Il trauma psicologico si presenta come conseguenza di un evento (o una serie di eventi) che genera stress di gravità estrema e minaccia all’integrità del sé.
Come superare un trauma? Il lavoro consiste in una forte ristrutturazione cognitiva. Potrebbe essere richiesta la modifica di alcuni comportamenti; lo specialista potrà avvalersi di tecniche di rilassamento, ipnosi, meditazione, emdr, altri strumenti terapeutici e talvolta ricorrere anche all’uso di farmaci.
In ambito clinico, quando un paziente si sente etichettare una delle sue “esperienze critiche” con la parola “trauma” sembra perplesso. Questo perché la parola “trauma” è generalmente associata a eventi eclatanti come incidenti, violenze e lutti. Il trauma psicologico può riguardare realtà che non sono state percepite dalla vittima come traumatiche ma che innescano il medesimo quadro sintomatico.
Molte persone pensano che poiché l’evento appartiene al passato, ormai anche gli effetti sono passati. Questa credenza è purtroppo molto lontana dalla realtà, soprattutto quando si parla di traumi infantili. Quando un trauma non è vissuto come tale richiede ancora più tempo per essere superato. Per superare un trauma è necessario un lungo processo di elaborazione.
Trauma psicologico e disturbo post traumatica da stress (PTSD)
Traumi psicologici tipici sono l’abuso, la violenza sessuale, la violenza domestica, il lutto, il bullismo, la violenza verbale, la violenza fisica, abusi psicologici o fisici o anche la sola minaccia di violenza, gli incidenti, una diagnosi terminale e qualsiasi tipo di violazione che minaccia la perdita di sicurezza personale (furti, raggiri…).
Stando all’autore Masud Khan, psicoanalista inglese, ci sono dei “traumi cumulativi” come le relazioni dolorose nell’infanzia, la negligenza emotiva, relazioni d’abuso emotivo con i genitori, malattie più o meno invalidanti dei genitori o proprie, emarginazione, lutti precoci… Il trauma psicologico cumulativo pone le sue origini nel periodo di sviluppo (durante l’infanzia), pertanto si può accomunare al trauma infantile.
Stando alle statistiche, non tutti gli eventi traumatici possono condurre ai sintomi tipici del trauma. Il National Center for Post-Traumatic Stress Disorder statunitense stima che i sintomi del disturbo post traumatico da stress sono prevalenti in quei traumi relativi ad abusi sessuali o violenza diretta.
Trauma infantile: non solo disturbo Post Traumatico da Stress
Come premesso, il pattern specifico che accomuna molti pazienti che hanno avuto una storia di sviluppo traumatico (includendo sentimenti di vuoto e di disperazione, ostilità e derealizzazione, perdita di coerenza nella rappresentazione di sé, intolleranza, problemi di disregolazione emotiva, tendenza all’autolesionismo o scarsa protezione personale e una forte dipendenza che, paradossalmente, coesiste con un attaccamento evitante), prende il nome di “Disturbo post-traumatico da stress“. Il quadro diventa molto più complesso quando si parla di traumi infantili. Il trauma infantile ha severe conseguenze sul funzionamento dei modelli interiori dell’adulto fino a compromettere la strutturazione di un sé sano e ben integrato.
Capire come superare un trauma diventa ancora più difficile quando il trauma è stato vissuto durante l’infanzia.
Un’infanzia compromessa da esperienze traumatiche (spesso anche prolungate nel tempo, fino a coprire buona parte dello sviluppo) può condurre a diagnosi di varia natura. Le principali diagnosi associate sono “disturbo dissociativo” e “disturbo borderline di personalità” ma possono essere presenti comorbilità con altri disturbi clinici del DSM-V. Per questo motivo, chiedersi come superare un trauma infantile potrebbe equivalere a chiedersi come “ri-strutturare un sé”, un compito difficile da assolvere da soli.
Come superare un trauma
Superare un trauma infantile da soli è molto difficile. Il trauma dovrebbe essere affrontato con un professionista che, in base alla sua formazione e alla sua esperienza, potrà usare con il paziente gli “strumenti” migliori. Questi possono comprendere anche dei compiti terapeutici, per gestire l’ansia legata al trauma psicologico, blocchi emotivi, resistenze e altri sintomi. Quando i feedback ottenuti in seduta non bastano, i “compiti terapeutici” sono un ottimo modo per continuare la terapia fuori dallo studio.
Non è facile spiegare come superare un trauma perché ogni esperienza è a sé. Ecco perché consiglio di intraprendere un percorso con un professionista. Il processo di guarigione è piuttosto complicato perché i sopravvissuti al trauma tendono a NON identificarsi come vittime. Spesso chi vive un trauma, per non dover affrontare il dolore dell’elaborazione, tende a ignorare, minimizzare, negare, distorcere, dimenticare e sottovalutare l’esperienza traumatica vissuta.
Sintomi del trauma psicologico
Chi ha vissuto un trauma generalmente si ritrova alle prese con sintomi come:
- dissociazione
- deficit dell’attenzione
- sentimenti di vuoto
- bassa autostima
- ansie e paure
- alessitimia
- problemi di fiducia
- bassa soglia dello stress
- blocchi emotivi
- depressione
- evitamenti
- attacchi di panico
- rabbia cronica
- scatti d’ira
- incubi
- disturbi del sonno
- desensibilizzazione emotiva
Con un quadro sintomatico così complesso, è chiaro che anche un’intera enciclopedia che andrebbe a spiegarti come superare un trauma non potrebbe fornirti il supporto psicologico adeguato allo scopo.
Per superare un trauma è necessario infrangere diverse barriere che ostacolano l’elaborazione dell’accaduto. Più che spiegarti come superare un trauma posso darti qualche indizio su come iniziare a eliminare le prime barriere che ti separano dall’elaborazione, rimandando in sede psicoterapeutica il gravoso compito di superare il trauma.
Collocazione spazio-temporale dei fatti
Chi ha vissuto un’esperienza traumatica, in genere, fa fatica a ricostruire i fatti e soprattutto a collocarli nel tempo.
Le date dell’accaduto o degli accaduti, sono la prima informazione che svanisce e diventa poco nitida nella memoria. In terapia, per superare il trauma, lo psicoterapeuta ti chiederà di “riviverlo”. Questo serve per l’elaborazione dell’accaduto.
Probabilmente avrai difficoltà a riportare a galla l’accaduto e questo sforzo ti causerà un aumento dei sintomi legati al trauma. I sintomi possono includere una miriade di sensazioni negative, rabbia, risentimento, ansia, paura, depressione o comportamenti disfunzionali.
Alle vittime di un trauma psicologico spesso viene diagnosticato il Disturbo Post Traumatico da Stess (PTSD) anche se l’evento traumatico è stato vissuto molti anni addietro. Ecco perché pensare che “se il trauma è passato, anche i suoi effetti sono passati” è qualcosa di estremamente sbagliato!
Tentare di ricostruire mentalmente il trauma può innescare flashback, ansia (soprattutto paure notturne) e altri sintomi inevitabili (molto frequenti sono i pensieri ossessivi o il rimuginare sugli eventi).
Nonostante gli “effetti collaterali” è importante dedicare del tempo all’esplorazione dei dettagli storici. Se questo primo passo è compiuto in ambito psicoterapeutico, il professionista potrà aiutarti e rendere le tue capacità di coping più efficaci. Il professionista ti aiuterà a far fronte al carico di emozioni e ai pensieri che possono essere innescati dal “rivivere” l’esperienza in terapia.
Prima di arrivare a questo, è necessario che si instauri in un rapporto di fiducia con il professionista. Se il tuo professionista non ti ispira la giusta fiducia, non esitare a dirglielo o a ipotizzare insieme un cambio di rotta! Questo potrebbe anche significare cambiare professionista.
Smettere di vedere il cambiamento come impossibile
Il cambiamento spaventa per questo è necessario avere buone motivazioni per cambiare. In ambito clinico, infatti, spesso arrivano persone che hanno deciso di cambiare un comportamento per far durare una relazione d’amore oppure perché alcuni sintomi (ansia, pensieri ossessivi, insonnia…) sono diventati insostenibili. In pratica la necessità di cambiamento non nasce semplicemente per “migliorare la qualità della vita” ma per rendere la vita… vivibile.
Senza cambiamento il paziente affonda negli schemi che già conosce, dove sta male ma anche dove si sente più a suo agio. Il cambiamento può essere visto come difficile ma credimi, è più difficile ristagnare nel proprio vissuto. Un trauma psicologico può influenzare tutte le sfere della vita, dalla capacità di fidarsi alla possibilità di sperimentare vissuti affettivi stabili e significativamente positivi.
Per essere motivato al cambiamento prova a focalizzarti sui vantaggi che gli effetti avranno sulla tua vita. Uno psicoterapeuta potrà aiutarti ad allargare, man mano, la tua zona di comfort.
Smettere di cercare supporto emotivo dove non c’è
Chi ha subito un abuso psicologico o abuso fisico, potrebbe ritrovarsi bloccato e rivivere sempre scenari in cui è vittima di un abuso.
Dagli amici prevaricatori ai genitori invadenti, passando per partner violenti (verbalmente aggressivi o addirittura fisicamente abusanti). Guardati intorno, cerca di fare luce sui tuoi legami. Le relazioni che intrecci possono essere la conseguenza del trauma psicologico che hai vissuto.
Determinati traumi psicologici spingono ad allacciare rapporti emotivi con persone che non sono in grado di dare supporto o amore! In questo contesto, il tuo obiettivo dovrebbe essere quello di ricercare supporto nei posti giusti e nelle persone giuste.
Riconoscersi il ruolo di vittima e convalidare le emozioni vissute
Il primo passo per superare un trauma consiste nel riconoscersi il ruolo di vittima, nel validare le emozioni vissute e nell’elaborare l’accaduto. Lo step successivo è regalarsi la giusta dose di compassione.
Come premesso, chi ha vissuto un trauma tende a minimizzarne gli effetti oltre che a distorcere l’accaduto. La situazione diventa ancora più difficile se il trauma in questione ti è stato causato da persone amate (in genere genitori o parenti). Perché ammettere di aver subito un trauma significherebbe anche assegnare la responsabilità dell’accaduto a una persona cara. Se hai subito un danno (fisico o emotivo che sia) devi riconoscerlo a te stesso così come riconoscere le responsabilità di chi ti ha fatto del male o di chi avrebbe dovuto proteggerti.
Spesso la vittima finisce per sentirsi sbagliata o inadeguata, questo perché non ha mai validato il torto subito, non ha mai messo a fuoco l’ingiustizia sofferta.
Gestione della rabbia e frustrazione
Dopo aver messo a fuoco l’esperienza, possono insorgere sentimenti di rabbia e frustrazione. Come premesso, tentare di superare un trauma in psicoterapia migliorerà le tue capacità di coping e riuscirai ai convivere con le emozioni portate a galla dal tuo vissuto traumatico.
Smettere di credere che la terapia sia inutile
E’ una credenza molto diffusa e lo è ancora di più tra chi ha subito un trauma psicologico. Il motivo? Chi ha subito un trauma, soprattutto se in tenera età, ha imparato che non ci si può fidare di nessuno… figuriamoci di uno sconosciuto. Chi ha subito un trauma infantile ha imparato presto a dover contare solo sulle proprie forze. Per questo sarà molto reticente a credere nelle possibilità di una svolta mediante la psicoterapia.
Eppure la psicoterapia è un’opportunità che non dovresti negarti, a prescindere dalle tue credenze o dal tuo status economico. Se sei scettico, chiedi al tuo terapeuta di aiutarti a monitorare attivamente i tuoi progressi (o l’eventuale mancanza di progressi!). Questo piano può aiutare sia te che il professionista che ti segue. Puoi chiedere al tuo psicoterapeuta di fornirti un rapporto mensile sulla tua crescita o sulla tua lotta.
La terapia sarà indubbiamente tortuosa. Il cammino per l’esplorazione del trauma, l’accettazione e la crescita, richiede impegno e pazienza. Puoi chiedere al tuo psicoterapeuta di concordare un numero adeguato di incontri così da investire al meglio le tue energie.
Ma la psicoterapia è costosa…!
La psicoterapia, per superare un trauma, non è un lusso che possono concedersi in pochi. E’ vero, qualsiasi prestazione sanitaria ha dei costi elevati. Per fare una risonanza magnetica, nel privato, bisogna pagare circa 200 euro, le cure odontoiatriche hanno il loro costo… così come qualsiasi professionista, anche lo psicoterapeuta si fa pagare per le sue prestazioni.
E chi non può permettersela? Il sistema sanitario nazionale (SSN) mette a disposizione la possibilità di accedere a percorsi psicoterapeutici pagando il ticket. Il ticket ha un costo di circa 54 euro e consente l’accesso a 4 sedute. Non è necessario recarsi all’ASL, basta cercare le strutture o i professionisti convenzionati SSN della propria città.
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Buongiorno! Va bene, riguardo ai traumi credo sia una domanda inutile. Per il professionista che ha fede l’aiuto di Dio conta, anzi è la prima cosa su cui fa affidamento. Per un ateo ciò che conta è il proprio sapere e le proprie forze. D’altronde tutto ciò che esiste è voluto da Dio, compreso la psicologia e i psicologi, per dare un seguito alla sua volontà, per aiutare chi ne ha bisogno. Lui ha voluto che esistessero gli psicologi e, alcuni di essi, lo estromettono dalla propria vita e da quella degli altri. Però anche questo ha voluto affinché ci fosse una netta distinzioni tra psicologi credenti e psicologi atei. In definitiva, Dio che può tutto, ha avuto piacere di avvalersi degli psicologi, tanti di essi, che sono polvere e cenere come tutti gli esseri umani, solo con un sapere superiore su questa branchia e che non possono niente con le proprie forze, hanno deciso che Dio non è utile alla propria vita e alla propria attività, quindi estromesso. La coscienza, se ascoltata, ci guida nella scelta.
Buongiorno Bruno,
per chi ha fede, vivere la propria spiritualità attraverso la preghiera può essere certamente d’aiuto. Ricordo che la fede in Dio è alla base della preghiera, forzare alla preghiera chi non ha fede sarebbe solo controproducente. La fiducia gioca un ruolo importante.
Buonasera! Per superare questi traumi ci si avvale solo di un esperto/a? L’aiuto di Dio, richiesto con la preghiera, può agevolare la guarigione durante le fasi della terapia stessa? Grazie