Il tatto è uno dei cinque sensi che l’uomo dispone per esplorare il circostante. E’ il primo senso che si acquisisce e l’ultimo che perdiamo. Il tatto utilizza la pelle del nostro corpo per riconoscere materiali, oggetti, forme.
Il bambino ancora dentro la pancia della mamma attraverso questo senso sperimenta il confine tra lui e la madre. Appena nato ricerca il contatto con la madre per sentirsi protetto e rassicurato. Le ricerche affermano che il tatto calma il dolore: il bambino quando è piccolo se preso in braccio e coccolato si calma perchè si sente sicuro.
Il senso del tatto nell’infanzia
Nella prima infanzia il tatto permette di conoscere l’ambiente intorno l’infante. Egli tende a mettere in bocca oggetti diversi, tocca tutto ciò che gli è raggiungibile, e scopre le relazioni tra lui e gli oggetti. Fa esperienza attraverso la manipolazione: schiacciare, tirare, battere, arrotolare, impastare.
Il contatto fisico con persone accoglienti e rassicuranti fornisce al bambino la percezione dei suoi confini e lo aiuta alla costruzione del concetto di sé.
Il bambino grazie a questo senso sviluppa l’intelligenza creativa. L’apprendimento avviene con il gioco di manipolazione: il dido, il pongo, la creta, la pasta al sale, sabbia… Per il piccolo il bisogno di toccare e del contatto fisico con l’altro è qualcosa di normale, naturale e spontaneo mentre per l’adulto tutto questo può mettergli ansia, perchè meno portato a fare esperienza con questo senso. La valenza affettiva che si cela dentro questo senso non può essere trascurata.
Con-Tatto: il senso delle relazioni profonde
Il tatto è considerato per alcuni il senso della relazione con l’altro. Il tatto è contatto, quindi emozioni profonde. La nostra pelle cambia colore quando proviamo emozioni forti. Ad esempio quando abbiamo paura sbianchiamo, oppure quando stiamo vivendo un momento di forte tensione sudiamo freddo, o ancora quando proviamo vergogna diventiamo rossi.
Le sensazioni che proviamo attraverso questo senso sono uniche e personali, ma diventano amplificate se usiamo tutto il nostro corpo e non solo le nostre mani. Si può infatti camminare in un pavimento duro o in terreno morbido come la sabbia, oppure si può decidere se sedersi su una panchina in ferro o sopra una roccia o in un comodo sofà.
La superficie dei materiali varia: morbida, liscia, ruvida, fresca, calda, bagnata, asciutta. Inoltre toccando possiamo capire il tipo di tessuto, la forma degli oggetti, valutarne il peso. A seconda delle sensazioni che la nostra pelle ci fa percepire possiamo decidere se un luogo è soffocante o meno.
TATTO E CONNESSIONI CON PSICOLOGIA DELL’ABITARE
ADATTAMENTO AL CONTESTO E MANTENIMENTO CON LA SITUAZIONE/LUOGO
Il tatto essendo il senso della conoscenza del mondo circostante ci aiuta a muoverci nell’ambiente. Ogni volta che dobbiamo fronteggiare un cambiamento o rispondere a delle situazioni che richiedono una modifica, noi dobbiamo mantenere un con-tatto con l’ambiente e l’evento. Se optiamo per la fuga ecco che interrompiamo il con-tatto verso quel luogo. Per sapersi adattare alle novità e ai cambiamenti che la vita ci offre bisogna saper accettare punti di vista diversi ed integrarli, riconosce i confini e i nostri tempi di adattamento. La curiosità ci aiuta a “toccare” con mano situazioni che possono essere vissute.
INTENZIONALITA’
Le nostre azioni sono mosse dagli scopi della vita. Ogni azioni o intenzione che abbiamo è collegata alle emozioni. Quando siamo tristi ci sentiamo vuoti e abbiamo la sensazione che ci manchi qualcosa, quindi andiamo a cercare di colmare il vuoto che proviamo. Al contrario quando siamo gioiosi ci sentiamo pieni, felici, il mondo intorno a noi si illumina.
Ad ogni emozioni o sensazioni che proviamo corrispondono diverse possibilità di azione. Quindi possiamo dire che le emozioni ci guidano nelle nostre scelte. Ci aiutano a capire i nostri limiti e quale strada percorrere. La forza esercitata dall’ambiente intorno a noi ci fa agire in un modo o in un altro. Il tatto ci permette di conservare la libertà all’azione mantenendo una certa distanza e ci aiuta ad interagire con le circostanze in modo pertinente.
L’oggetto intenzionale è visto come esperienza vissuta, come parte integrante della nostra storia. L’oggetto diventa conoscenza e relazione.
Il tatto con tutte le sue proprietà dà la possibilità all’Io di conoscere i propri limiti ed essere coerente con i propri vissuti emotivi.
IMMEDIATEZZA
Il tatto è il senso dell’immediatezza: infatti fa si che nel qui e nell’ora possiamo dire se ci piace o meno qualcosa. L’ambiente ha la chiave di tutti i possibili rimandi e dei collegamenti tra le cose. Secondo il concetto di intelligenza del movimento il tatto spetta il compito di aiutarci a “moverci “ nel luogo in cui ci troviamo e di spostare, di toccare, di allontanre, di avvicinare gli oggetti intorno a noi.
Concludendo…. Non si può vivere senza il tatto!!! Il tatto significa essere al mondo, essere vivo. Il toccare ci permette di essere NOI!!
Letture consigliate.
Non solo tatto, anche gli odori e i suoni (rispettivamente con la stimolazione del senso dell’olfatto e dell’udito) possono avere ripercussioni sulla psiche. A tal proposito potete leggere gli approfondimenti:
Articolo a cura di: Virna Tripodo, psicologa psicoterapeuta
Se ti è piaciuto questo articolo puoi seguirci su Facebook:
sulla Pagina Ufficiale di Psicoadvisor o nel nostro gruppo Dentro la Psiche. Puoi iscriverti alla nostra newsletter. Puoi leggere altri miei articoli cliccando su *questa pagina*.
© Copyright, www.psicoadvisor.com – Tutti i diritti riservati. Qualsiasi riproduzione, anche parziale, senza autorizzazione scritta è vietata. Legge 633 del 22 Aprile 1941 e successive modifiche.