• I Nostri Aforismi
  • Libri consigliati
No Result
View All Result
Psicoadvisor
  • Collabora con Noi
  • Autori
  • Iscriviti alla Newsletter di Psicoadvisor
  • Libri consigliati
  • Test Psicologici
  • Collabora con Noi
  • Autori
  • Iscriviti alla Newsletter di Psicoadvisor
  • Libri consigliati
  • Test Psicologici
No Result
View All Result
Psicoadvisor
No Result
View All Result
Home Psicologia Crescita personale

Sei cresciuto in una famiglia disfunzionale o funzionale?

Anna De Simone by Anna De Simone
in Crescita personale
2
Condividi su FacebookCondividi su Twitter

Non tutte le famiglie sono uguali, ma quelle disfunzionali hanno molte caratteristiche in comune e lasciano segni che il bambino porterà fino all’età adulta.

E’ difficile sopravvivere in una famiglia disfunzionale e il più delle volte, chi c’è dentro, non sa neanche di star vivendo in un contesto malsano e dannoso. Un contesto che genera ansia, conflitti interiori, sensi di colpa, insicurezze, vergogna e che soprattutto frena un corretto sviluppo emotivo.

Caratteristiche di una famiglia disfunzionale

Se credi di essere cresciuto in una famiglia piena d’amore, non vuol dire che tu sia cresciuto in una famiglia sana. Anzi, fin troppe volte ho sentito frasi come “mia madre mi ha dato tutto” da chi ha avuto una madre alienante e opprimente… oppure “ho avuto un’infanzia felice” da chi ha subito continui abusi emotivi.

E’ questa la pericolosità dei meccanismi malati che si verificano all’interno di un nucleo familiare. Per fare un po’ di chiarezza, ti elencherò quali sono le principali caratteristiche di una famiglia disfunzionale con esempi pratici che, se presenti, potrai riconoscere tu stesso nella tua vita familiare.

Queste caratteristiche vanno in antitesi con quanto visto nell’articolo Caratteristiche di una famiglia sana.

DIPENDENZA

Il legame con i genitori, in particolar modo il legame materno, diventa un vincolo di forza e non di reale affetto. E’ atroce dover ammettere di aver instaurato un legame di dipendenza con la propria madre, chi vorrebbe ammettere di essere il burattino emotivo della propria madre?

Questo scenario, purtroppo, è molto più frequente di quanto si possa immaginare e non solo nei maschietti ma anche tra le donne. La dipendenza è associata ad alienazione e manipolazione.

MANIPOLAZIONE E ALIENAZIONE

Il bambino viene egoisticamente investito del ruolo insostenibile di soddisfare i bisogni affettivi del genitore, di compensare la sua infelicità coniugale e/o esistenziale. Questo ruolo lo porterà fino all’età adulta.

Il genitore, fin dall’età infantile, ha messo il bambino in condizione di non prendere mai decisioni fino a condizionare ogni scelta del figlio anche in età adulta e anche in modo implicito (subdolo, non evidente).

In casi di manipolazione, se il figlio dovesse esprimere la volontà di iniziare una psicoterapia, la mamma (o il genitore manipolatore) potrebbe subito mostrarsi ostile all’idea perché percepirebbe la psicoterapia come pericolo, come una forbice in grado di tagliare i fili che usa per muovere il suo burattino.

La manipolazione ha forti conseguenze sullo sviluppo della personalità, dell’autostima e anche sulla capacità di prendere decisioni o portare avanti progetti.

Per un bambino, la verità assoluta è quella riportata dal genitore. Spesso, crescendo, l’adulto continua a conservare quella verità assunta durante l’infanzia senza accorgersi che non trova riscontro nella realtà.

Il bambino è una spugna ed è fin dalla tenera età che viene programmato ad assumere il punto di vista del genitore.

SENSI DI COLPA E SUDDITANZA

Se i figli crescono pensando che la madre ha rinunciato a tutto per loro, non potranno fare a meno che covare forti sensi di colpa. In realtà, i genitori innescano sensi di colpa nei figli in diversi modi, anche facendoli sentire “non meritevoli”.

I figli adulti potranno continuare a nutrire una certa sudditanza nei confronti del genitore manipolatore. La sudditanza, infatti, è spesso la sintesi di un legame manipolativo, alienante e basato sulla dipendenza affettiva… anche se talvolta le conseguenze possono essere opposte (vedi paragrafo finale)

INADEGUATEZZA E VERGOGNA

E’ difficile sentirsi a proprio agio in una famiglia disfunzionale. Così potresti non sentirti libero di esprimere le tue emozioni perché sei accompagnato da sentimenti di inadeguatezza e di vergogna.

Le tue iniziative non vengono incoraggiate, anzi, chi ti circonda tende a sottolineare i tue fallimenti senza riconoscere i tuoi successi. Così, anche tu, con te stesso, sei portato a essere severo e a non vedere quanto di buono c’è in te. Si aprono così le porte alla bassa autostima.

AMORE MALATO E MANCANZA DI RISPETTO

Si dà troppa enfasi all’amore. Osservando dinamiche familiari, ho avuto modo di assistere ad abusi emotivi o addirittura a violenze, commessi in nome di un amore malato. Non viene mai commessa alcuna atrocità in nome del rispetto.

Così in qualsiasi rapporto (familiare, di coppia, fraterno, amicale…) la parola “rispetto” deve essere anteposta a qualsiasi sentimento. Parlo di rispetto reciproco: da ricevere, da dare ma anche (e soprattutto) da nutrire verso se stessi. Chi vive in una famiglia disfunzionale finisce per assumere un concetto distorto dell’amore e finisce per non conoscere mai quello che è il rispetto per se stesso.

MANCANZA DI CONFINI

In una famiglia disfunzionale mancano i confini. Un genitore può sentirsi libero di invadere la privacy altrui senza alcun freno. Dovrai “faticare” per cancellare messaggi o mantenere il telefono in una zona di sicurezza.

Non esistono regole, si entra in camera senza bussare e si dà per scontato che non possa esistere privacy. Anzi, se tenti di mantenere una certa riservatezza, potresti essere malgiudicato e il genitore di turbo potrebbe giocarsi la carta dei sensi di colpa.

Il bisogno di “sapere” è affiancato al bisogno di “gestire/manipolare” la vita del proprio figlio, bambino o adulto che sia.

Famiglia disfunzionale, le conseguenze in età adulta

Le conseguenze sono molteplici e aprono le porte agli scenari più disparati. Per comprendere avere un quadro parziale di quelle che possono essere le conseguenze, ti invito a leggere il mio articolo Le lezioni che ho imparato da una mamma che non mi ha mai amato come avrebbe dovuto.

Qui, per amor di sintesi, riporterò solo i due gli scenari più comuni. Il primo di ribellione (io non sono come i miei genitori) e il secondo di resa (sono fatto in modo sbagliato, meno male che mia madre mi ama). Questi due scenari possono aprirsi in seguito al perpetuarsi di manipolazioni, alienazioni e legami malsani in ambito familiare.

La manipolazione non è evidente come molti potrebbero pensare. Apre le porte alla frustrazione e l’adulto, anche se inconsapevole di essere manipolato, sente il bisogno di doversi svincolare. Può provare sentimenti ambivalenti per i genitori (amore e odio, rabbia e affetto, bisogno e disprezzo..).

Per svincolarsi dai genitori, l’adulto (o l’adolescente), può decidere più o meno inconsapevolmente di tradire le aspettative dei genitori, fallire, deviare, anche gravemente, dai codici familiari. Questo si traduce in abuso di sostanze, comportamenti pericolosi, stile di vita promiscuo, fallimenti lavorativi… e tutto ciò che può infliggere dispiacere nel genitore.

In alternativa, può avvenire un meccanismo di resa, una sorta di auto-annullamento. In questo contesto l’adulto tenderà a manifestare di continuo il bisogno di approvazione dai genitori, uniformarsi passivamente alle attese familiari e riprodurre, nella propria vita, coppie e matrimoni infelici.


Se ti è piaciuto questo articolo puoi seguirci su Facebook:
sulla Pagina Ufficiale di Psicoadvisor, sul mio account personale o nel nostro gruppo Dentro la Psiche. Puoi anche iscriverti alla nostra newsletter. Puoi leggere altri miei articoli cliccando su *questa pagina*.

© Copyright, www.psicoadvisor.com – Tutti i diritti riservati. Qualsiasi riproduzione, anche parziale, senza autorizzazione scritta è vietata. Legge 633 del 22 Aprile 1941 e successive modifiche.

Previous Post

La psicologia del regalo: cosa si nasconde dietro al fare o ricevere un regalo

Next Post

Cosa si cela dietro l'uomo che non sopporta le donne, il misogino

Anna De Simone

Anna De Simone

Anna De Simone, life e mental coach, scrittrice e admin di psicoadvisor.com

Related Posts

zona di comfort
Crescita personale

Zona di comfort, un luogo perfetto in cui vivere

by Anna De Simone
21 Febbraio 2019
Chi sono, chi voglio essere e cosa desidero. Il potere dell’autoaffermazione
Crescita personale

Chi sono, chi voglio essere e cosa desidero. Il potere dell’autoaffermazione

by Psicoadvisor
19 Febbraio 2019
Perché ti senti in colpa? Alla radice del senso di colpa
Crescita personale

Perché ti senti in colpa? Alla radice del senso di colpa

by Annalisa Barbier
15 Febbraio 2019
9 cose che fai oggi di cui ti pentirai fra cinque anni
Crescita personale

9 cose che fai oggi di cui ti pentirai fra cinque anni

by Ana Maria Sepe
15 Febbraio 2019
Next Post
Cosa si cela dietro l’uomo che non sopporta le donne, il misogino

Cosa si cela dietro l'uomo che non sopporta le donne, il misogino

Comments 2

  1. Michele says:
    5 mesi ago

    Salve Anna,

    ho letto con molta attenzione il suo articolo e devo dire che rispecchia fedelmente il comportamento dei miei genitori.
    Per la precisione, il loro atteggiamento è stato sempre di ostilità reciproca tranne quando si trattava di marcare le mancanze rispettive dei figli. Solo in quel caso, le differenze venivano messe da parte e si procedeva a un lavoro comune di abbattimento e distruzione dell’autostima.
    Recentemente ho deciso di andare a vivere da solo, emancipandomi da tutta la mia famiglia, compreso mio fratello che non ha saputo aiutarmi, anzi ha ripercorso gli stessi identici errori di quello che ora mi vergogno a chiamare padre.
    Adesso vivo nel rancore più completo verso tutti e tre e desidero vendicarmi con tutto me stesso del loro comportamento disfunzionale.
    Per non rischiare di cadere in depressione, sto seguendo un percorso di psicoterapia che spero mi aiuti ma credo che non saprò mai più fidarmi di nessuno oppure voler bene in maniera libera.
    Un’altra domanda: lei crede che manie comportamentali legati al cibo, al sesso, al narcisismo siano da ricondurre a un passato di famiglia disfunzionale?

    La ringrazio ancora per la gentile risposta.

    Rispondi
    • Anna De Simone says:
      5 mesi ago

      Buongiorno Michele,
      innanzitutto le faccio i miei complimenti perché è riuscito a “emergere” e a distaccarsi dagli schemi disfunzionali della sua famiglia. So che forse le risulterò antipatica per quello che sto per dirle… ma lo farò lo stesso e senza mezzi termini:
      nutrire un’aspettativa di vendetta è molto nocivo per lei, perché vuol dire che, nonostante ora sia del tutto autonomo e che vive da solo, ancora non è riuscito a lasciarsi davvero alle spalle la sua famiglia. Sta ancora alimentando quel vecchio rancore.
      Non dico che è facile smettere di provare rancore, ma le dico che a lei serve questo, a lei serve smettere di provarlo! Finché proverà rancore e sentimenti di vendetta lei non sarà libero.

      Pensi solo a questo: i genitori le sono stati imposti, non è stato lei a sceglierli… può solo accettarli per ciò che sono stati e ora focalizzarsi sul suo benessere, sul suo presente e la sua crescita.

      “Un’altra domanda: lei crede che manie comportamentali legati al cibo, al sesso, al narcisismo siano da ricondurre a un passato di famiglia disfunzionale?”
      Sì, sì e sì. Però con questo mio “sì” spero che il suo rancore verso i suoi genitori non cresca. Perché è vero che i loro comportamenti disfunzionali hanno potuto invalidarla e condizionare diversi aspetti attuali della sua vita, ma è altrettanto vero che ora lei può migliorare sfruttando al massimo le sue risorse. Da come scrive è sicuramente sulla buona strada 🙂 Le lascio un forte in bocca al lupo.

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Rubrica sulla depressione

  • Depressione bipolare: sintomi e caratteristiche
  • Depressione reattiva: sintomi e trattamento
  • Depressione mascherata: 10 sintomi tipici
  • Depressione psicotica, sintomi e terapia
  • Come aiutare una persona depressa? Quello che non dobbiamo fare e dire

Libri consigliati


“Quaderno d’esercizi per trasformare la propria collera in energia positiva“
Leggi l’estratto gratuitoLa rabbia ha una cattiva reputazione, è spesso associata a violenza e aggressività ma anche questa emozione può avere risvolti positivi. La rabbia può essere canalizzata per far rispettare i propri diritti e apportare cambiamenti intorno a noi.




“Dire basta alla dipendenza affettiva. Imparare a credere in se stessi“
La dipendenza affettiva presenta una terribile limitazione, l’incapacità di essere davvero felice, arginata solo da un rimedio: l’altro.




“Ho mangiato abbastanza. Come ho perso 60 kg con la meditazione“

Un libro dedicato a coloro che non riescono a perdere peso, che falliscono qualsiasi dieta. Un libro per cambiare prospettiva e capire che per risolvere il problema dei chili di troppo bisogna cambiare radicalmente il punto di vista su di sé e sul mondo.

  • Disturbi Psicologici
  • Essere genitore
  • Profili psicologici
  • Psicologia
  • Psicosomatica
  • Test Psicologici
Sedi Facoltà di Psicologia in Italia

© 2019 Psicoadvisor. Tutti i diritti riservati. Un progetto di Ana Maria Sepe ©2014 - 2019 e' vietata la ripubblicazione, anche parziale, dei contenuti pubblicati

No Result
View All Result

© 2019 Psicoadvisor. Tutti i diritti riservati. Un progetto di Ana Maria Sepe ©2014 - 2019 e' vietata la ripubblicazione, anche parziale, dei contenuti pubblicati

This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish.Accept Read More
Privacy & Cookies Policy