La pelle e la psiche sono intimamente legate così il prurito, proprio come altre affezioni della pelle, ha origini psicologiche. Si parla di prurito da stress, prurito psicosomatico o psicogeno, per indicare quella condizione psicodermatologica che fa riferimento a uno stato pruriginoso difficile da gestire.
I conflitti psicologici si traducono spesso in sintomi della pelle come il prurito. Per confermare questa affermazione possiamo richiamare il concetto di Moi-peau (Anzieu D. Le moi-peau. Parigi, Bordas; 1985) e le teorie freudiane che vedevano l’Io radicato nel corpo e in particolare nella pelle durante i primi stati dello sviluppo. Niente di così difficile da spiegare: se pensiamo al mondo di un bambino scopriamo che la pelle è un importante organo di comunicazione.
Le sensazioni, le esperienze corporee, il tatto, il contatto… rappresentano il nucleo intorno al quale il bambino costruisce il suo mondo e sviluppa la sua identità. La vista, infatti, si acuisce solo successivamente, la gestualità, la motricità e il linguaggio si sviluppano solo in fasi successive, così, l’organo del tatto funziona come strumento per raccogliere informazioni sul mondo esterno.
Tenere tra le braccia un bambino appena nato è un potente mezzo per comunicare sicurezza, calore, accoglienza e amore, componenti che il bambino accoglierà nel proprio Io. Successivamente, il bambino acquisisce altre funzioni, lo sviluppo cognitivo evolve, tuttavia, una qualsiasi interruzione dello stato dell’Io, un conflitto o un forte stress emotivo, possono provocare sintomi psicosomatici a carico della cute.
Prurito da stress: come si manifesta
Il prurito da stress può manifestarsi in diverse forme: in modo cronico oppure con episodi acuti circoscritti, il prurito notturno, per esempio, è molto comune, perché le difese dell’io si affievoliscono ed emerge l’es.
Un detto popolare recita “gli occhi sono lo specchio dell’anima”, in realtà è più probabile che la nostra pelle sia il vero riflesso del nostro stato interiore. La pelle e il cervello si originano dalla stessa matrice embrionale (neuroectoderma) e il prurito è un sintomo che dimostra il complesso legame che intercorre tra questi due organi. Sì, perché mentre ossa, muscoli, apparato gastrointestinale, miocardio, organi, ghiandole… si sviluppano da altri “dischi embrionali”, pelle e sistema nervoso hanno la medesima origine.
Per comprendere la profonda connessione tra pelle e cervello fai questo piccolo esperimento: prenditi qualche secondo, immagina di avere un prurito alla schiena. Fai una pausa e pensa al tuo prurito alla schiena. Ecco, il prurito può essere indotto anche semplicemente pensandolo.
Nelle malattie della pelle pruriginose come la psoriasi o la dermatite atopica, l’entità della malattia non tiene adeguatamente conto dell’intensità del prurito segnalata dal paziente. Nell’intensità, spesso i fattori psicologici fanno la differenza. E’ importante prestare attenzione ai fattori psicologici coinvolti perché questi influenzano direttamente la morbilità delle malattie della pelle e persino l’esito del trattamento.
Correlazione con ansia, stress e depressione
La gestione del prurito da stress dovrebbe prevedere un approccio multidisciplinare in grado di considerare aspetti dermatologici, somatosensoriali, cognitivi ed emotivi. La prima cosa da fare è tentare di contestualizzare il sintomo: quando è iniziato il prurito? Talvolta a causare il prurito psicosomatico vi sono dei fattori eclatanti come la scadenza di una bolletta, una consegna di lavoro, l’avvicinarsi di un evento… Altre volte, invece, la causa può essere più subdola come un pensiero o un timore.
Il prurito da stress può essere correlato a diverse condizioni mentali, le più comuni sono:
- stress cronico
- ansia
- disturbi depressivi
E’ stata dimostrata una correlazione tra ansia, depressione e condizioni cutanee pruriginose. Stati depressivi sono stati associati a un peggioramento dei sintomi in caso di dermatite atopica, psoriasi, orticaria cronica e idiopatica. Oltre a causare e influenzare la percezione del prurito, ansia e depressione influenzano anche la cognizione della malattia, i meccanismi di coping e l’esito del trattamento. Che significa? Che condizioni depressive o ansiose aumentano il senso di impotenza circa il sintomo, innescano comportamenti disadattivi o patologici.
Uno studio eseguito tra i pazienti psichiatrici (Kretzmer GE, Gelkopf M, Kretzmer G, Melamed Y. Gen Hosp Psychiatry. 2008) ha riscontrato che il prurito psicosomatico colpiva principalmente i pazienti che avevano problemi con la gestione della rabbia e con tendenze ruminative.
Aspetti fisiologici
Negli ultimi anni sono state evidenziate le aree del cervello attivate dal prurito. Non ti sorprenderà sapere che sono le stesse coinvolte nella modulazione delle attività emotive e cognitive (la corteccia cingolata). Fattori come l’umore, processi di pensiero ed emotività possono influenzare la percezione e l’elaborazione del prurito.
L’associazione diretta tra stress e prurito è stata dimostrata anche in numerosi studi. I meccanismi in cui lo stress scatena il prurito coinvolgono l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene ma potrebbero essere coinvolti anche oppiodi endogeni (una sorta di mediatori del pruriti rilasciati nel sistema nervoso centrale). Un altro meccanismo coinvolge il sistema nervoso autonomo e il rilascio di acetilcolina.
Queste specifiche fisiologiche sono aggiunte per farti comprendere una cosa: se pensi che il prurito psicologico sia “solo nella tua testa”, ti sbagli. E’ qualcosa di estremamente fisico!
DSM e prurito da stress
Nel Manuale Diagnostico e statistico dei disturbi mentali si parla di prurito somatoforme per indicare un prurito senza causa organica.
Grazie al DSM e il lavoro di divulgazione psicologica come il nostro, negli ultimi anni c’è una crescente consapevolezza riguardo i sintomi psicosomatici, compreso il prurito da stress (senza una causa organica).
Le nostre attuali ricerche stanno tentando di spiegare le basi della psicopatologia del prurito cronico grazie allo studio di gruppi selezionati di pazienti con un particolare prurito cronico. Comprendere le cause consente un migliore approccio clinico al problema.
Dalle osservazioni preliminari si può affermare che alla base del prurito somatoforme vi è un conflitto interiore che non sempre è palesato alla coscienza del paziente. Anche l’invalidazione emotiva può innescare episodici pruriti (emozioni inespresse, preoccupazioni non elaborate…). Sulla base delle nostre osservazione e del simbolismo psicoanalitico, segnaliamo il significato più comune di pruriti localizzati in diverse zone del corpo.
Prurito intimo da stress
Una forma di prurito da stress molto comune è quella alla regione genitale. Il prurito intimo da stress è una manifestazione di conflitti psicologici che può esprimere senso di colpa, vergogna e inadeguatezza. Il prurito anale persistente, in particolare, può essere la manifestazione dell’ostilità diretta verso una persona o il volersi alleggerire da un chiodo fisso.
Prurito alla testa
Tra tutti i pruriti, quello alla testa è il più riconducibile alle preoccupazioni, soprattutto quelle di tipo economico. Parliamo di “preoccupazioni” che attanagliano, dove non si vede una via di uscita e ci si sente braccati.
Se la testa prude, in assenza di fattori organici (forfora, psoriasi…), un’altra causa potrebbe essere ricollegata a realtà che ti stanno strette: un partner opprimente, una madre controllante, un capo abusante… In queste situazioni è la preoccupazione legata all’eventuale decisione drastica da dover prendere (allontanarsi, divorziare, tagliare i ponti, licenziarsi…).
Prurito alla schiena
Le persone che vogliono tagliare con il passato ma che sono costrette ad affrontare delle resistenze, possono riferire prurito alle spalle e alla schiena. Questo prurito può manifestarsi quando si fanno i conti con i “fantasmi del passato”, dai traumi infantili a ferite mai guarite.
Il prurito alle schiena può essere correlato anche all’ipocondria: paura di una malattia oppure dei risultati di un esame clinico.
Prurito al naso
E’ riconducibile alla mancanza di fiducia e all’incertezza: non sapere se puoi fidarti o meno di ciò che ti è stato detto, non sapere se puoi contare su particolari risorse… Se il naso prude può essere riconducibile anche all’intolleranza verso situazioni che ti coinvolgono emotivamente e vengono percepite come insostenibili. Ogni manifestazione psicosomatica richiede un forte coinvolgimento emotivo (inespresso o esplicito).
Prurito alle dita
Per tutti i dettagli su questo particolare tipo di prurito, rimando alla pagina dedicata: prurito alle mani.
Prurito alle braccia
Se a prudere sono le braccia, la spiegazione potrebbe risiedere nella sfera intima. L’insoddisfazione sessuale può essere alla base di questo prurito (difficoltà nell’approccio, partner non in linea con i propri bisogni…). Non solo, il prurito alle braccia è riconducibile anche a un disagio sociale: timidezza, ansia sociale, vergogna di sé e del proprio aspetto fisico…
Prurito alle gambe da stress
Il prurito alle gambe può essere riconducibile a forti aspettative e pretese, è tipico delle persone che hanno un cattivo rapporto con il tempo (sono sempre di corsa) o che sono impazienti. E’ ricollegabile allo stress o al sovraccarico di lavoro. Queste persone tendono a dare valore a se stesse in base alla quantità di cose che si fanno; alla base di tale prurito c’è una bassa autostima.
Prurito alle dita dei piedi
Il prurito tra le dita dei piedi esprime una paura (consapevole o inconsapevole) verso qualcosa di subdolo e intangibile. Possiamo accusare ripetutamente prurito tra le dita ai piedi quando percepiamo delle minacce astratte; per esempio se un manipolatore vuole insinuarsi nella nostra vita, se subiamo un abuso emotivo oppure semplicemente se abbiamo paura del contagio.
Persone reattive e passive
Il prurito da stress emotivo è un sintomo psicosomatico tipico delle persone reattive, che tentano di sopraffare le difficoltà e non subire le situazioni. Le stesse dinamiche che ti ho spiegato, infatti, nelle persone passive possono dare vita a dolori psicosomatici. I dolori psicosomatici subentrano soprattutto quando si tende a subire passivamente e inconsapevolmente una situazione. Nel dolore, rispetto al prurito, vi è una maggiore dose di inconsapevolezza e conflitti più profondi.
Rimedi contro il prurito da stress emotivo
Il prurito può essere un sintomo angosciante e quando si cronicizza o si manifesta soprattutto di notte, può avere un profondo impatto sul benessere mentale e fisico. Se il tuo medico di fiducia non riesce a spiegare o risolvere la tua condizione pruriginosa, non esitare a parlarne con il tuo psicoterapeuta di fiducia.
Per alleviare il prurito da stress emotivo è necessario fare molta introspezione. Come illustrato nell’articolo dedicato al prurito alle mani, spesso tale condizione si origina da un conflitto psichico. Altre volte, il prurito è causato da ritmi di vita molto frenetici.
Nella prima ipotesi si fa necessario praticare introspezione per risolvere i conflitti latenti che originano il prurito. Nella seconda ipotesi, se si è impossibilitati a cambiare stile di vita, diventerebbe utile imparare ad aumentare la soglia di tolleranza allo stress con un lavoro mirato sulle proprie risorse emotive.
Il trattamento del prurito da stress vede un approccio multidisciplinare. In concomitanza al lavoro psicoterapico è quindi necessario adottare misure dermatologiche come evitare fattori irritanti, prevenire secchezza della pelle e applicare emollienti anallergici.
Quando il prurito è tale da causare escoriazione della pelle e continui graffi, potrebbe essere consigliato l’uso di farmaci, la classe farmacologica va scelta tenendo conto di eventuali sintomi coesistenti al prurito.
Per un approfondimento:
- Psychosomatic factors in pruritus, Hong Liang Tey, Joanna Wellengren, Gli Yosipovitch.
- Psychiatric disorder and pruritus, Helen Gin Lee, Carolyn Stull, Gil Yosipovitch.
PS: sarò a Milano il 21 settembre, a Bologna il 22 settembre per la presentazione del mio libro. Vi aspetto
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