50mila italiani divorziano ogni anno, per cui è ora di imparare a gestire le relazioni con figli di altre madri, con fratelli di altri padri e così via. La famiglia tradizionale era molto più semplice da gestire: padre, madre e numero variabile di figli che avevan la certezza di avere sempre e per sempre solo due genitori con cui rapportarsi, ed alle volte erano già troppi.
Come affrontare la relazione con un partner con altri figli?
La maternità è una condizione biologica, educativa, affettiva, relazionale, come fare i conti con dei figli che non hai cresciuto tu, che non hanno l’educazione che daresti tu, per cui non provi l’amore viscerale materno tipico di chi ha partorito, ha portato in grembo per 9 mesi il proprio piccolo?
Non è semplice, non è assolutamente facile non esprimere il proprio parere sullo stile educativo del/della proprio/a compagno/a, rimanere inermi a guardare senza poter dire una parola.
Non è semplice accettare di dividere e condividere il proprio partner con delle persone fino a quel giorno a te sconosciute.
Non è facile accettare che il tuo partner ha già fatto una delle esperienze più importanti della vita e non con te, che questa gioia non l’abbia condivisa per la prima volta con te, con te che hai sempre desiderato il principe azzurro o uno che vagamente ci somigliasse.
Vivere con un uomo o una donna con dei figli è molto impegnativo ed alle volte può compromettere la relazione, soprattutto per chi non ha spirito materno o paterno ed ha voglia di vivere la vita con spensieratezza e senza responsabilità.
Molti di noi diventano genitori molto prima di aver smesso di essere bambini. (Mignon McLaughlin)
E se invece fosse un valore aggiunto? Un figlio non è una malattia, un handicap o un baluardo da portare con sé, è una gioia, un’estensione di sé, qualcuno che dipende da te, di cui tu devi prenderti cura e che ti riempie di soddisfazioni e ostacoli da superare.
La relazione con un uomo o una donna con dei figli non tuoi, potrebbe esserti d’aiuto nell’avere un’idea di quello che potrebbe essere un figlio vostro, se potesse essere d’accordo su come educarlo, potrebbe darti una vaga e lontana idea di come potresti essere se fossi madre o padre, ti potrebbe far vivere quelle gioie e quelle soddisfazioni anche se non sono totalmente tue.
È come fosse una prova per te, ti fornisce la possibilità di metterti in discussione su tutte le idee sulla maternità/paternità che ti sei fatto o fatta, è come se ti fai già i muscoli per un’eventuale futuro figlio.
Di certo non è la stessa cosa e nuovamente tutte le tue costruzioni mentali cadranno di nuovo, ripartirai da 0. ma al tuo fianco non avrai una persona inesperta proprio come te, che magari ti senti ancora pienamente e solo figlio/a, avrai qualcuno che potrà accompagnarti in questo percorso, qualcuno che delle cose le sa fare già (cambiare i pannolini, dare il biberon, non allarmarsi per tutto, far addormentare il piccolo). Tutte cose che sì avremmo imparato anche da soli/e, ma che se c’è qualcuno che “sa già fare” è un grosso sollievo.
Quando inizi una relazione con un uomo o con una donna con dei figli, presi dall’innamoramento e minimizzando l’influenza che potrebbe avere nella tua vita, vacci piano, perché magari non è ancora il momento per te, perché potrebbe esser l’uomo dei tuoi sogni, ma non sei pronto/a a una vita in cui dovrai andare al parco o tornare a casa alle 23 anziché alle 4 di notte dopo una serata in discoteca.
Innamorati con lentezza così se ne vale proprio la pena affronterai ogni difficoltà e troverai ogni momento con i suoi figli un incanto in più.
A cura di Miriam Cassandra, Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-interpersonale
Esperta in Psicodiagnostica
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Non ho figli per scelta ed eviterei a priori un uomo con figli, proprio per i motivi sopra descritti da Giampiero.
Non ho bisogno di valutare man mano la situazione, so già che non voglio rotture di scatole derivanti dalla presenza di figli nella vita di un ipotetico partner.
Stava per succedermi, non me la sono sentita ad iniziare una relazione con una persona già con due figli di 13 e 15 anni. Sentivo comunque di venire dopo i suoi figli, anche per vederci doveva sempre sentire prima loro e poi programmare i nostri incontri in base ai loro impegni. Mi sarei ritrovato improvvisamente da solitario a una intera e completa famiglia. Ho mollato…