Una “Pausa forzata” per reinventare se stessi

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Dott.ssa in biologia e psicologia. Esperta in genetica del comportamento e neurobiologia. Scrittrice e founder di Psicoadvisor

Sfortunatamente molte, troppe, persone al giorno d’oggi sono infelici… e non è certo colpa del coronavirus. La quarantena ha solo “paralizzato” le nostre vite ma già da prima, molte persone erano stanche di come si sentivano e insoddisfatte della vita che stavano vivendo.

L’insoddisfazione nasce dall’incapacità di apportare dei cambiamenti significativi alla propria vita. Nei nostri articoli abbiamo spesso parlato della zona di comfort: anche se siamo tutti in casa, la situazione che stiamo vivendo ci ha costretti a uscire dalla nostra “comfort zonestravolgendo completamente le nostre routine! Quale occasione migliore per fermarsi a riflettere su se stessi e tentare di portare avanti quei cambiamenti tanto agognati?

Molte persone, prima della quarantena (e molti nonostante la quarantena) conducevano le loro vite con il pilota automatico. Vivevano sempre lo stesso giorno, ripetendo gli stessi copioni (errori inclusi) ancora e ancora, giorno dopo giorno.

Per chi ambisce a “qualcosa di più” ripetere uno scenario insoddisfacente è insopportabile. Spesso ci si auto-condanna pensando di non essere “abbastanza capaci per…”, altre volte, invece, si condannano le circostanze esterne (persone, eventi, società…).

La situazione paradossale appena descritta (sono insoddisfatto, voglio cambiare ma ripeto gli stessi copioni) si verifica perché abbiamo la tendenza a vivere il presente attraverso le lenti del passato. Questa affermazione non è affatto banale: l’apprendimento precoce segna il modo in cui ci sentiamo, il modo in cui reagiamo agli eventi e anche le aspettative che abbiamo nei confronti del mondo. Per approfondire questo tema, ti consiglio di leggere l’articolo dedicato ai modelli operativi interni di Bowlby.

Questa tendenza ti fa comprendere i motivi per i quali non riesci a ottenere i cambiamenti desiderati: tutto quello che credi di te torna e tornerà sempre da te! Se hai “appreso” che sei un buono a nulla, difficilmente riuscirai a portare a termini obiettivi per te significativi. Sappi che tutto ciò che pensi di te e del mondo, lo hai imparato con le esperienze passate. Sono le stesse esperienze passate che hanno direzionato le tue ambizioni e ancora direzionano il tuo modo di agire nel mondo.

Un errore molto comune è tentare di essere felici con la condizionale, cioè ponendo alcune determinate condizioni alla propria felicità.

“Se solo riuscissi a…. allora potrei….”. Frasi del genere ci accompagnano ogni giorno e ci conducono su terreni sempre meno praticabili fino a rendere la nostra vita un campo minato.

Una frase come questa potrebbe essere “genuina” se nel frattempo si conduce una vita piena e soddisfacente. In problema si verifica quando quella frase introduce l’unica via che conduce all’appagamento e alla felicità. Insomma, molti hanno un sogno nel cassetto e nel frattempo si muovono con soddisfazione nella vita… altre persone, invece, formulano “frasi magiche” che probabilmente peggiorano la qualità della vita.

Per cambiare davvero te stesso e la tua vita, dovrai rivedere i programmi che altre persone hanno scritto per te durante la tua infanzia e che tu hai inavvertitamente consolidato per tutta la vita.

Per cambiare davvero, dovrai essere disposto a deludere le aspettative degli altri e soprattutto ad accettare delle verità molto dolorose. Per andare avanti percorrendo davvero la tua strada, dovrai guardarti indietro e fare un’attenta analisi introspettiva. A partire da questa forte consapevolezza potrai creare te stesso.

“La vita non è trovarti. La vita è creare sé stessi.”
George Bernard Shaw

L’idea di “creare se stessi” non è qualcosa di magico o di folle. Significa trovare dei punti saldi e ripartire da questi per costruirsi una vita significativa e pienamente appagante.

Per abbracciare il cambiamento ci vogliono “solo” due ingredienti: accettazione e consapevolezza. L’accettazione è un qualcosa che viene troppo spesso sottovalutato o non compreso.

Accettare non significa tollerare una situazione difficile, bensì significa raggiungere la giusta emancipazione emotiva, una sorta di “libertà” che ti svincola da zavorre e sofferenze inutili. Il tema dell’accettazione è molto importante in psicoterapia perché in questo contesto ci si prepara ad affrontare grandi cambiamenti interiori… ti consiglio di approfondire tale tematica leggendo l’articolo “accettazione, un tema importante in psicoterapia“.

L’accettazione e la conoscenza (di sé e dei propri meccanismi interiori), garantiscono il potere. Il potere di poter condurre una vita significativa e sana, il potere di:

  • Confrontarsi senza competere
  • Valutare senza giudicare
  • Desiderare senza bramare
  • Concentrare le proprie energie verso obiettivi coerenti
  • Stringere legami appaganti
  • Delineare confini sani
  • Muoversi nel mondo seguendo desideri e bisogni autentici
  • Integrare parti di sé incoerenti (spesso ci percepiamo in modi molto diversi, quasi in discordanza)
  • Avere un buon esame di realtà
  • Riuscire a valutare le proprie risorse

Troppo spesso ciò che abbiamo appreso (fin dalla nostra infanzia) ci impedisce di coltivare uno stato di serenità interiore e una propensione positiva alla vita.

Approfitta di questa pausa per rivalutare come vanno le cose nella tua vita e quali sono le credenze soggiacenti che guidano il tuo percorso di crescita (o di stagnazione!).

Sfortunatamente, è davvero raro che le persone si ritaglino del tempo da dedicare alla propria crescita interiore. Il ruolo della psiche (e delle aspettative) è troppo spesso sottovalutato, così molte persone si ritrovano a vagare nella vita senza mai acquisire la consapevolezza di ciò che si è vissuto (e che stanno vivendo).

La consapevolezza è il vero potere. Durante la tua giornata, quante scelte consapevoli fai? In genere rispondi istintivamente a ciò che ti viene detto o ti soffermi a “sentire” davvero le parole del tuo interlocutore? Come valuti le tue amicizie? Le hai scelte tu o ti sono capitate? Sei soddisfatto dei tuoi rapporti interpersonali? Cosa cambieresti? Cosa ti impedisce di cambiare? 

Approfittiamo di questa “pausa forzata” per scavare a fondo nelle proprie emozioni. 

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