“Vi svegliate e aprite lentamente gli occhi, come se vi costasse uno sforzo sovrumano realizzare questo piccolo atto. Una volta ripreso coscienza di chi siete, la prima cosa che ricordate è come avete dormito male la notte. Immediatamente vi vengono in mente tutte le preoccupazioni che non vi hanno fatto chiudere occhio e vi convincete che la giornata che avete davanti non sarà molto meglio. Vi chiedi perché dovreste alzarvi e affrontare un nuovo giorno. Allora emettete un sospiro, quel sospiro che conosciamo tutti e che, a forza di sentirlo, abbiamo imparato inesorabilmente ad associarlo con la tristezza e la disperazione.”
Sindrome dell’abbandono: le fragilità nell’infanzia e ripercussioni in età adulta
Durante la crescita il bambino subisce un processo intrusivo transizionale: passaggio dalla dipendenza biologica a quella affettiva. In questo senso il bambino …