10 caratteristiche delle persone che soffrono di complesso di inferiorità

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Dottoressa in psicologia, esperta e ricercatrice in psicoanalisi. Scrittrice e fondatore di Psicoadvisor

complesso inferiorità

Il mezzo più efficace per superare un radicato senso di inferiorità è rendersi conto che la percezione negativa che abbiamo di noi stessi è solo un idea che deriva dalla ferite della nostra storia personale e non rappresenta la verità ultima sui noi stessi.
Sentirsi insignificanti, stupidi o incapaci non equivale a esserlo veramente e non equivale neppure al modo in cui gli altri ci vedono.

Chi soffre di senso di inferiorità guarda con implacabile severità i propri difetti, cosi bastano un paio di chili in più per sentirsi grassi, un naso importante per sentirsi brutti, una bocciatura ad un esame per sentirsi dei falliti nella vita.

Nelle persone che soffrono di complesso di inferiorità, in genere, si riscontrano due atteggiamenti opposti: l’atteggiamento di chi da sempre la colpa a se stesso per ogni errore o situazione e l’atteggiamento di chi da sempre la colpa agli altri. Entrambi non favoriscono l’autostima. In ogni caso vi sono delle caratteristiche ben precise che le accomunano

10 caratteristiche delle persone che soffrono di complesso di inferiorità

Sono invidiosi

Concentrarsi su quello che gli altri fanno meglio di noi o hanno più di noi è una trappola  molto subdola perché porta a focalizzarci su quello che non facciamo o non possediamo perdendo di vista i tanti doni che sono già presenti nella nostra vita. Ed è proprio in quel momento che nasce l’invidia e scatta la competizione. Se proprio vuoi scegliere di paragonarti a qualcuno, paragonati a te stesso e cerca di essere migliore della persona che eri ieri!

Il confronto produce l’inferiorità e la superiorità. Quando non facciamo confronti, ogni inferiorità e superiorità scompaiono. E così siamo liberi e possiamo semplicemente esistere.

Prendono le cose sul personale

Quando dai troppa importanza a ciò che pensano gli altri e vivi ogni opinione come un attacco personale contro di te, crei un muro di protezione intorno a te e stai sempre sulla difensiva.
Il fatto è che ciò che le persone pensano di te (nel bene o nel male) è un problema loro, non tuo.
È molto più salutare lasciare che le persone pensino quello che vogliono e ascoltare la voce del cuore e fidarsi del proprio intuito.

Non sanno perdonare

Una delle lezioni più difficili da imparare nella vita è quella sul perdono. Che si tratti di persone, sentimenti o situazioni che ci hanno fatto del male e continuano a farci soffrire, lasciare andare è la cosa migliore da fare.
Il perdono è un dono che facciamo prima di tutto a noi stessi. Non significa fare finta che non sia successo niente o condonare. Vuol dire non permettere che certe situazioni ci facciano ancora del male e ci blocchino nel passato. È solo così che possiamo fare spazio per il nuovo. Ci vuole tanto coraggio e determinazione per lasciare andare certi pensieri tossici, ma ogni sforzo sarà ripagato, è una certezza.

Hanno pensieri negativi

Ti piacerebbe essere circondata/o da persone che continuano a lamentarsi e a pensare che tutto andrà male? Non è che quella persona ogni tanto sei tu?
Chi continua a lamentarsi si rifiuta ostinatamente di vedere il lato bello degli eventi e delle situazioni, ma facendo così attrae solo più negatività! Pensaci quando stai per lamentarti di qualcosa…

Non sono  in grado di gestire le proprie emozioni

Stare vicino a persone non in grado di gestire le proprie emozioni è difficile: chi perde le staffe per dover fare la fila in posta, chi urla al volante, chi scoppia in lacrime per un problema risolvibile.
Tutti comportamenti che mettono in difficoltà chi li prova e chi ci sta accanto. È necessario andare alla radice per capire le cause di certe reazioni, ma per iniziare si può ricorrere alla respirazione consapevole. Se ti trovi in una di queste situazioni, fai tre respiri profondi. Ti aiuteranno a reagire con più lucidità.

Giudicano

Per stabilire delle relazioni sane, è necessario lasciar andare il giudizio. A chi piace essere giudicato o criticato? I nostri giudizi ci allontanano dalle persone impedendoci di conoscerle veramente, di vederle al di là del bagaglio che si portano dietro. I giudizi sono come dei fili invisibili.

Possono essere così automatici che non riusciamo nemmeno a renderci conto di averli e di quanto stiano limitando la nostra visione del mondo e rovinando le nostre relazioni. Quando una persona ti sta giudicando e ti sta facendo soffrire, è perché sta soffrendo lei stessa. Quelle persone non hanno bisogno né di essere punite né di essere ridicolizzate, ti stanno chiedendo aiuto.

Hanno bisogno di costante approvazione

Chi va alla costante ricerca di approvazione esterna è una persona che consuma e fa consumare molte energie. Ciò che conta non è come si appare agli occhi della gente, ma il nostro cammino di crescita e evoluzione e come aiutiamo e ispiriamo gli altri a migliorarsi.

Sono perfezionisti

Molte volte facciamo confusione tra perfezionismo ed eccellenza. Il perfezionismo ci blocca perchè non lo ragggiungeremo mai, non esiste! L’eccellenza è la meta da raggiungere. Quando tendiamo al perfezionismo ci sentiamo male se non riusciamo a raggiungere il nostro standard e poi colpevolizziamo noi stessi o gli altri.

Tendere all’eccellenza significa invece cercare di dare il meglio di noi perché vogliamo farlo, non perché dobbiamo essere perfetti. Eccellenza significa cercare di essere meglio, di fare meglio, un viaggio che dura tutta la vita.

Si nascondono

Vorresti avere a che fare con una persona che scappa da se stessa e cerca di nascondere chi è veramente? Non credo proprio. Se ti ritrovi in questo comportamento, chiediti da chi o da cosa stai scappando.Se ti senti un pesce fuor d’acqua, cerca un altro fiume! Non negare la tua identità.

Insomma per acquisire una maggiore autostima, dobbiamo acquisire le seguenti quattro caratteristiche:
L’apprezzamento di sé
L’accettazione di limiti, errori. ..
L’affetto sincero per se stessi
L’attenzione ai propri bisogni.

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4 commenti su “10 caratteristiche delle persone che soffrono di complesso di inferiorità”

  1. È dal giudizio degli altri, e dall idea che si fanno di noi stessi, che nascono le malelingue le maldicenze, e il pregiudizio sul nostro conto. Tutte queste caratteristiche concorreranno a stilare il voto che gli altri riserveranno in fase di giudizio sulla nostra persona, nella vita di tutti i giorni, e in campo lavorativo. E quel giudizio e quel voto saranno tutto ciò che mostrano di noi agli occhi degli altri. E ci renderà più o meno credibili, Affidabili, carismatici. È l’ etichetta affibiata, difficilmente potrà cadere.

  2. Come si spiegano le persone che stanno in fila per ore davanti ai negozi di elettronica per acquistare l’ultimo modello di telefonino..passione o patologia?

  3. Ottimo articolo spiegato molto bene,ci sono idee troppo personali che si possono chiarire dialogando grazie

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