L’unica cosa a cui non c’è rimedio è la morte ma anche chi non vive muore. Sicuramente molti conosceranno il proverbio “meglio un giorno da leoni che cento da pecora”; chi crede in questo proverbio, crede in una vita vissuta al massimo, crede in una vita piena di “vita“, di felicità, di emozioni, di empatia, di sensazioni, di amicizia, di amori, di incontri, di scoperte… in pratica chi non vive, lentamente muore.
A rendere chiaro il concetto è Martha Medeiros con il suo capolavoro “lentamente muore”, una poesia che è un’ode alla vita, che racconta nel dettaglio come una vita non vissuta non fa altro che avvicinare l’uomo alla sua sconfitta, alla morte.
Chi muore lentamente?
La morte non è solo una condizione statica, ma è uno “stato sospeso”. Non è necessario che il cuore sia fermo per morire, basta non vivere e si è morti, ed è questo che si evince dalla poesia di Medeiros.
“Lentamente muore” è una poesia forte, potente che ti entra nelle ossa, ti si arrampica nella testa e ti fa per forza riflettere, ti spinge a cambiare punto di vista, ti spinge a reagire, ti spinge a vivere per non morire.
L’atteggiamento che assumiamo è importante per poter vivere intensamente
Guardatevi allo specchio per qualche secondo. Mettete da parte ciò che indossate e come siete fisicamente. C’è qualcosa che va ben oltre l’abbigliamento e l’aspetto fisico: la voglia di vivere, di non permettere a nessuno di spegnerci emotivamente.
Con quale atteggiamento volete iniziare la giornata?
Non importa se oggi resterà una giornata da ricordare o se non riusciremo a ottenere quello che desideriamo: potremo riprovarci domani, o dopodomani e un altro giorno ancora, perché siamo dei combattenti, perchè non ci va di vivere una vita vuota. Chi sa combattere le proprie battaglie con orgoglio sa che non conta stare dalla parte dei vincenti, ma saper correre dei rischi per ciò in cui si crede.
Caratteristiche di chi muore lentamente
Hanno paura di fallire in ogni cosa
Tutti abbiamo paura, un terrore immenso di non farcela, di essere giudicati, di essere feriti o derisi. Le esperienze di vita e il carattere ci hanno forse reso fragili, insicuri ma in fondo ognuno di noi si porta dietro le sue fragilità. Nessuno è perfetto, tutti possono sbagliare, anche noi possiamo sbagliare ma questo non deve invalidare la nostra vita…..altrimenti le nostre insicurezze ci uccideranno lentamente.
Non sono sognatori
I sogni non costano nulla. Dice Coelho “Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni.” Questo aforisma rende appieno il concetto.
Molti di noi hanno un sogno nel cassetto, un obiettivo che consideriamo così grande ed ambizioso che ci ostiniamo a tenerlo rinchiuso a prender muffa, per paura di doverlo affrontare, uscendone magari sconfitti. Saperlo in quel cassetto ci dà sicurezza e una piccola spinta per trascinarci lungo un’esistenza grigia. Ma quel sogno, nel suo cassetto striminzito, spesso soffoca e muore lentamente.
Non è l’assenza di rughe, ma la capacità di sentire il cuore palpitare come da adolescenti ciò che ci fa vivere intensamente. Esercitiamoci a dare spazio ai nostri sogni, diamo sfogo alle nostre pazzie, non permettiamo che nessuno li spenga, mai.
Sono pessimisti
Sono sempre tormentati da pensieri su pensieri, problemi su problemi, non riescono a far riposare la loro mente che è sempre rivolta a qualche problema che diventa “grazie a loro stessi” sempre insormontabile. Il pessimismo può essere, metaforicamente parlando, paragonato a una brutta malattia, un male incurabile che ci uccide lentamente.
Anche quando siamo scoraggiati, tristi o sembra che tutto stia per crollare, la natura non smette di creare i meravigliosi colori e profumi che, ogni giorno, nonostante tutto sanno risorgere persino dal cemento. Respiriamo il profumo di un fiore, chiudiamo gli occhi e riapriamoli per apprezzare ogni piccola sfumatura della nostra vita. La vita non diventerà più semplice, ma saper vedere la bellezza che ci circonda ci da la giusta energia e la voglia di vivere appieno.
Sono eternamente insoddisfatti
Non tutti amano il proprio lavoro, la propria vita, ma disperarsi per quello che non si ha non può che darci il colpo di grazia. Essere insoddisfatti di tutto ci porta a non apprezzare nemmeno il complimento di un nostro collega, una battuta simpatica, un incontro piacevole….
A questo punto abbiamo due opzioni: accettare la nostra agonia di eterni insoddisfatti o iniziare a riprogrammare la nostra esistenza. “Oggi lavorerò con uno spirito diverso, eviterò di prendere troppo sul personale gli eventi negativi, c’è qualcosa di positivo che mi aspetta“: iniziamo la giornata ripetendo a noi stessi questo pensiero.
Per vivere intensamente, dovete credere in ciò che meritate davvero
La mattina vestitevi con un atteggiamento da combattenti. A volte parliamo di “positivismo”, ma la positività non serve a nulla se non ci crediamo davvero e se non facciamo buon uso della nostra realtà.
Tutti sappiamo quali sono le nostre difficoltà, tutti conosciamo i nostri problemi, quindi non ha senso metterli da parte e dimenticarli. Bisogna affrontarli, per questo serve un atteggiamento forte, da combattenti. Serve un atteggiamento, quindi, più che positivo, di chi sa affrontare qualsiasi cosa ed essere resiliente.
C’è sempre da imparare dai momenti grigi
C’è chi, dopo una brutta giornata, decide di mrire lentamente, sprofondare nei momenti negativi e di perpetuare questo stato di negatività. Non è la cosa giusta da fare. Al contrario, questo atteggiamento potrebbe portare alla depressione
Per questo, è necessario tenere a mente alcune riflessioni:
- La vita non è sempre facile e nessuno ci garantisce che la felicità ci accompagnerà giorno dopo giorno
- Chi non hai mai vissuto una delusione, un fallimento, una perdita o semplicemente commesso uno sbaglio, allora non ha ancora vissuto appieno, fuori dalla comfort zone.
- I giorni bui devono insegnarci ad essere forti. Esistono per metterci alla prova, per sfidarci e mostrarci che le difficoltà possono portarci ad essere molto più saggi e più abili.
Per approfondimento puoi leggere l’articolo “Come essere propositivi quando tutto sembra andare storto“
Come vivere appieno la nostra esistenza
Se avete affrontato giornate nere, come potete non riuscire a sopportare quelle grigie? Dovete solo ricorrere a strategie che già conoscete: la fiducia in voi stessi, la sicurezza che tutto passa, che ci sono giorni brutti, ma anche giorni belli.
Con una buona autostima e con tanta determinazione, riuscirete a vivere appieno la vostra esistenza
Non permettete ai vostri genitori, al vostro partner, al vostro datore di lavoro……insomma a nessuno che vi uccidano lentamente.
Se alcuni familiari o amici che amate sono un po’ negativi, allora mettete un po’ di distanza. Non si tratta di rompere i rapporti, ma di preservare un equilibrio emotivo in cui sentirsi protetti. Preoccupatevi delle persone che amate, ma in modo costruttivo. Non accumulate dolore senza scopo, la preoccupazione deve darvi la forza e trovare soluzioni. Il vostro atteggiamento dev’essere quello di chi ha la speranza che ogni giorni sia bello e che si può sempre migliorare.
PER CONCLUDERE
Non è sempre facile uscire dalla porta di casa con il sorriso stampato in faccia. Ma c’è una cosa da tenere sempre presente: se non vogliamo morire lentamente dobbiamo reimpostare i nostri pensieri e cercare di migliorare sempre, alimentando la nostra anima in modo da essere davvero felici ogni giorno. Perché tutti noi lo meritiamo.
Intanto voglio dedicare ai miei lettori il capolavoro di Martha Medeiros “lentamente muore”
“Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita, di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza
porterà al raggiungimento
di una splendida felicità.”
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi essere aggiornato sugli argomenti che salvaguardano la tua crescita emotiva, puoi seguirmi sulla mia pagina di facebook “Psicoadvisor“, aggiungermi su Facebook
Vuoi commentare e condividere con noi le tue esperienze? Iscriviti al gruppo di Psicoadvisor “Dentro la psiche“
Per ricevere ogni giorno i nuovi contenuti sulla tua posta elettronica, iscriviti alla news letter di Psicoadvisor: clicca qui per l’iscrizione
Ma la poesia non è di Pablo neruda?