In ogni relazione, anche nelle migliori, le coppie incontrano problemi grandi e piccoli – dallo stress quotidiano delle bollette e dei battibecchi, a questioni più gravi come la perdita del lavoro o la malattia della persona amata.
Queste 7 abitudini delle coppie resilienti fanno la differenza
Una cosa che spesso differenzia le coppie più forti da quelle più “deboli” è la loro resilienza, la capacità di riprendersi dopo una situazione complicata. Di seguito, alcuni esperti di relazioni rivelano i tratti comuni delle coppie più resilienti.
1. Non giocano allo “scaricabarile”.
“È facile incolparsi l’un altro quando la relazione tocca il fondo. Ma scaricare le colpe porta, quasi sempre, a un contrattacco, che alla fine non condurrà a un bel niente. Le coppie resilienti, al contrario, si guardano dentro quando le cose non vanno bene e si chiedono: “Cosa avrei potuto fare di diverso in quella situazione?” o “Cosa posso fare ora per farmi perdonare”. Anziché aspettare che sia l’altro a tendere la mano o a cambiare il suo comportamento, i partner più resilienti sono proattivi quando si tratta di rimettersi in carreggiata. Imboccare la strada giusta è più importante che avere ragione” – Michelle Weiner-Davis, psicologa e autrice di Divorce Busting.
2. Riescono a scovare l’ironia anche nelle situazioni difficili.
“Le pressioni quotidiane e le responsabilità legate ai soldi, all’educazione dei figli e al lavoro spesso generano conflitti e tensione. Segno caratteristico di un matrimonio resiliente è l’inclinazione a ridere o a ricorrere all’umorismo per fermare le comunicazioni infruttuose. Una coppia con cui ho lavorato si è resa conto, ad esempio, che quando i litigi tendevano a peggiorare, spesso era d’aiuto che uno dei due fosse disposto a spezzare la tensione con un semplice sorriso, allargando le braccia ed esclamando: “Lasciamo perdere e abbracciamoci” – Elisabeth LaMotte, psicologa e fondatrice del DC Counseling & Psychotherapy Center.
3.Chiedono aiuto quando ne hanno bisogno.
“Tutti i rapporti attraversano momenti complicati, e a volte non riusciamo a farcela da soli. Ci vuole coraggio per chiedere aiuto, soprattutto per gli uomini. Ma, spesso, è proprio la volontà di ricevere la guida e il supporto di un professionista esperto a distinguere le relazioni che ce la fanno da quelle che mollano” – Kurt Smith, analista specializzato in counseling per uomini.
4.Non hanno paura di essere vulnerabili.
“Le coppie resilienti condividono le proprie emozioni senza aver paura di esprimere vulnerabilità. Si confidano paure e speranze, e rispondono con compassione alle rivelazioni dell’altro. Soprattutto quando sono sotto stress, le coppie devono parlare apertamente e fare affidamento sull’altro” – Samantha Rodman, psicologa e dating coach.
5.Non si aspettano che il partner legga nella loro mente.
“Le coppie resilienti usano le parole, non la chiaroveggenza. Pongono quella domanda in più che possa chiarire ciò che il partner sta dicendo, anziché fare supposizioni. Spesso, litigi e sentimenti feriti sono il risultato di incomprensioni e fraintendimenti delle parole altrui, e frenare un attimo la propria reazione per dire semplicemente “Scusa, non credo di riuscire a capire, puoi essere più chiaro su questo punto?” può aiutarvi ad evitare sentimenti negativi e inutili diverbi” – Ryan Howes, psicologo.
6.S’impegnano a risolvere i problemi, non ad ignorarli.
La mia guida preferita è il pensiero “Tu non sei il problema, io non sono il problema. Il problema è il problema e insieme possiamo risolverlo”. Ecco l’esempio di una coppia con cui ho lavorato: dopo dieci, spiacevoli minuti passati ad incolparsi per aver causato un lieve incidente stradale ed aver ricevuto una sanzione, entrambi i partner hanno fatto un passo indietro e ammesso di aver contribuito in ugual misura all’accaduto, concentrandosi poi sul problema più grande: che spesso non prestano attenzione a ciò che succede intorno a loro perché entrambi sono multitasking” – Pepper Schwartz, professoressa di sociologia e sessuologa.
7. Sono animati dal desiderio autentico di andare avanti.
“Le avversità possono portare a galla il peggio del partner. Alcune prove difficili, come un tradimento, possono far sì che una coppia resti bloccata nel dolore, impedendo alla relazione di andare avanti. Ad esempio, ci sono persone che tengono una lista mentale di tutte le volte che sono state ferite dal partner. Poi, quando messe a dura prova, non si limitano a snocciolare solo i motivi del dolore più recente, ma accumulano tutti i torti del passato. Le coppie resilienti sono capaci di concentrare le proprie energie sui modi per portare avanti la relazione, anziché guardarsi indietro” – Kurt Smith
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TRATTO DAL WEB
cara francesca, ho 46 anni e leggendoti sono ritornata nel mio passato.. Ho vissuto una grande storia d’Amore ( ero giovane e pensavo che lo fosse) ma non ero felice , eppure ero convinta di dover lottare per questa storia… E’ nato mio figlio e ciò mi ha ‘aperto’ gli occhi… Mi sono chiesta più volte se era veramente AMORE, mi sono chiesta più volte se era questo quello di cui avevo bisogno.. La risposta logica era sempre NO !! nell’unica vita che abbiamo dobbiamo cercare di vivere bene e felici e non abbiamo bisogno di soffrire inutilmente… Ho lasciato questo ragazzo, padre di mio figlio, con l’unica consapevolezza che MERITAVO DI MEGLIO… Dopo qualche tempo ho trovato un ragazzo speciale, un ragazzo che sa già di quel che ho bisogno prima di dirlo e che mi ama per come sono io.. Per ognuno di noi esiste la persona ‘giusta’ ed è certo che sia così… Non perdere altro tempo con questa persona e vedrai che al tuo fianco verrà una persona con cui avere molta gioia e felicità…..
Vivo una relazione del tipo “Non resiliente” da 6 anni e io ne ho appena 23. Ho fatto di tutto per farla funzionare. E quando dico di tutto, è proprio così. Lui sembra comunque non capirlo, vuole andare avanti lo stesso, poi non lo sa più e vuole silenzio, poi ritorna, distruggendomi ogni volta. Distruggendo la mia stabilità emotiva, la mia autostima, la mia fiducia in un amore incondizionato. Voglio mettere un punto, non riesco più a ricominciare ora. Ora che lui si è accorto di ciò vuole tornare indietro. Non so come farglielo capire che andando avanti così non funzioniamo. Lui non è poi il tipo che si pone delle domande e né tantomeno capisce il mio malessere. Aiutatemi.