Crescita personale

La distanza emotiva dei rapporti nell’era digitale

Illustrazione di: JAMIE EDLER

Non conosciamo più la gioia delle cose durevoli, frutto di lavoro. I legami sono stati sostituiti dalle connessioni. Disconnettermi è solo un gioco di click mentre essere amici nella vita reale richiede un impegno costante. (…) L’amore non è un oggetto preconfezionato e pronto per l’uso. È affidato alle nostre cure, ha bisogno di un impegno costante, di essere ricreato , rigenerato ogni giorno.” – Zygmunt Bauman

Quando tutto sembra a portata di mano e facile, trovare il valore dell’impegno e della costruzione dei rapporti sembra un’impresa, quasi un sacrificio che non si è sempre disposti a fare. Se i rapporti vengono visti in una prospettiva utilitaristica, allora diventano un ulteriore “servizio” da utilizzare al bisogno, finché non si consuma.

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Il circolo vizioso della resilienza

Illustrazione: Manny Francisco – www.straitstimes.com

“E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze”. In più, non tutti lo sanno ma… una crisi non sempre è sinonimo di angoscia e può innescare un circolo vizioso di positività.

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Coppia in crisi definitiva: meglio un distacco radicale o mantenere l’amicizia?

Penso che sia una domanda che ricorra spesso al  momento nel quale la crisi di coppia é avvertita come drammatica. La fine di una storia può arrivare con reazioni di rabbia o con meno vigore e più consapevolezza. Quando si tirano le somme, alla fine di una storia, si può reagire con rabbia oppure cercare un distacco in pace. In entrambi i casi arriva la domanda: meglio chiudere definitivamente o mantenere un minimo di amicizia?

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Manipolazione psicologica “benigna” e “maligna”

La manipolazione psicologica finalizzata ad avvantaggiarsi dell’altro incuranti delle conseguenze gravi e, a volte gravissime, sulla sua integrità e sul suo equilibrio emotivo può avere infinite sfumature.

Non sempre, infatti, chi manipola la fa con la consapevolezza di compromettere la relazione e può reagire con sincera contrizione davanti al disastro causato dai suoi sbagli. Non sempre, chi manipola è un narcisista perverso, ma una persona fragile e angosciata all’idea che debba mentire e alterare la realtà per essere benvoluta, mentre coltiva la drammatica convinzione che nessuno potrà amarla per quel che è, incondizionatamente.

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