“Perché è scomparso il piacere della lentezza? Dove mai sono finiti i perdigiorno di un tempo? Dove sono quegli eroi sfaccendati delle canzoni popolari, quei vagabondi che vanno a zonzo da un mulino all’altro e dormono sotto le stelle? Sono scomparsi insieme ai sentieri tra i campi, insieme ai prati e alle radure, insieme alla natura?” – Milan Kundera
La vita quotidiana è sempre troppo frenetica, 24h spesso non ci bastano per fare tutto ciò che abbiamo da fare (lavoro, vita sociale, sport, affettività, cura del proprio corpo, cura degli ambienti in cui si vive).
Cosa succede quando improvvisamente tutto questo carico di attività pratiche viene meno? Sembra un sogno che si avvera, finalmente possiamo dedicare del tempo a noi stessi, alla nostra famiglia, ai nostri hobby. E invece no!
Nella nostra routine riusciamo a gestire i rapporti affettivi e il nostro ozio, spesso, in maniera efficace, in quanto il tempo a disposizione è sempre abbastanza poco, per cui, seppur con fatica, riusciamo a incastrare i nostri interessi e a trarne benessere.
Quando invece il tempo a disposizione diventa davvero troppo, non sappiamo più come gestire la nostra vita, dobbiamo riprogrammare da zero le nostre giornate e soprattutto rimodellare i rapporti con chi ci sta vicino.
Si vive una vita spesso senza neanche conoscere il proprio partner o la minima parte di quello che è, i suoi difetti, le sue parti intollerabili, ci irritano, ci turbano, ma in fin dei conti, in forma minimale poiché riusciamo a porre l’attenzione subito verso altre attività.
Convivenza h24
La convivenza h24 col partner può arrivare a rivelarsi addirittura un inferno se non sappiamo da dove partire, soprattutto quando si hanno abitudini, modi di pensare, modi di fare differenti.
Bisogna avere pazienza, tanta e quando si litiga bisogna circoscrivere il litigio senza generalizzare e tirare in ballo eventi passati, che nulla c’entrano col problema attuale, così da un semplice litigio diventa subito facile passare a modalità relazionali disfunzionali che portano inevitabilmente alla rottura, una rottura evitabile quando ci si vuol bene.
Quindi rimanere col focus sul problema attuale, non dimenticarsi mai perché abbiamo scelto o per lo meno ipotizzato di passare la vita con quel partner, avere sempre a mente i suoi lati positivi, i motivi per cui ci fa sentire amati, i motivi per cui lo sceglieremmo in mezzo a mille seppur non sia un essere perfetto, ma colmo colmo di difetti.
Ricordarsi che anche noi non siamo esenti dal peccato, nel senso che se è scaturito un conflitto, anche noi ci abbiamo messo del nostro e dal momento che non possiamo avere alcun controllo sull’altro, ma su di noi sì, possiamo essere più forti e porre fine al litigio abbassando i toni o sorridendo o con uno sguardo amorevole che stia a significare: bandiera bianca.
Possiamo riscoprire interessi comuni, per quanto si possa essere diversi, un piccolo interesse in comune è quasi impossibile trovarlo: vedere un film o una serie tv, ascoltare musica, leggere un libro insieme, fare sport in casa, cucinare assieme, fare foto, scrivere, disegnare, dipingere e soprattutto parlarsi con amore, non criticarsi, accusarsi, ma far rifiorire vecchi ricordi, organizzare un ipotetico viaggio quando sarà tutto finito, fare progetti futuri.
Se la tua relazione non è affatto idilliaca, puoi leggere l’articolo: convivenza forzata nelle relazioni disfunzionali
Ciò non significa che dobbiamo essere costretti a stare tutto il tempo col nostro partner, dobbiamo conservare un’area privata e personale per noi stessi, possiamo ritagliare comunque del tempo esclusivo per noi, senza sentirci in colpa, il che non vuol dire che non amiamo l’altro, che preferiamo star soli piuttosto che con lui, bensì che abbiamo bisogno di un attimo di respiro.
Leggiamo un libro in un’altra stanza, contattiamo gli amici, facciamo una videochiamata con i parenti, confidiamoci con l’amico del cuore, studiamo se dobbiamo farlo, organizziamo il lavoro per quando torneremo a lavorare, dedichiamoci alla cura del nostro corpo, rilassiamoci: un bagno caldo, una crema per il corpo e un profumo, non sono questi i piaceri della vita?
Respiriamo e godiamoci (per quanto possibile) questo tempo, perché prima o poi ritorneremo alla nostra sana routine e potremmo rimpiangere questa lentezza forzata.
Intendiamoci, rimpiangere la vita domestica e non di certo il clima di incertezza che ci ritroviamo a vivere!
Note
In Italia c’è chi fa i conti con la malattia, chi lavora in prima linea mettendo a rischio la propria vita (personale medico sanitario) e chi, invece, è costretto ad affrontare la quarantena; questa ultima categoria è, in questo scenario drammatico, la più fortunata. Il presente articolo è stato scritto per le tante coppie che vivono in quarantena e che, nel rispetto di tutte le disposizioni ministeriali, si ritrovano in casa 24/24h.
Miriam Cassandra, Psicoterapeuta cognitivo-interpersonale
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