In realtà gli attacchi non sono mai improvvisi. Per prevenirli ci sono dei campanelli di allarme che è importante saper riconoscere.
Le ultime ricerche sembrano confermare che gli attacchi di panico non arrivano come un fulmine a ciel sereno, ci sono, infatti, condizioni ben precise che li scatenano.
Su alcune cause non è possibile intervenire, ma sapendo quali sono i propri punti deboli e imparando a fare attenzione ai campanelli d’allarme è possibile prevenire le crisi di panico. Per esempio, se abbiamo avuto un attacco di panico in treno senza un motivo apparente, riprendere il treno in una condizione di stress più intenso del solito, può scatenare nuove crisi».
L’attacco di panico coinvolge mente e corpo attraverso una rapidissima sequenza di reazioni fisiche ed emotive che sono più veloci di qualsiasi processo razionale. Tra l’altro, tutti i percorsi che la mente fa per evitare o fronteggiare l’attacco di panico si rivelano del tutto inefficaci in quanto tendono ad accentuare più che attenuare il problema poiché focalizzano l’attenzione proprio su ciò che si vorrebbe evitare.
Domande da farsi per capire se si è a rischio e vincere più facilmente il disturbo
Spesso si pensa che questo sintomo abbia origini fisiologiche; in realtà c’è una imperfetta interazione tra le percezioni sensoriali e la capacità di elaborarle e di dar loro un significato: questa disfunzionalità trascina il soggetto dentro ad un circolo vizioso in cui la paura diventa patologica e si nutre di sé stessa. Cosa fare per prevenirli?
Nell’ultimo anno ho vissuto momenti particolarmente difficili?
Un divorzio, un lutto in famiglia, una malattia. Tutti eventi che mettono a dura prova l’equilibrio psichico e aprono la strada al panico. Questi avvenimenti provocano nelle persone più fragili un grande senso di vuoto e di insicurezza, molto difficili da affrontare.
L’angoscia profonda e la fatica ad accettare cambiamenti così grandi sfociano negli attacchi.
Soluzione: evidentemente in voi vi è il rifiuto di affrontare ciò che vi fa star male, in pratica non avete ancora superato del tutto soprattutto a livello inconscio, l’evento che vi ha destabilizzato emotivamente. Parlate con il vostro migliore amico del vostro malessere emotivo, tirate tutto fuori. Non sottovalutate l’idea di rivolgervi ad uno psicologo.
I miei genitori sono ansiosi?
Secondo le ricerche, se il padre o la madre soffre di panico, la probabilità di avere un attacco è otto volte maggiore. Ma non è solo una questione genetica. Chi è nato e cresciuto in una famiglia di ansiosi, e ha quindi respirato l’apprensione, sarà più portato a provare paura, a vedere ovunque pericoli e minacce. Molto, però, dipende dalle esperienze successive: con il tempo si può imparare a tenere a bada l’ansia.
Ho personalmente elaborato una tecnica che ritengo molto valida ed efficace, il metodo “training day and night”; sono facili da attuare e portano ottimi risultati. A tal proposito vi illustrerò come superare l’ansia con questa nuova metodologia dell’autotraining. Basta cliccare sul link che vi rimanda all’articolo “Come superare l’ansia con il metodo Autotraining day and night”
Ho poca fiducia in me?
Spesso le persone che soffrono di attacchi di panico non hanno una grande considerazione di sé. Cercano sempre l’approvazione altrui, non riescono a fare scelte autonome, così si adeguano a ciò che gli altri si aspettano da loro. Ma prima o poi quella parte di noi che soffochiamo si ribella. E attraverso gli attacchi di panico cerca di venire alla luce.
Soluzione: evidentemente avete una bassa autostima. Nelle librerie e su internet si sprecano i suggerimenti per imparare a stimarsi di più: di solito questi suggerimenti comprendono il pensiero positivo, l’elenco dei propri successi, la visualizzazione positiva e persino.. il camminare sui carboni ardenti! Ma per quanto queste indicazioni possano avere una parziale utilità, non affrontano il problema della mancanza di autostima alle radici. A tal proposito vi suggerisco di leggere l’articolo “Migliorare l’autostima”
Sono molto sensibile?
Secondo gli ultimi studi, gli attacchi di panico colpiscono soprattutto chi è molto emotivo e assorbe tutte le sensazioni, positive o negative, dall’ambiente. È dimostrato che le persone ipersensibili provano più stress delle altre, a parità di situazioni difficili, e sono più vulnerabili al disturbo.
Soluzione: Vale la pena ricordare che non si tratta di una patologia, queste persone sono semplicemente caratterizzate dalla reazione intensa agli stimoli ambientali, dato che sono ipersensibili. Non si tratta di un dono o di un difetto, è solo un modo di essere. A tal proposito vi rimando alla lettura dell’articolo ” Chi sono le persone altamente sensibili”
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