Come curare gli attacchi di panico, i trattamenti più efficaci

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

Attacchi di panico e ansia sono tra i disagi psicologici più diffusi. Se ti stai chiedendo come curare gli attacchi di panico probabilmente ne soffri o vuoi supportare una persona che ne presenta i sintomi. Non è affatto facile tentare di curare gli attacchi di panico in piena autonomia. In questo percorso, sarebbe opportuno farsi seguire da uno psicoterapeuta, gli attacchi di panico, infatti, se non trattati potrebbero cronicizzarsi e dare il via a un circolo vizioso estremamente invalidante.

Prima di capire come curare gli attacchi di panico, facciamo una panoramica di quello che il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5) chiama Disturbo di panico (DAP).

Disturbo di panico

Nel disturbo da attacchi di panico o, più semplicemente, disturbo di panico  (DAP), si passa dall’ansia al panico perché la persona tende a interpretare i sintomi dell’ansia come catastrofici e come causa di una situazione d’emergenza.

In particolare, nell’attacco di panico i sintomi dell’ansia fanno temere:

  • Morte improvvisa (Mi sta per venire un infarto!)
  • Malessere catastrofico (Non respiro!)
  • Perdita del controllo (Sto per svenire!)
  • Sensazioni psicomotorie (Le gambe mi vengono meno… Non riesco a stare in piedi)
  • Impazzimento o perdita del controllo (si teme di attuare comportamenti socialmente considerati tabù)

Le percezioni appena elencate possono essere descritte mediante un meccanismo noto come “anxiety sensitivity“. Secondo tale teoria, sarebbero i sintomi dell’ansia a innescare l’insorgenza dell’attacco di panico. L’attacco di panico, dunque, non sarebbe altro che la paura della paura portata alla sua massima estremità. Per capire come si passa dall’ansia agli attacchi di panico, bisogna approfondire i sintomi da un punto di vista fisiologico.

Sintomi

sintomi dell’ansia e del panico sono legati al forte rilascio di adrenalina in risposta alla paura. L’adrenalina attiva un caratteristico stato fisiologico in cui il metabolismo accelera, alcuni muscoli si contraggono, aumenta la frequenza cardiaca, il flusso sanguigno e si assiste all’esaltazione del respiro. Sintomi fisici come:

  • Aumentata frequenza del respiro
  • Dilatazione bronchioli polmonari
  • Affanno

Causano un’iper-ossigenazione del sangue in circolo. L’eccesso di ossigeno nel sangue, una volta raggiunto il sistema nervoso centrale (il cervello) causa una sensazione di ottundimento e stordimento. Tale sensazione favorisce la comparsa di sintomi psicologici come la derealizzazione, la depersonalizzazione e, più in generale, la sensazione di perdita del controllo (sto per impazzire!).

L’adrenalina causa variazioni che riguardano gli sfinteri e la muscolatura liscia dell’apparato digerente (da qui, mal di stomaco, mal di pancia, dolori addominali…). Le variazioni dell’apparato cardiocircolatorio con l’aumento della pressione arteriosa, provocano a sua volta un maggiore afflusso di sangue diretto al cuore e al cervello. La persona che percepisce pulsazioni cardiache accelerate interpreta i sintomi fisici come un malessere catastrofico e da qui aumenta la paura (sto per morire!). 

L’intero quadro sintomatico e le cause degli attacchi di panico, sono argomenti approfonditi nell’articolo intitolato “attacchi di panico: sintomi. Un quadro così complesso non dovrebbe essere mai trattato in autonomia: per curare gli attacchi di panico bisognerebbe lasciarsi guidare da un buon psicoterapeuta.

Come curare gli attacchi di panico

Per combattere gli attacchi di panico bisognerebbe analizzarne l’ansia che sottende il disturbo. L’ansia è un’emozione che può caratterizzare la vita di tutti i giorni, ha un’evidente funzione protettiva in quanto aiuta a evitare pericoli. La rappresentazione di qualsiasi minaccia causa uno stato ansioso e, nel disturbo da panico e nei disturbi d’ansia la rappresentazione della minaccia è del tutto ingiustificata. Spesso tale rappresentazione è inconscia e quindi chi soffre d’ansia non ne conosce i reali motivi.

Il primo passo per il trattamento dell’ansia che sottende il disturbo da panico consiste nell’individuare “le minacce” e il loro eventuale valore simbolico. L’ansia è attivata da fattori che la persona percepisce come minacciosi per la propria immagine, libertà o, più in generale, per i propri scopi.

Al contempo è possibile lavorare sul proprio senso di autonomia e potere. Perché se è vero che le minacce causano ansia, è anche vero che la percezione della minaccia può ridursi se la persona ritiene di avere le risorse per fronteggiare quel pericolo. L’autostima e la costruzione di una rete di supporto possono essere di fondamentale importanza nella cura degli attacchi d’ansia e del panico.

Quanto appena scritto è ciò che si fa nella terapia ad approccio dinamico: si indaga sulle cause sottostanti agli attacchi di panico e se ne analizza il valore simbolico, si lavora sul senso di autonomia e si consolidano le proprie risorse. I diversi approcci psicoterapeutici e anche i diversi professionisti, potrebbero usare strumenti differenti in base alla propria formazione, esperienza e in base al paziente che hanno di fronte.

Il trattamento del panico nelle terapie cognitivo-comportamentali

Nella terapia cognitivo-comportamentale, il trattamento del disturbo di panico è incentrato sull’esposizione (White e Barlow, 2004). Un approccio valido è la cosiddetta terapia del controllo del panico (PCT, Panic Control Therapy), basata sulla tendenza di chi soffre di questo disturbo a reagire in modo catastrofico alle proprie sensazioni fisiche (Craske e Barlow, 2001).

Con la tecnica dell’esposizione, il terapeuta spinge il paziente a suscitare deliberatamente le sensazioni fisiche associate al panico. In questo modo il paziente può esplorare le sensazioni dell’attacco di panico in un ambiente di sicurezza (lo studio dello psicoterapeuta) e così apprendere strategie di coping per controllare i sintomi. Con l’aiuto del terapeuta, chi soffre di attacchi di panico imparerà a non subire più le sensazioni associate all’attacco di panico.

Per il trattamento del disturbo di panico è stato sviluppato anche un altro metodo cognitivo (Clark, 1996), incentrato sull’aiutare il paziente a individuare e affrontare quei pensieri che lo portano a percepire come una minaccia le proprie sensazioni. Sono sette gli studi che hanno dimostrato l’efficacia di questo metodo che funge da complemento al trattamento per esposizione (Clark et al. 1999).

Trattamento psicodinamico

Anche l’approccio psicodinamico ha un metodo preferenziale per la cura degli attacchi di panico. Le sedute sono incentrate sull’identificazione delle emozioni e dei significati connessi con gli attacchi di panico. Il lavoro è incentrato sulla consapevolezza degli aspetti coinvolti con gli attacchi di panico (problemi di rabbia, di autonomia, di dipendenza affettiva, ansia da separazione…).

In uno studio clinico, i soggetti che soffrivano di attacchi di panico assegnati alla terapia psicodinamica mostravano una riduzione significativa dei sintomi superiore a quella dei soggetti assegnati al gruppo di controllo che prevedeva il trattamento degli attacchi di panico con tecniche di rilassamento incentrate sul controllo del respiro (Milrod, Leon, Busch et al., 2007). In un ulteriore studio, la terapia psicodinamica si è rivelata a una minore frequenza di ricadute (Wiborg e Dahl, 1996).

Farmaci

L’impiego dei soli farmaci non può essere considerato risolutivo nella cura del disturbo d’ansia o del disturbo da attacchi di panico. I farmaci impiegati per fermare gli attacchi di panico sono diversi, generalizzando, tra i farmaci più prescritti vi sono numerose classi di antidepressivi (triciclici, atipici, inibitori delle monoaminossidasi e soprattutto gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina SSRI) e numerose classi di ansiolitici (soprattutto benzodiazepine).

Come combattere ansia e attacchi di panico

Puoi provare a combattere ansia e attacchi di panico aumentando le tue capacità introspettive (la tua auto-consapevolezza), lavorando sulla fiducia che riponi in te stesso e sulle cause che sono alla base del disturbo. Anche iniziare uno sport e rafforzare la tua rete sociale (affetti, famiglia, amici…) può essere utile. Se non sai bene cosa ti causa l’ansia e perché vengono gli attacchi di panico, potrebbe essere utile eseguire degli esercizi psicologici che trovi a questa pagina: esercizio di psicoterapia.

E se non puoi permetterti una terapia?

Sappi che ASL, strutture ospedaliere e alcuni studi privati, dispongono della convenzione con il sistema sanitario nazionale. In pratica puoi accedere alla psicoterapia proprio come faresti con una visita dentistica o dermatologica, cioè pagando un ticket al SSN (sistema sanitario nazionale). Il costo del ticket è di circa 60 € e dà accesso a 4 sedute. A volte il SSN prevede attese più o meno lunghe, è vero, ma questo avviene per la prenotazione di qualsiasi prestazione specialistica. A partire dall’autunno 2022, è stato introdotto il cosiddetto bonus psicologo, un ausilio economico erogato in base al reddito.

Anna De Simone, psicologo esperto in neuropsicobiologia
Autore del bestseller «Riscrivi le pagine della tua vita» edito Rizzoli
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Bibliografia – oltre le fonti già citate: Psicologia Clinica di Ann M. Kring Sheri