La sindrome di Clérambault prevede un quadro sintomatico che si esplica nell’essere fermamente convinti che il proprio amore sia ricambiato dall’altro che invece spesso non sa neanche dell’altrui esistenza. Nei casi più gravi questi soggetti rivolgono il loro amore nei confronti di personaggi famosi. Possiamo ritrovare un esempio eclatante in Zhanna, nel film “La casa dei matti”, una ragazza schizofrenica perdutamente innamorata del cantante Bryan Adams. Tale disturbo delirante prende il nome da Gaëtan Gatian de Clérambault, uno psichiatra francese che ne ha approfondito le dinamiche.
Le fasi della Sindrome di De Clerambault
La Sindrome di De Clerambault si sviluppa in tre fasi. Una prima fase detta “fase della speranza” in cui, si spera che l’oggetto dei propri desideri finalmente possa dichiarare apertamente il suo sentimento d’amore, si tratta di una fase abbastanza lunga in cui solitamente stalla l’erotomane.
Una seconda fase detta “fase della delusione“: il malato dopo aver realizzato di non essere corrisposto inizia a provare sentimenti negativi fino addirittura a cadere in depressione, con episodi alle volte aggressivi nei confronti di sé stessi e degli altri, in altri casi può rimuovere quanto accaduto nel caso dovesse riuscire ad uscirne. Un’ultima fase chiamata “fase del rancore“, rarissima, in cui l’impetuosità si rivolge verso l’essere desiderato e può arrivare sino all’omicidio.
Le cause
Ma scaviamo a fondo sulle cause di questa malattia: sono soggetti che hanno vissuto durante l’infanzia un senso totalizzante di rifiuto da parte delle figure di riferimento, in cui si è subito passivamente un senso di abbandono mai elaborato in forma sana.
Cosa scatta nella mente di un erotomane? Il desiderio di essere amati è così forte da tramutarsi in una forma delirante, la mancanza d’amore nella loro vita è così perturbante da condurre alla credenza che un personaggio famoso possa comunicare, tramite messaggi subliminali, il suo amore.
L’amore che hanno dentro lo dirigono verso un essere che è difficile da toccare e vivere (l’amore impossibile da raggiungere), poiché si tratta di soggetti che non sanno amare, non sono stati mai amati e non sanno come dimostrare i loro sentimenti positivi.
L’oggetto d’amore
La scelta della persona da amare non è ovviamente casuale, perché David Bowie e non Berlusconi? La scelta non è affidata al fato, ma è frutto di tutta una serie di desideri repressi e mai esauditi che vengono investiti su un unico e solo soggetto. È il principe azzurro che non abbiamo mai incontrato, l’uomo ideale che abbiamo sempre sognato, bello, alto occhi azzurri, famoso, ricco, potente. È la donna che non possiamo avere, prorompente, intelligente, professionista, ricca, indipendente, bella, affascinante. Una serie di caratteristiche che nel mondo reale è difficile trovare tutte insieme, tanto meno nel mondo dello spettacolo o della politica, non sono esseri divini, ma mostrano spesso al pubblico la parte migliore di sé, così da idealizzare una persona che nei fatti non c’è.
L’amore non corrisposto: un’esperienza comune
Senza andare nel patologico, ad ognuno di noi è capitato di avere un amore non corrisposto e di riporre tutte le nostre speranze in qualcuno che palesemente ci rifiutava. È capitato a molti di noi di avere quell’amico che ci sbatteva in faccia la realtà facendoci notare che l’oggetto dei nostri desideri non ci guardava neanche, consigliandoci schiettamente di cambiare strada, mentre noi ostinati e ignorando ogni sorta di consiglio, siamo andati avanti come dei muli, fino a schiantarci inevitabilmente contro il muro.
Questo accade perché intimamente ci sentiamo onnipotenti, crediamo che con il nostro fascino riusciremo sicuramente a far cascare ai nostri piedi il nostro amato, ricoprendo sulle nostre capacità un valore che nei fatti non c’è, dimenticandoci spesso che non è il nostro charme a colpire.
L’amore è un innesto di un ventaglio di sensazioni, aspettative, chimica, possiamo essere i più fascinosi del pianeta, ma se l’altro non ha l’incastro giusto, le nostre armi seduttive non serviranno a molto. Inoltre non neghiamo che anche a noi, nel nostro piccolo, è capitato di provare rabbia nel momento in cui abbiamo realizzato di non essere voluti.
Perché ci capita di investire le nostre risorse masochisticamente nei confronti di qualcuno che non ci vuole?
Anche qui dobbiamo tornare indietro sui nostri passi, molto probabilmente durante la nostra infanzia i nostri genitori hanno dimostrato di non volerci, di non desiderarci, di non essere importanti per loro, per cui abbiamo imparato da grandi che l’amore si dimostra così, ignorando l’altro, pertanto se ci ignora allora ci ama.
Ricordate il detto in amore vince chi fugge? La nostra società ci ha insegnato che più si scappa da una relazione più si è desiderati, più si nasconde il proprio interesse nei confronti del nostro amato, più avremo speranza di essere corteggiati.
È un’idea d’amore distorta seppur spesso funzioni, amare significa darsi, esprimersi in maniera trasparente, privi di barriere e strategie, non è negarsi, rispondere a un messaggio dopo ore, rifiutare gli appuntamenti, essere schivi, dimostrarci disinteressati, l’amore è verità, è essere veri, noi stessi, senza architetture inutili.
Miriam Cassandra, Psicoterapeuta cognitivo-interpersonale
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