Interrogare l’inconscio con l’ipnosi regressiva. Cos’è e come funziona

| |

Author Details
Psicoadvisor è la «rivista di Scienze e Tecniche Psicologiche e Neurobiologia» che propone esclusivamente contenuti redatti da Autori specializzati, psicologi e psicoterapeuti, altamente competenti sulle tematiche proposte.

Rivivere le vite passate e liberare la memoria emozionale: è davvero possibile? Brian Weiss, psichiatra e scrittore, racconta di essersi imbattuto nel fenomeno, oggi noto come ipnosi regressiva, quasi per caso, grazie a una paziente. È il 1980, quando Catherine, durante una seduta, inizia a narrare avvenimenti che nulla hanno a che fare con la sua vita attuale: sebbene il contesto delle vicende sia lontano nel tempo, i dettagli sono precisi.

L’esperienza confluirà nel libro “Molte vite, un solo amore“, che racconta lo strano caso di una memoria antica condivisa da un uomo e una donna, entrambi pazienti di Weiss senza saperlo. Negli ultimi anni i libri di Brian Weiss hanno creato sempre più dibattito intorno a un tema, l’ipnosi regressiva, su cui non è possibile dare risposte certe.

Ambito affascinante, perché coinvolge una parte oscura e antica di ciò che siamo: l’inconscio.

Negli ultimi anni anche in Italia sono stati pubblicati diversi libri sul tema, tuttavia è bene ricordare che essa si situa, in generale, nell’ambito dell’ipnosi. In Italia la figura professionale che può impiegare l’ipnosi a fini psicoterapeutici è unicamente quella dello Psicoterapeuta, il quale è un medico, o uno psicologo, regolarmente iscritti ai loro rispettivi albi professionali, che ha svolto una formazione post laurea della durata di almeno 4 anni presso una scuola riconosciusta dal Miur. Anche altre figure professionali posso utilizzare l’ipnosi a fini sanitari, ma non in senso stretto psicoterapici (es.nella gestione del dolore) come gli odontiatri o i ginecologi

IPNOSI REGRESSIVA, COME FUNZIONA

Una delle tecniche più utilizzate è quella dell’ascensore. L’immagine dell’ascensore è strategica perché serve come appiglio: l’mmagine renderà possibile l’accesso a ricordi dimenticati. La voce del terapeuta invita il paziente a descrivere ciò che egli è in grado di vedere non appena le porte dell’ascensore si aprono.

Un metodo simile è quello del treno, in cui si suggerisce alla persona di vedere ciò che accade dal finestrino. In questo modo sarebbe possibile rievocare momenti importanti della vita, favorendo l’emergere di materiale inconscio.

«I ricordi rievocati sotto ipnosi non sono necessariamente migliori o più accurati di quelli rievocati in stato di piena vigilanza. Anzi, l’allentamento dei nessi associativi, ricercato durante la seduta proprio al fine di consentire una emersione del materiale inconscio, può favorire la costruzione di “pseudoricordi” da parte del paziente. Tutto ciò non studisce affatto lo psicoterapeuta in quanto questi è interessato alla realtà psichica del proprio paziente e non alla realtà (e verità) storica, della quale se ne occupano il poliziotto o il magistrato per altre ragioni». Emanuele Oscar Crestani

RIVIVERE IL TRAUMA

Attraverso la voce del terapeuta il soggetto viene condotto a uno stato di ipnosi durante il quale emergono ricordi in relazioni a periodi differenti della vita. Il processo è graduale. Generalmente il percorso proposto dagli psicoterapeuti prevede una seduta conoscitiva durante la quale vengono fissati gli obiettivi e si sceglie un punto utile da cui partire.

Secondo Brian Weiss il metodo può essere utile per superare traumi irrisolti, questioni che spesso non sembrano essere correlate in alcun modo con eventi della vita presente.

VIVERE LE EMOZIONI

Secondo la comunità scientifica questo metodo, ritenuto non scientifico, porterebbe a far emergere falsi ricordi creati dal subconscio. Che siano frammenti di vite passate o elaborazioni generate dal cervello, il valore di queste immagini è nell’aiuto che possono dare al soggetto rispetto al superamento di ansie, traumi irrisolti e nodi problematici.

L’esperienza risulta di grande intensità emotiva e può condurre a una visione più consapevole di sé. L’ipnosi vi spaventa? La meditazione è in grado di aiutare con percorsi più dolci e graduali: la persona viene accompagnata verso uno stato di rilassamento profondo, durante il quale possono emergere ricordi e immagini in grado di aiutare la visione di sé. La questione fondamentale, in questi casi, è trovare persone realmente competenti e in grado di darti fiducia.

IPNOSITERAPIA

Curiosità verso l’ipnosi? In Italia esistono diversi centri che utilizzano la tecnica ipnotica per la cura dei disturbi d’ansia, terapia del dolore e per smettere di fumare. È importante considerare che l’ipnosi regressiva è semplicemente uno dei percorsi di quella che, in generale, è l’ipnosi.

Dal punto di vista scientifico le immagini elaborate durante una seduta di ipnosi regressiva hanno valore per la carica emotiva, non in quanto verità assolute. Diffidate da chi spiega il suo operato con certezze su cui nemmeno la scienza può avere l’ultima parola.

Informatevi, costruite con senso critico la vostra opinione e se desiderate fare questa esperienza affidatevi a medici o psicologi ipnotisti competenti, in grado di accompagnarvi con serietà e professionalità. Il significato che ognuno darà a questo viaggio nell’inconscio è una questione personale, intima e privata.

TRATTO DAL WEB

Se ti è piaciuto questo articolo puoi seguirci sulla Pagina Ufficiale di Psicoadvisor, sul mio account personale o nel nostro gruppo Dentro la Psiche. Puoi anche iscriverti alla nostra newsletter. Puoi leggere altri miei articoli cliccando su *questa pagina*.

1 commento su “Interrogare l’inconscio con l’ipnosi regressiva. Cos’è e come funziona”

  1. Sono molto interessato all’ipnosi regressiva per provare a risolvere traumi passati, ma faccio fatica ad avere contati di terapeuti fidati.

I commenti sono chiusi.