senza che alcuna delle parti continui a subire un danno?

    Ringrazio anticipatamente per la risposta

    Sara

  3. Buongiorno Michele,
    innanzitutto le faccio i miei complimenti perché è riuscito a “emergere” e a distaccarsi dagli schemi disfunzionali della sua famiglia. So che forse le risulterò antipatica per quello che sto per dirle… ma lo farò lo stesso e senza mezzi termini:
    nutrire un’aspettativa di vendetta è molto nocivo per lei, perché vuol dire che, nonostante ora sia del tutto autonomo e che vive da solo, ancora non è riuscito a lasciarsi davvero alle spalle la sua famiglia. Sta ancora alimentando quel vecchio rancore.
    Non dico che è facile smettere di provare rancore, ma le dico che a lei serve questo, a lei serve smettere di provarlo! Finché proverà rancore e sentimenti di vendetta lei non sarà libero.

    Pensi solo a questo: i genitori le sono stati imposti, non è stato lei a sceglierli… può solo accettarli per ciò che sono stati e ora focalizzarsi sul suo benessere, sul suo presente e la sua crescita.

    “Un’altra domanda: lei crede che manie comportamentali legati al cibo, al sesso, al narcisismo siano da ricondurre a un passato di famiglia disfunzionale?”
    Sì, sì e sì. Però con questo mio “sì” spero che il suo rancore verso i suoi genitori non cresca. Perché è vero che i loro comportamenti disfunzionali hanno potuto invalidarla e condizionare diversi aspetti attuali della sua vita, ma è altrettanto vero che ora lei può migliorare sfruttando al massimo le sue risorse. Da come scrive è sicuramente sulla buona strada 🙂 Le lascio un forte in bocca al lupo.

  4. Salve Anna,

    ho letto con molta attenzione il suo articolo e devo dire che rispecchia fedelmente il comportamento dei miei genitori.
    Per la precisione, il loro atteggiamento è stato sempre di ostilità reciproca tranne quando si trattava di marcare le mancanze rispettive dei figli. Solo in quel caso, le differenze venivano messe da parte e si procedeva a un lavoro comune di abbattimento e distruzione dell’autostima.
    Recentemente ho deciso di andare a vivere da solo, emancipandomi da tutta la mia famiglia, compreso mio fratello che non ha saputo aiutarmi, anzi ha ripercorso gli stessi identici errori di quello che ora mi vergogno a chiamare padre.
    Adesso vivo nel rancore più completo verso tutti e tre e desidero vendicarmi con tutto me stesso del loro comportamento disfunzionale.
    Per non rischiare di cadere in depressione, sto seguendo un percorso di psicoterapia che spero mi aiuti ma credo che non saprò mai più fidarmi di nessuno oppure voler bene in maniera libera.
    Un’altra domanda: lei crede che manie comportamentali legati al cibo, al sesso, al narcisismo siano da ricondurre a un passato di famiglia disfunzionale?

    La ringrazio ancora per la gentile risposta.

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